Cottarelli deluso da Elly. Ma anche dal Parlamento
Dopo soli sette mesi di mandato l'economista eletto con il Pd se ne va, in disaccordo con lo spostamento all'estrema sinistra targato Schlein. Oltre al partito lascia anche lo scranno, a disagio con dinamiche parlamentari che rendono le Camere tanto conflittuali quanto marginali.
Con la Schlein ritorna il collateralismo sindacati-Pd
Con il nuovo segretario del Pd Elly Schlein, stanno già tornando i tempi del vecchio collateralismo fra il Pci e i sindacati. Il Pci non c'è più, ma il Pd replica lo stesso sistema. Con i sindacati che fanno da cinghia di trasmissione fra il partito e i lavoratori. Ma con sempre meno iscritti.
L'eskimo in Procura e quelle indagini ignorate sul Pd
Le parole di Pennisi, ex pm di Aemilia, fanno tremare il Pd: le sue indagini sulle infiltrazioni tra 'Ndrangheta e politica in Emilia vennero accantonate. E alla Bussola conferma: «Erano pronte le richieste di custodia cautelare, ma andò avanti la linea del pm Mescolini, che non era esperto di Antimafia» e poi da procuratore fu trasferito per incompatibilità e "amicizia" col Pd.
Schlein, anche per l’oblio la sinistra usa il doppiopesismo
Riaffiorano sul Web vecchi post al veleno della neoeletta segretaria del Pd, diretti anche contro coloro che ne hanno favorito la vittoria alle primarie. Ma la sinistra, anche per oblio e gogna mediatica, usa due pesi e due misure: se il caso riguarda gli avversari, attacca; se imbarazza i propri ambienti, sorvola.
Populismo e woke: la "svolta" Schlein è trasformismo
L'elemento più rilevante nella vittoria della Schlein sta nel fatto che la sua candidatura è stata sostenuta da una parte considerevole della classe dirigente Pd. La “svolta” in realtà è stata un'operazione pilotata dall'alto, frutto di un calcolo: nelle democrazie occidentali lo spazio per una forza socialdemocratica si va sempre più esaurendo a vantaggio di forze apertamente populiste, volte a rappresentare la consistente parte di società instabile, precaria e improduttiva.
- PIACERÀ AI CATTOLICI EVANESCENTI, di Stefano Fontana
Elly Schlein vince le primarie, ma il PD è spaccato
Vince a sorpresa Elly Schlein. Bonaccini, il favorito in questa competizione per la leadership del Pd, concede la sconfitta. Ora i Dem slitteranno ulteriormente a sinistra, aprendo la strada ad una nuova alleanza con il Movimento 5 Stelle. Il partito è però diviso, l'affluenza al voto è stata bassa. E il suo ruolo politico pare veramente esaurito.
Primarie nel PD, tra finte tessere e accuse di brogli
Volano gli stracci nel PD, fra i candidati nelle primarie alla guida del partito e le loro correnti. Accuse reciproche di brogli elettorali e tesseramenti di massa, come ai tempi della prima repubblica. Che fosse una guerra di puro potere priva di qualsiasi elemento democratico lo si era capito da subito.
L’icona della Sacra Famiglia e le bugie abortiste
Cgil e Pd chiedono che un’icona della Sacra Famiglia venga rimossa dal reparto di ostetricia dell’Ospedale Civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia. Perché? Offenderebbe le donne che vogliono abortire o hanno abortito. E giù i soliti luoghi comuni su laicità e obiezione. Ma Gesù e i suoi genitori sono i migliori a dare aiuto. In più, le leggi e i dati smentiscono le parole degli abortisti.
Il Qatargate fa tremare il Pd e imbarazza i media
Panzeri inizia a "cantare" e la sua commercialista è stata arrestata. All'epoca di Tangentopoli uno scandalo simile a quello legato ai "soldi del Qatar" avrebbe tenuto banco su giornali e tv, che oggi invece balbettano perché smonta definitivamente il mito della diversità morale dei post-comunisti. L'"operazione verità" ciclicamente invocata non sembra valere per loro.
Fine dei vecchi partiti. De Benedetti liquida il Pd
Due partiti sono usciti da queste elezioni con le ossa rotte: il Pd e Forza Italia. Nella sua intervista rilasciata al Corriere della Sera, la tessera numero 1 del Pd, Carlo De Benedetti, di fatto suggerisce di liquidare il partito. E per la Lombardia dichiara di preferire la candidatura di Letizia Moratti. Forza Italia, invece, si spacca in Sicilia.
Decreto rave, da che pulpito la sinistra invoca “libertà”?
Pd e 5 Stelle si scagliano contro il decreto sui rave party, parlando di pericolo per la libertà di espressione e riunione. In realtà, serviva un argine normativo. Ed è singolare che la critica al Dl venga da chi ha calpestato le libertà fondamentali in nome dell’idolatria sanitaria.
La gaffe di Serracchiani, segno di una sinistra irrealista
Le parole-autogol di Debora Serracchiani su Giorgia Meloni e le donne rivelano l’incapacità della sinistra di riconoscere la realtà. Come ogni ideologia, anche quella progressista, propria di Letta e compagni, prevede di fare la lotta al reale. E ciò avviene in tanti modi.