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Joe Biden, cattolico di nome, ma blasfemo nei fatti

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Joe Biden ha deciso di celebrare la Giornata della Visibilità Transgender il 31 marzo, benché cadesse nella domenica di Pasqua. Il presidente cattolico promuove così l'equivalenza di cristianesimo e transgenderismo.

Libertà religiosa 02_04_2024
Joe Biden

Joe Biden è accusato di blasfemia per la sua decisione di celebrare nella domenica di Pasqua dello scorso 31 marzo, la “Giornata della visibilità Transgender”. Star dello sport, evangelici e politici repubblicani sulle barricate, mentre il Cardinale Wilton Gregory di Washington ha definito Biden una «cattolico da mensa» che sceglie solo «ciò che è attraente» e respinge il resto. Sia chiaro che il resto è, in questo caso, la sacralità e memoria della Resurrezione di Gesù Cristo.

La tracotanza del “cattolico devoto” così amato da alcuni ascari papalini è arrivata a sostenere che chiunque critichi la sua decisione, in realtà, stia sostenendo una pericolosa campagna di «odio». Non è un caso la campagna di distrazione globale promossa dai mass media liberal di tutto il mondo contro l’odiatore Trump per il post sull’immagine che raffigurava un Joe Biden legato mani e piedi.

L’odiatore sarebbe Trump ma anche chiunque voglia difendere la fede e tradizioni cattoliche e cristiane, come i tantissimi attentati, i vandalismi e i controlli dell’FBI contro i cattolici dimostrano in questi anni. «In occasione del Transgender Day of Visibility, onoriamo lo straordinario coraggio e i contributi dei transgender americani e riaffermiamo l'impegno della nostra nazione a formare un'Unione più perfetta, in cui tutte le persone siano create uguali e trattate allo stesso modo per tutta la vita", si legge in una dichiarazione della Casa Bianca che ha riconosciuto il “Transgender Day of Visibility” nella domenica di Pasqua, la festa più sacra per i cristiani.

«Oggi inviamo un messaggio a tutti i transgender americani: siete amati. Siete ascoltati. Tu sei capito. Tu appartieni. Voi siete l'America, e io e tutta la mia amministrazione vi copriamo le spalle», si prosegue nella dichiarazione. In molti hanno criticato la decisione di riconoscere il “Transgender Day of Visibility” a Pasqua, definendolo un attacco al cristianesimo, difficile dire il contrario. E’ ben vero che la “Giornata Internazionale della Visibilità Transgender” è stata creata dagli attivisti più di 10 anni fa e si celebra ogni anno il 31 marzo ma la data della Domenica di Pasqua cambia di anno in anno da millenni e quest’anno Joe Biden aveva tempo dal 6 gennaio scorso per riflettere sulla coincidenza e posticipare eccezionalmente le celebrazioni transgenders.

Joe Biden vuole così promuovere nei cittadini americani l’equivalenza tra il cattolicesimo e il transgenderismo. Oltre alle critiche ricevute dai sostenitori di Trump e politici Repubblicani, molti sono stati i commenti di coloro che hanno sottolineato come moltissimi siano gli eventi simili durante tutto l'anno. Secondo Fox News Digital, il calendario delle celebrazioni della ideologia LGBTI si compone di almeno 28 festività locali, statali e federali, tra cui la “Giornata internazionale dell'asessualità”, la “Giornata della consapevolezza pansessuale e pan-romantica” e la “Giornata internazionale delle drag queen” e i mesi interi, tra cui il “Pride Month” a giugno, il “LGBT History Month” a ottobre e il “Transgender Awareness Month” a novembre.

La Casa Bianca di Biden ha indetto, dall’inizio del proprio mandato, almeno altre sette festività pro-LGBT, tra cui il “National Coming Out Day” a ottobre; “Giornata lesbica della visibilità” ad aprile; “Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia” a maggio; “Mese dell'orgoglio LGBT” a giugno; “Giornata dello Spirito” in ottobre; “Giornata di sensibilizzazione sull'intersessualità” in ottobre; il “Transgender Day of Remembrance” a novembre oltre, evidentemente, la giornata celebratasi il 31 marzo sulla “visibilità transgender”.

Oltre al leader evangelico Franklin Graham, i primi a reagire contro la sfacciata blasfemia di Joe Biden sono stati, per ora, i leader cristiani evangelici del Massachusetts, successivamente lo hanno fatto altri leaders evangelici in diversi programmi televisivi nazionali ed anche, seppur indirettamente, il Cardinale Wilton Gregory.

A difesa di Biden è intervenuto il portavoce della Casa Bianca Andrew Bates ma nulla ha potuto per giustificare l’ennesimo divieto anticristiano emesso dalla Casa Bianca, stavolta  si proibisce ai bambini di raffigurare temi religiosi, quando inviano le uova di Pasqua per il concorso artistico "Celebrating National Guard Families": i lavoretti  non devono «includere alcun contenuto discutibile, simboli religiosi, temi apertamente religiosi». Tutti indizi univoci, l’unica devozione pubblica di Biden è verso abortisti e lobbies Lgbt, l’anticristianesimo è sempre più la sua trama politico-elettorale.