La Lega cambia pelle, ma le frizioni covano sotto la cenere
Lo spettacolo uscito dall'assise leghista è quello di una struttura tutt’altro che granitica. La Lega abbandona nel nome il Nord, ma la dialettica tra vecchia e nuova guardia è stata assai aspra e il rischio è che il Nord, deluso in parte dalla gestione salviniana del Carroccio, inizi ad ascoltare altre sirene moderate.
Referendum su taglio parlamentari rimescola le carte
Torna ad aleggiare lo spettro delle elezioni anticipate. Il raggiungimento del numero di firme necessarie per chiedere il referendum sul taglio del numero dei parlamentari, riforma costituzionale approvata a inizio ottobre dal Parlamento, potrebbe spalancare le porte alla caduta del governo e allo scioglimento delle Camere.
Nuove larghe intese: come Salvini, adesso, rimanda il voto
I sondaggi danno vincentre il centro-destra, se si dovesse andare subito a votare. Ma Salvini stesso pare non tenerci troppo, adesso. Sta trattando con amici e nemici di centro, in un apparente tentativo di fare altre larghe intese. Suicidio politico? Oppure consapevolezza che un governo adesso sarebbe comunque un mare di lacrime?
Il governo è fragile, cerca "responsabili" per reggere
Il governo Conte non va bene, è in crisi, ma tira a campare. Fra poco avrà bisogno dei voti di oppositori per reggersi. Il bacino in cui Conte può pescare i nuovi "responsabili" è soprattutto una Forza Italia in crisi di identità. Carfagna e Rotondi sono i primi nomi che si fanno, ma anche Romani, di ‘Cambiamo con Toti’, è interessato.
NO AL BONUS SUL LATTE IN POLVERE di L. Volontè
Bonus per il latte in polvere? No grazie, meglio l'allattamento al seno
E' una vergogna l’introduzione nella manovra economica di un bonus per il latte artificiale. Soldi che vanno direttamente nelle tasche della multinazionali e che danneggiano apertamente mamme e bambini, perché è stato ben sottolineato dalla pediatria, italiana e internazionale, quanto sia migliore l'allattamento al seno.
Clima ed energia, il ministro Fioramonti straparla
Parlando a margine della Cop 25, da Madrid, il ministro dell'Istruzione Fioramonti chiede la rinuncia totale dell'Italia ai combustibili fossili e la riconversione dell'Eni. Un piano radicale per la "decrescita felice" sulla base che il Pil non significa benessere.
La "verifica", espediente del governo per sopravvivere
Il voto sul Mes e la Manovra sono ulteriori dimostrazioni di un governo tenuto assieme artificialmente da due partiti in disaccordo su tutto. Si parla di una prossima "verifica" a gennaio. Ed è un modo per rimandare, mettere le mani avanti e sperare di tirare la legislatura fino al prossimo anno. E forse fino alla riforma elettorale verso il proporzionale.
Tasse rimandate. Il governo non vuole perdere le regioni
Visto che si avvicinano le elezioni regionali di fine gennaio in Emilia Romagna e Calabria, il Pd e il M5S, ormai divisi su tutto, decidono di rimandare le nuove tasse a tempi migliori. Dunque, avremo una manovra finanziaria di tipo elettorale, per allontanare dagli occhi degli elettori la nuova stangata. Ma sono sempre calcoli di brevissimo periodo.
I socialisti europei cantano Bella Ciao a bordo del Titanic
I commissari socialisti europei intonano il canto di Bella Ciao. Sarebbe simpatico se non fosse fuori luogo: un De Profundis sarebbe più adatto al loro momento di declino. Dalla farsa alla tragedia, dalla Finlandia a Malta, passando per Spagna e Regno Unito, la famiglia socialista è in crisi nera
Il Fondo salva-Stati affonda il governo (che però non cadrà)
Proprio il governo nato per salvare l'europeismo sta incrinandosi su una questione europea. La riforma del Mes (il fondo salva-Stati) sta dividendo Di Maio da Conte. E di conseguenza sta contribuendo a dividere il M5S al suo interno. Ma non siamo in circostanze normali: il governo resterà in piedi perché troppi hanno paura delle urne.
Moralmente disarmati di fronte al jihadismo
Difficile combattere i terroristi islamici, incarcerare le cellule jihadiste e prevenirne gli attacchi se non si riesce a far restare in galera neppure chi è già stato condannato per terrorismo. L'attentato di Londra è la dimostrazione di quanto le democrazie occidentali siano vulnerabili al terrorismo, per motivi più culturali che materiali.
Riforma elettorale condivisa? Incredibile, ma si può
Giorgetti (Lega) mira ad una Commissione bicamerale, rappresentativa di tutti i partiti, per fare la riforma elettorale. Sarebbe il percorso più ovvio, ma ha sempre incontrato l'opposizione della sinistra (e, a destra, lo scetticismo dei vertici). Adesso il Pd pare essersi convertito. Pensa ormai che convenga il maggioritario. Si farà?