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RAPPORTO OIM 2019

Gli sbarchi di immigrati aumentano nel Mediterraneo

Nei giorni scorsi, da Ginevra, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) ha riportati i dati sull'emigrazione nel Mediterraneo, sottolineando che gli arrivi registrati costituiscono un incremento di quasi il 50% rispetto a a quelli dell'anno scorso. I morti per naufragi sono 219, meno rispetto all'anno prima

Politica 24_03_2020
Emigranti soccorsi nel Mediterraneo

Sono almeno 14.854 i migranti entrati illegalmente in Europa attraverso il Mar Mediterraneo tra l'inizio dell’anno e la metà di marzo di quest’anno mentre i morti per naufragi sono stimati in 219. Lo ha riferito nei giorni scorsi da Ginevra l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) sottolineando che gli arrivi registrati costituiscono un incremento di quasi il 50% rispetto ai 10.771 casi riportati dalla stessa organizzazione nel medesimo periodo dello scorso anno quando i morti furono però 299 su 35.720 stimati dall’OIM dal 2014 a oggi.

La rotta del Mediterraneo Centrale, quella da Libia, Tunisia e Algeria diretta in Italia ha visto i flussi minori rispetto alle rotte dirette in Grecia e in Spagna ma è qui che si registra il vero incremento rispetto allo scorso anno con una crescita degli sbarchi di circa il 700 per cento: un dato che sembra confermare quanta influenza abbia avuto il cambio di governo a Roma e le nuove politiche di accoglienza e di “porti aperti” alle navi delle Ong varate dal governo Conte2. Secondo l’OIM sono sbarcati nei primi 80 giorni dell’anno in Italia 2.738 clandestini (2.750 secondo i dati forniti ieri dal Ministero dell’Interno) contro i 398 dello stesso periodo dell’anno scorso mentre altri 1135 sono arrivati a Malta contro i 136 del 2019. In pratica, secondo i dati dell’OIM, sulla riotta del Mediterraneo Centrale si sono registrati quest’anno complessivamente 3.873 sbarchi contro i 434 dello scorso anno.

Come riporta il Viminale i clandestini giunti quest’anno in Italia sono soprattutto cittadini del Bangladesh (485), Algeria (312), Costa d’Avorio (310), Sudan (248), Somalia (170), Tunisia (154), Marocco (140), Guinea (129), Malì (120) Nigeria (71) mentre in 839 hanno altre nazionalità: come è facile intuire anche in questo caso si tratta di migranti economici.  L’Italia resta esposta anche agli sbarchi di clandestini provenienti direttamente dalla Turchia: domenica sono sbarcati sul lungomare di Crotone 112 immigrati illegali i migranti, tutti maschi, a bordo di una piccola imbarcazione da pesca, sono sbarcati poco dopo le 13.30 sul lungomare di Crotone. Da un paio di settimane e autorità italiane sono in allarme per il rischio che i trafficanti turchi riprendano a dirigere verso le coste sudorientali italiane vecchie carrette del mare di dimensioni ragguardevoli, in gradi di imbarcare qualche centinaio di clandestini ognuna. Un’ipotesi concretizzatasi recentemente con lo sbarco nell’isola greca di Kea, ma solo a causa del maltempo, di una vecchia petroliera con a bordo quasi 200 immigrati illegali diretti in Italia e salpati dalla Turchia come ha raccontato nei giorni scorsi ai lettori della NBQ un documentato articolo di Lorenza Formicola. 

Sulla rotta occidentale, che dal Marocco porta i migranti sulle coste spagnole, i flussi via mare registrati dall’OIM sono invece in forte calo pur restando più intensi di quelli diretti in Italia e a Malta con 3.803 clandestini sbarcati contro i 5.491 dello scorso anno. La gran parte degli sbarchi illegali nel Sud Europa si registra nel Mediterraneo Orientale, nelle isole greche (complice anche la rinnovata crisi con la Turchia e i ricatti posti alla Ue da Ankara) e in misura minore a Cipro. Ben 7.178 persone sono giunte in territorio greco da inizio anno al 18 marzo via mare dalle vicinissime coste turche, grazie a trafficanti senza scrupoli che godono da sempre di ottime coperture presso le autorità turche. Nel 2019 ne erano sbarcati circa 7.600 alla fine di aprile ma anche quelli giunti quest’anno sono per la gran parte afghani, seguiti da siriani, congolesi, somali e iracheni.