Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Atanasio a cura di Ermes Dovico

Vita e bioetica


Vincent, appello al Papa: «Non permetta che faccia la fine di mia madre»
CASO LAMBERT / L’INTERVISTA

Vincent, appello al Papa: «Non permetta che faccia la fine di mia madre»

«Penso che la madre di Vincent vorrebbe che Papa Francesco desse un nuovo messaggio per suo figlio. Una volta l’ha già fatto ma adesso il tempo stringe», dice alla Nuova BQ Marie-Christine Jeannenot, missionaria francese e amica di Viviane Lambert. «Una voce autorevole come quella del Santo Padre aiuterebbe a fare luce su una norma secondo cui idratazione e nutrizione sono trattamenti che al paziente possono essere tolti. E che invece sono un diritto di base per ognuno di noi!», spiega la religiosa, che racconta la grande fede di Viviane. E confida che con la legge Claeys-Leonetti «hanno tolto la vita anche a mia madre», senza che lei potesse fare nulla per impedirlo.


Vincent, protocollo di morte in una camera blindata
CASO LAMBERT

Vincent, protocollo di morte in una camera blindata

Con il riavvio dell’iter che dovrebbe portare alla morte di Vincent per fame e per sete, l'ospedale di Reims ha innalzato il livello di guardia, con lo schieramento di gendarmi a controllare gli ingressi e i corridoi. Si ripete il copione visto in Inghilterra con Alfie. Intanto il tetraplegico Marc-Henri d’Ales denuncia la società “ipocrita” che attenta alla vita di un disabile. AGGIORNAMENTO: Stasera, alle 18.45, S.Messa a Saint-Sulpice per Vincent, con invito a unirsi in preghiera.


Ripreso l’iter per uccidere Vincent, la Francia sfida anche l’Onu
IN AGGIORNAMENTO

Ripreso l’iter per uccidere Vincent, la Francia sfida anche l’Onu

Il dottor Sanchez ha annunciato il riavvio della procedura di interruzione delle cure per Vincent Lambert. L’ospedale di Reims, intanto, ha reclutato guardie per impedire intrusioni nella struttura mentre all'interno il 42enne disabile viene fatto morire di fame e di sete. Si rifiuta quindi di ascoltare l’ultimo accorato appello della madre Viviane, che lunedì ha parlato a Ginevra alla sede del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, supplicando «di intervenire presso la Francia, per richiamarla al proprio dovere di rispettare le misure conservative e non far morire mio figlio». E nella serata di ieri il Comitato Onu per i diritti dei disabili è nuovamente intervenuto per chiedere allo Stato transalpino di idratare e nutrire Vincent. ALL'INTERNO TUTTI GLI AGGIORNAMENTI.


«Io, dall’abisso dell’aborto alla vita nuova in Dio»
LA STORIA DI DARIA

«Io, dall’abisso dell’aborto alla vita nuova in Dio»

«Non c’è nessun peccato e nessun male che non venga perdonato se l’uomo si pente. E veramente il Signore, dal male più grande, sa trarre il bene più grande. Io vedo questo nella mia vita…». Daria, trentottenne, racconta alla Nuova BQ il baratro in cui era sprofondata dopo aver abortito a 20 anni e da cui è venuta fuori grazie alla sua conversione e a un ritiro con la Vigna di Rachele. E oggi dice: «Questo bambino mi protegge e mi guida dal Cielo»


Francia, anche la Cassazione condanna a morte Vincent
EUTANASIA DI STATO

Francia, anche la Cassazione condanna a morte Vincent

La Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello, dando di fatto il via libera alla morte di Vincent per fame e per sete. Gli avvocati dei genitori chiedono il rispetto delle misure provvisorie derivanti dagli accordi con l’Onu, pena la denuncia del dottor Sanchez per «omicidio premeditato». Ma intanto si è stabilito un precedente, che è un pericolo per tutti i disabili.


Clint non si fa intimidire, girerà nella Georgia pro-life
ABORTO

Clint non si fa intimidire, girerà nella Georgia pro-life

Clint Eastwood si beffa del jet-set liberal e produrrà apposta un film in Georgia, lo Stato diventato anatema per avere approvato leggi che restringono fortemente la possibilità di aborto. Inizierà questa estate le riprese di The Ballad of Richard Jewell, storia ambientata alle Olimpiadi del 1996 di Atlanta. Nella Georgia pro-life, appunto.


Oggi il verdetto su Vincent, il disabile ‘reo’ di vivere
CASO LAMBERT

Oggi il verdetto su Vincent, il disabile ‘reo’ di vivere

Per le 17 di oggi è attesa la pronuncia della Cassazione francese, che in sede plenaria dirà se la Corte d’Appello aveva la competenza per ordinare la ripresa di idratazione e nutrizione per il 42enne tetraplegico.
AGGIORNAMENTO (h. 17): La Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d'Appello, e dunque l'ospedale di Reims è di nuovo legittimato a interrompere i sostegni vitali di Vincent, facendolo morire di fame e di sete. Rimane l'incertezza sul quando.
 

 


Sentenza ribaltata: no ad aborto forzato su disabile
REGNO UNITO

Sentenza ribaltata: no ad aborto forzato su disabile

La Corte d’Appello di Londra ha stabilito che ai medici non deve essere permesso di praticare l'aborto forzato su una giovane disabile con ritardo mentale. Ribaltata, quindi, la decisione della Corte di Protezione che aveva sostenuto che l’aborto fosse nel “miglior interesse” della ragazza, nonostante la contrarietà stessa di quest’ultima, della madre e dell’assistente sociale.


Aborto o omicidio? Il cieco travaglio della Cassazione
IL CASO

Aborto o omicidio? Il cieco travaglio della Cassazione

Se il feto è persona durante il parto, allora perché non usare la sentenza della Cassazione a favore della vita? I giudici hanno attribuito la qualifica di soggetto di diritto in maniera arbitraria. Porre sotto l’egida della mera convenzione lo stabilire quando diventiamo persone e quando cessiamo di esserlo provoca enormi rischi per tutti noi. 


Oggi la Cassazione decide la sorte di Vincent Lambert
IN FRANCIA

Oggi la Cassazione decide la sorte di Vincent Lambert

Ore decisive per il quarantaduenne disabile. Oggi la Cassazione francese si riunirà in seduta plenaria per esaminare il ricorso presentato dal governo Macron e dall’ospedale di Reims, che chiedono l’interruzione di idratazione e alimentazione. Sulla stessa linea anche il procuratore generale.
AGGIORNAMENTO: la Cassazione ha reso noto che si pronuncerà venerdì 28 giugno (alle 17).


Fine vita e Consulta: nessun cedimento, giocare d'attacco
UNA STRATEGIA CATTOLICA

Fine vita e Consulta: nessun cedimento, giocare d'attacco

Il Parlamento deve rispondere entro settembre all'irrituale richiesta della Consulta di aprire al suicidio assistito. Cosa deve fare un parlamentare cattolico? Legittimarlo per alcuni casi? Moralmente inaccettabile, come dice il Magistero. Attenuarlo? Sbagliato: la morte dell'uomo non può essere paragonata all'abbandono di un cane. L'unica strada che il politico pro life può percorrere è quella di giocare d'attacco: non toccare l'articolo e introdurre l'obiezione di coscienza nella legge sulle Dat. Mettendo in conto di essere disposti al martirio. 
- I MEDICI CATTOLICI: "PRONTI ALLA GALERA" di Marco Guerra 


I medici cattolici: “No eutanasia, pronti alla galera”
IL FORUM

I medici cattolici: “No eutanasia, pronti alla galera”

In pieno clima di scontro sull''eutanasia si ricostituisce il Forum delle associazioni sociosanitarie cattoliche: “Un medico cattolico deve essere disposto a finire in galera pur di non eseguire un’eutanasia”.