Di Maio e l'improbabile conquista dei moderati
Per chi dovrebbero votare i cosiddetti moderati, visto che nessun partito sembra al momento rappresentarli? Di Maio, almeno a parole, ci sta provando a conquistarli, ma non si capisce come possa attrarli, considerato che fino a pochi giorni fa lanciava messaggi di tutt’altro tenore.
Reddito di cittadinanza rifiutato dagli stessi assistiti
Il reddito di cittadinanza è stato rifiutato, finora, da almeno 130mila beneficiari. Si tratta dei delusi che hanno ricevuto somme troppo piccole rispetto alle attese e che, a fronte delle stesse, devono sottoporsi a controlli statali più invasivi. Il reddito di cittadinanza si rivela una misura puramente assistenziale e neppure troppo desiderata.
Le inchieste "ad orologeria" non stanno spostando i voti
Tempesta giudiziaria si abbatte in Lombardia, Calabria e Umbria. C'è chi parla di "inchieste ad orologeria", sotto la data delle prossime elezioni europee e amministrative. Ma l'effetto sull'elettorato è quasi nullo, stando agli ultimi sondaggi. Forse perché gli italiani si sono vaccinati al giustizialismo (e non è una buona notizia per i 5 Stelle)
Salvini incassa la sconfitta e medita vendetta
La Lega accetta la sconfitta: «Prendo atto che la Raggi è indagata da due anni ed è ancora al suo posto», ha detto Salvini che dopo aver incassato le dimissioni del Sottosegretario leghista, ora medita una rivincita che sa di vendetta e che potrebbe presentarsi non appena un Cinque Stelle dovesse avere guai con la giustizia.
Gogna mediatica-giudiziaria: la vera minaccia alla libertà
Si chiude il settennato di Soro alla guida dell'autorità della privacy. Oltre ad aver elencato i progressi fatti per proteggere la nostra privacy, resta l'allerta per la vera minaccia: le leggi sulle intercettazioni non sono sensibilmente cambiate, nonostante i numerosi richiami. Le conversazioni sono ancora esposte al pubblico ludibrio.
Cercasi candidata musulmana, solo se velata
Nasri Assiya, “la scelta del cambiamento” effettuata dai grillini, ha il "merito" di indossare il velo. Lei ne fa un simbolo di libertà di scelta e democrazia, anche se il velo è sottilmente utilizzato per sancire la condizione di sottomissione della donna. Il PD ha l'equivalente nella consigliera milanese Sumaya Abdel Qader. E chi contesta è islamofobo.
Vince il giustizialismo, perde lo Stato di diritto
Conte, "l'avvocato del popolo" non eletto scarica l'eletto Siri mostrando ancora una volta di "tifare" pentastellato. Sul caso del sottosegretario vince il giustizialismo, garantismo al palo ancora una volta: i tempi della politica li detta la magistratura. Il patto di governo tra Cinque Stelle e Lega si è logorato e sarà difficile nascondere la polvere sotto al tappeto fino alle Europee.
I 5 Stelle stracciano il contratto e aprono al Pd
Delrio ha aperto nei giorni scorsi a una convergenza con i Cinque Stelle, perché ritiene che molti elettori pentastellati potrebbero tornare a votare per Nicola Zingaretti e soci se questi ultimi dovessero far proprie alcune battaglie “sociali” che il Pd renziano sembra aver accantonato. Per il momento è un "no". Ma Di Maio ha inaugurato la politica dei due forni.
Sicilia, i 5 Stelle annaspano. La Lega non sfonda
Alla vigilia del voto in Sicilia, Salvini aveva dichiarato che vincere lì poteva significare prendersi l’Italia. I 5 Stelle arretrano, mentre il centrodestra vince dove si è alleato con la Lega, ma pure con pezzi di Pd e centrosinistra. Il Carroccio cresce ovunque, pur non sfondando, e ottiene un sindaco, in attesa dei ballottaggi.
Su Siri è uno scontro politico più che un caso giudiziario
Il sottosegretario Siri è nel mirino, al centro di un caso giudiziario che potrebbe anche portare alla caduta del governo Conte. La Lega vuole evitare a tutti i costi ogni sospetto di legame con la mafia. Mentre i 5 Stelle vorrebbero ripristinare la loro nomea giustizialista per riconquistare gli elettori, in vista delle prossime europee.
Governo a rischio caduta sul “Salva Roma”
La norma detta “Salva Roma”, contenuta nel decreto sulla crescita, sta creando forti contrasti tra Lega e 5 Stelle. Dopo le parole di Matteo Salvini è intervenuto adirato il premier Giuseppe Conte chiedendo al ministro leghista rispetto per il Cdm. Si tratta di capire se questi scontri degenereranno già prima del voto europeo o se, al contrario, rientreranno dopo le elezioni.
Quei giornali che fanno campagna elettorale
Mentre si avvicinano le elezioni europee e si inasprisce lo scontro tra Lega e Cinque Stelle, divisi sul caso Siri e sul “Salva Roma”, alcuni dei principali mezzi di informazione giocano a chi la spara più grossa, parteggiando per l’uno o per l’altro o schierandosi per un nuovo governo. Così si finisce per fare propaganda, venendo meno al diritto-dovere di informare.