Pasqua di guerra in Terra Santa. Pizzaballa: "Tempo di ricominciare"
Continua la guerra a Gaza, dove si muore anche di fame. Proteste in Israele contro Netanyahu. Guerra in Siria e Libano. Per il patriarca Pizzaballa: «È tempo di ricominciare daccapo. Ci sarà bisogno di una risurrezione».
Joe Biden, cattolico di nome, ma blasfemo nei fatti
Joe Biden ha deciso di celebrare la Giornata della Visibilità Transgender il 31 marzo, benché cadesse nella domenica di Pasqua. Il presidente cattolico promuove così l'equivalenza di cristianesimo e transgenderismo.
Alleluia, le promesse di Dio si sono compiute
L’Alleluia è il cantico della Gerusalemme celeste e la ninnananna della Chiesa in terra. È lo stesso amore per il Signore, ma con una diversa modalità: in cielo la visione, qui la fede in Colui che è risorto.
Ripristinata la festività della Pasqua nello stato indiano del Manipur
La decisione di dichiarare lavorativi sabato 30 e domenica 31 privava molti cristiani delle celebrazioni pasquali e aveva sollevato le proteste dei cristiani
Cristiani sotto le bombe nel Myanmar
La guerra civile continua senza tregua e i fedeli delle regioni coinvolte non possono neanche recarsi in chiesa e celebrare le festività cristiane
"Confessione in crisi perché è sparito il senso del peccato"
La preparazione alla Pasqua è il tempo ideale non solo per confessarsi ma anche per riscoprirne il vero senso. Alla Bussola il domenicano padre Serge-Thomas Bonino parla di questo sacramento spesso dimenticato o ridotto a una chiacchierata e arriva al cuore: misericordia e giustizia di Dio vanno insieme.
Padre Livio: "Con Maria sulla strada verso la Pasqua"
Il recente volume del direttore di Radio Maria offre un prezioso percorso spirituale, con spazi dedicati alle proprie riflessioni, per accompagnare il fedele, attraverso la meditazione sulla Parola e la preghiera con Maria, nel tempo fecondo della Quaresima in attesa di risorgere con Cristo a vita nuova.
Risurrezione, è il fondamento indispensabile della nostra fede
Pubblichiamo alcune pagine tratte dal libro di Vittorio Messori "Dicono che è risorto", (editrice Ares), riedizione rivista del libro uscito per la prima volta nel 2000. Si tratta di una vera e propria «indagine sul sepolcro vuoto di Gesù», come ci indica il sottotitolo, una lettura storica e teologica delle testimonianze dei Vangeli che la liturgia ci presenta in questi giorni.
- LIBERTÀ RELIGIOSA E PANDEMIA NELLA PASQUA DEL PAPA, di Nico Spuntoni
Attacchi jihadisti ai cristiani sventati in Egitto
Una cellula jihadista legata all’Isis è stata sgominata al Cairo mentre secondo il ministero dell’interno stava preparando degli attentati contro i cristiani in occasione della Pasqua ortodossa
La Pasqua di oggi come quella di 2000 anni fa
L’analogia fra la Pasqua di duemila anni fa e quella odierna è strettissima. Visitando le chiese vuote il cuore si riempie di dolore nel sapere Gesù lasciato solo. Ma anche abbandonato nei sofferenti e moribondi, con i vescovi inglesi che hanno vietato ai cappellani di assisterli. Come allora c'è Pilato, Giuda, i discepoli, i Giovanni e le pie donne che sfidano la polizia. La lontananza da Dio non è rimpiazzata dalle funzioni online, ma è proprio nell'offerta che viene anticipata la Resurrezione, come spiega Maria Valtorta.
In attesa di vederlo «come Egli è»
In questa società così impoverita e immeschinita dall’assenza di Cristo dobbiamo essere suoi umili ma fedeli testimoni e sentire che, poiché noi apparteniamo a Cristo, il mondo è nostro, il mondo ci appartiene, è il campo della nostra quotidiana missione.
“Gesù non sta quieto nel sepolcro, perché è Lui la fonte della nostra gioia»
«Pasqua è l’inizio del Regno di vita e di libertà, instaurato con il sacrificio e la gloria di Cristo», che le potenze mondane, oggi come 2.000 anni fa, vogliono tenere chiuso e quieto nel suo bel sepolcro. «A ben guardare, così avviene anche alla Chiesa, che è il “Cristo totale” che cammina nella storia. Molti ossequi, purché non disturbi». Ma il Crocifisso «non è fatto per lasciare tranquilli» perché la Pasqua, di cui si è perso il senso, è «il riconoscimento che c’è ed è vivo un Signore dell’universo e dei cuori», «sorgente inesauribile di speranza e di gioia». Da un’omelia, attualissima, del compianto cardinale Giacomo Biffi.
- «GIORNO CHE NON È SIMILE AD ALTRI GIORNI», di Fabio Piemonte