Un anno di guerra: urge ripensare la pace, senza schematismi
La guerra è una cosa molto complessa, chi la semplifica non fa gli interessi della pace. Vale anche per la guerra in Ucraina a un anno esatto dal suo inizio: l’aggressione c’è stata, ma la situazione sembra tendente al peggio. Prevale l’idea sbagliata che l’unico modo di aiutare l’Ucraina sia fornirle armi sempre più potenti, ossia scendere in campo nel conflitto e quindi allargarlo. Urge una nuova opinione pubblica europea per la pace.
- L'EUROPA È GIÀ SCONFITTA di Gianandrea Gaiani
Ucraina, la prospettiva è una sconfitta per tutti
La visita a sorpresa di Biden a Kiev non è solo espressione di solidarietà, ma di un coinvolgimento di Usa e Nato in un conflitto che ha lo scopo di sconfiggere la Russia e Putin. Da nessuna parte si registra un'apertura al dialogo. L'unica alternativa a una disastrosa escalation, oggi appare soltanto un congelamento della situazione che creerebbe una nuova cortina di ferro in Europa.
Le armi non portano la pace, ma la strage
L’ebbrezza di una “pace armata fino ai denti” finisce sempre nel pianto, nella prostrazione e nella morte di intere generazioni. Per non schiantarsi contro l'iceberg di un conflitto destinato ad espandersi, occorre ascoltare i "segnali di pericolo" piuttosto che le sirene del pensiero unico.
Armi all’Ucraina. Nessuna strategia anti-conflitto
Il summit di Ramstein, a parte la mancata intesa tra i Paesi che aiutano l’Ucraina, ha confermato nuove ingenti forniture di armi e mezzi di vario tipo necessari a equipaggiare nuove brigate ucraine. Tante le dichiarazioni, ma con poca aderenza alla realtà. Non si vede alcuna strategia per la pace.
Parlano di pace, ma promettono la guerra
Ci stanno trascinando in questa guerra assurda, che pare sempre più senza via d'uscita. La parola d'ordine di tutte le istituzioni è riarmare e vincere ad ogni costo malgrado le migliaia di morti già registrati. E cosa ci fa il presidente di un paese in guerra a Sanremo? Possibile che nessuno sia in grado di agire per fermare questa escalation?
Il Papa ai diplomatici: escalation nucleare e derive ideologiche
Ucraina, "terza guerra mondiale a pezzi", "paura della vita" e persecuzioni anticristiane, sono tra i punti toccati dal Santo Padre nel dicorso al Corpo diplomatico. Un cenno generico al "Caucaso meridionale" e un auspicio per la Cina, all'indomani dell'incontro con il card. Zen.
Vogliamo davvero la pace?
Mons. Paolo Pezzi, in collegamento da Mosca, e fra' Diego Dalla Gassa, da Gerusalemme, affrontano con il direttore Riccardo Cascioli l'apparente paradosso del nostro tempo: tutti parlano di pace ma nessuno la persegue realmente. Forse perché desideriamo una pace sganciata da Dio.
Ucraina: fase di stallo ma le armi non tacciono
In assenza di sviluppi significativi sui campi di battaglia, russi e ucraini continuano a combattersi. Questa fase del conflitto impone un intenso consumo di munizioni e una forte usura e distruzione di armamenti, puntando a logorare l'avversario ed escludendo i ngeoziati.
Ucraina, Zelensky torna dagli Usa a mani vuote
A parte l'enfasi sul discorso al Congresso molto applaudito e sulla fornitura di una prima batteria di missili Patriot, il bilancio della visita di Zelensky negli Usa è negativo. Da un punto di vista politico, non si è concordato nulla per arrivare al cessate-il-fuoco. Da quello militare, gli Usa non hanno fornito le armi a lungo raggio chieste da Kiev.
Arrestati dai russi due sacerdoti Redentoristi ucraini
L’accusa nei loro confronti è di detenzione di armi ed esplosivi, ma si tratterebbe di un’accusa infondata
Von der Leyen sui morti in Ucraina, una gaffe da incompetenti
Grande dimostrazione di leggerezza e di incompetenza ai vertici dell'Ue. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, parla di "100mila morti ucraini fra i militari e 20mila fra i civili", cifre sensibili e coperte da segreto militare in Ucraina. Ritratta, ma la pezza è peggiore del buco. È il simbolo di un'Europa in mano a leder inadeguati.
Missili sulla Polonia. Si apre la nuova crisi Nato-Russia
Tutta l’Europa resta col fiato sospeso. Przewodów, un paese polacco, vicino al confine con l’Ucraina, è stato colpito da due missili non identificati. Due i morti. Incidente o provocazione? I missili parrebbero essere russi ed era in corso un massiccio bombardamento sull'Ucraina. La Nato aspetta, la Russia denuncia la "provocazione".