Non solo povertà e dittatura: il Gambia ora è Stato islamico
Il 12 dicembre il Gambia, uno dei più piccoli stati africani, con una popolazione per circa il 90% di fede musulmana, è diventato una Repubblica islamica, come l’Iran, l’Afghanistan, il Pakistan e la Mauritania. Lo ha stabilito il presidente Yahya Jammeh che, nel darne annuncio, ha spiegato di aver deciso il nuovo nome, Repubblica islamica del Gambia, nel rispetto «dell’identità e dei valori religiosi del Paese».
Se anche i sacerdoti non sanno più parlare di Cristo
Un prete responsabile di una scuola dichiaratamente “cattolica” ha detto che nel suo istituto non verrà celebrata la Santa Messa nel periodo prenatalizio, perché essa costituisce «un gesto troppo forte». Grave che un sacerdote si è arrenda al pensiero unico e rinunci a spiegare le ragioni di una proposta.
«La gioia della conversione vince tristezza e paura»
In tutto il mondo sono state aperte le Porte Sante per il Giubileo nelle diverse diocesi cattoliche. Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della diocesi di Roma a San Giovanni in Laterano, affermando che il Giubileo è una chiamata alla conversione. Oggi «non ci è consentita nessuna forma di tristezza, anche se ne avremmo motivo. La venuta del Signore, però, deve riempire il nostro cuore di gioia».
Fallimenti bancari, è un problema morale
Le quattro banche fallite in questa settimana, sono la dimostrazione ulteriore che le radici profonde della crisi economica risiedono in una crisi morale. L'ateismo pratico vissuto dalla maggioranza fa sì che si dimentichi il principio di rischio da parte degli investitori. E il principio di responsabilità personale da parte dei banchieri.
L'intesa sul clima non è una cosa seria. Fortunatamente
Un accordo alla fine è stato raggiunto e la cosa più significativa è la firma dei rappresentanti di tutti i Paesi. Perché sui contenuti invece è più fumo che arrosto: c'è tempo fino al 2100 per mettersi in regola. Ma se un accordo era urgente, che senso ha dare svariati decenni per l'eventuale rimedio?
L’Isis avanza, ultima chance per salvare la Libia
Due scadenze consentiranno di chiarire se siamo ancora in tempo per “salvare” la Libia dal baratro. A Roma si apre oggi la Conferenza internazionale sulla Libia voluta dai governi italiano e statunitense. Poi c’è la presenza dell’Isis che la Coalizione ha lasciato crescere indisturbato tra Derna, Sirte e Sabratha.
Venezuela, o il paese cambia rotta o collassa
Oggi la comunità venezuelana in Italia manifesta a Roma gioia e preoccupazione. Gioia per la vittoria dell'opposizione democratica, che pone fine al quasi-ventennio di chavismo. Ma anche preoccupazione, per il timore che il presidente Maduro possa licenziare il parlamento. E mandare il paese in bancarotta.
Non saranno le buone azioni a salvarci, ma la sua Misericordia
Il Giubileo sospinge alla conversione del cuore, fino ad accettare di assomigliare al Dio che si umilia nella nostra carne umana, al Re che viene spodestato, al Maestro che viene irriso. Non basteranno nemmeno le buone azioni a salvarci, se il nostro cuore non cambia fino a questo punto: l’invocazione della Misericordia.
Guido Guinizzelli, il maestro del Dolce Stil Novo
Guido Guinizzelli è considerato unanimemente il maestro del Dolce Stil Novo. Nato a Bologna all’incirca nel 1235, fu giudice nella sua città. Venne, poi, esiliato nel 1274 per motivi politici a Monselice sui Colli Euganei. Di lui si perdono notizie dopo il 1276, segno che, forse, non dovesse più essere vivo dopo quella data.
L'eredità di Caffarra, servo fedele della Chiesa
Oggi, 12 dicembre, Carlo Caffarra lascia l'incarico di arcivescovo di Bologna. Non ha voluto per sé alcun saluto ufficiale, andandosene in punta di piedi, nel suo stile. Ma non deve essere dimenticato il suo lavoro di pastore, soprattutto l'impegno nella battaglia decisiva per l'uomo: la famiglia e il matrimonio.
COP21: pagare i poveri perché restino poveri
Il summit mondiale del clima si conclude oggi. La bozza di accordo divulgata ieri rivela che è stato raggiunto un compromesso al ribasso. E' una concessione strappata da Cina e India all'alba del loro sviluppo industriale. Ai paesi "poveri" sono comunque accordati 100 miliardi di dollari all'anno: perché evitino di crescere troppo.
Così le imprese si arrendono al ricatto della burocrazia
In Italia la burocrazia a volte distrugge investimenti miracolosi. Così complessi residenziali o commerciali sono costretti dai Comuni a sottostare a requisiti onerosi che spingono le aziende a ripensarci pagando salatissime penali piuttosto che impegnare decine o centinaia di milioni su un progetto senza futuro.