Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Luigi Maria Grignion di Montfort a cura di Ermes Dovico

Politica


L'abbiamo
scampata bella
Ma adesso?
REFERENDUM

L'abbiamo scampata bella Ma adesso?

Vinta clamorosamente la battaglia alle urne, il variopinto fronte del No referendario non esprime alcun leader nazionale. Non c'è alcuna forza liberal-popolare che possa subentrare dopo la sconfitta di Renzi. Se per un anno non si andrà alle urne, sarebbe il tempo utile per lavorare all'alternativa, partendo dalla società civile.

10 ERRORI DA NON RIPETERE di Peppino Zola


Nozze gay e il resto: i frutti malati del governo
UN BILANCIO DEL GOVERNO

Nozze gay e il resto: i frutti malati del governo

Prima che Renzi consegni la campanella al suo successore e qualcuno ipotizzi un bis, sarà bene fare un bilancio dell'esecutivo in uscita: dalla scandalosa fiducia sulle Unioni civili all'ok al divorzio breve, passando per gli interventi a gamba tesa in commissione, su tutte le questioni antropologicamente sensibili lo zampino del Governo è stato ovunque. Ecco perché il Renzi I è stato il governo più laicista della storia repubblicana. Guidato da un cattolico simpatico ad alcune gerarchie ecclesiastiche, ma senza legittimazione popolare.

 

-UNA PAUSA DI RIFLESSIONE di Angela Pellicciari

-UN PAESE IN OSTAGGIO di Ruben Razzante 


Una pausa di riflessione dopo un governo gnostico
RIFLESSIONI POST RENZI

Una pausa di riflessione dopo un governo gnostico

Le lobby gnostiche a sostegno dell'antropologia crativa hanno avuto una battuta d'arresto con Trump e in Italia con la sconfitta di Renzi, il quale ha citato il massone Baden Powell nel suo discorso di commiato. Non viene in mente a Renzi che quel resto di popolo cattolico che con tanti sacrifici ha provato ad opporsi alla sua legislazione creativa fosse in realtà numericamente più significativo delle varie lobby?


Renzi vuole la rivincita, ma non può votare ora
GLI SCENARI

Renzi vuole la rivincita, ma non può votare ora

Stupisce che chi, nel fronte del “si”, ha sbandierato ai quattro venti i rischi di destabilizzazione del quadro politico in caso di vittoria del “no”, ora voglia contribuire a questa precipitosa scomposizione dello scenario. Renzi vorrebbe votare subito, ma non può. Si metta il cuore in pace e rifletta sui suoi errori, anziché pretendere di continuare a tenere in ostaggio il Paese.


La sconfitta
che l'ex 
premier ignora
IL DISCORSO

La sconfitta che l'ex premier ignora

Politica 06_12_2016

Il discorso della sconfitta di Matteo Renzi, da molti citato come esempio di sincerità e arte oratoria, è invece la spia di un declino della cultura politica del paese. Il premier (ormai ex) non ha compreso che gli italiani non sono arroccati sullo status quo, ma hanno rifiutato il cambiamento proposto da lui, che non ha neppure saputo spiegare.

-ANCHE I RICCHI VOTANO (SI') di Matteo Borghi


Il 4 dicembre è una vittoria della sussidiarietà
REFERENDUM/LA VITTORIA DEL NO

Il 4 dicembre è una vittoria della sussidiarietà

Tutti sono concentrati a inquadrare il risultato referendario come un rifiuto delle politiche di Renzi, ma sbaglierebbe chi vedesse in questo risvolto politico l'unica ragione del No. In realtà i cittadini hanno respinto il progetto neo-centralista e anti-sussidiario, che caratterizzava la riforma Renzi-Boschi. L'affluenza alta dimostra che nel nostro Paese quando la posta in gioco è importante, la gente vota. La riforma della Costituzione va fatta, ma in un altro modo. 

-IL PAESE NON GLI CREDE PIU' di Ruben Razzante

-C'E' IL POPOLO, NON I CAPI di Alfredo Mantovano

-UN REFERENDUM DEL GENERE di Roberto Marchesini


Il popolo c'è. Mancano i capi
L'ANALISI

Il popolo c'è. Mancano i capi

Nell'esercito del No c'è anche quel popolo dei Family Day così umiliato dal governo, ma soprattutto c'è un popolo che ha combattuto a mani nude alla potenza di fuoco messa in campo per il Sì. Questo popolo però non ha leader in grado di guidarlo con competenza e coraggio, come fu Andreas Hofer per il Tirolo contro Napoleone.


Stravince il No. Il Paese non crede più a Renzi
I RISULTATI

Stravince il No. Il Paese non crede più a Renzi

Con una massiccia affluenza alle urne (quasi il 70%), gli italiani hanno respinto la riforma costituzionale fortemente voluta da Matteo Renzi con una maggioranza che sfiora il 60%. Renzi ne ha preso atto e ha annunciato le dimissioni. I due anni e mezzo impiegati dal Parlamento per molteplici letture di una riforma costituzionale, che ora non c'è più, si sarebbero potuti dedicare all’emanazione di norme urgenti per l’economia e la crescita.

 


- IL POPOLO C'È. MANCANO I CAPI, di Alfredo Mantovano
- UN REFERENDUM DEL GENERE
, di Roberto Marchesini


Un referendum del genere
LA STORIA

Un referendum del genere

Ieri mattina, diligentemente, da bravo cittadino, mi sono recato a votare per il referendum costituzionale. Ma quale sorpresa nel vedere che gli elettori venivano identificati dividendoli tra uomini e donne. Per decisione dello Stato. ma non è lo stesso Stato che ci bombarda per superare le divisioni di genere?


Dico No, nel nome del padre
REFERENDUM

Dico No, nel nome del padre

Politica 04_12_2016

Perché mai dovrei rischiare la carriera e i contatti battendomi a favore del NO al referendum, quando dall'altra parte la potenza mediatica e politica è così forte? La risposta è in mio padre, che seppe resistere alla minaccia e poi alla tentazione del comunismo. E in San Giuseppe Moscati, il medico santo. "Ama la verità, mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala".


Governo bocciato, non sa scrivere le leggi ordinarie
QUELLI CHE VOGLIONO LA RIFORMA

Governo bocciato, non sa scrivere le leggi ordinarie

Il governo che vorrebbe addirittura cambiare la Costituzione, non sa scrivere le leggi ordinarie. Infatti ha preso due sonore sberla da Corte Costituzionale e Consiglio di Stato, dimostrando grande approssimazione nella stesura dei testi normativi. Bocciata la riforma dell'Amministrazione, adesso tocca a quella delle Banche Popolari.


Promemoria per votare sereni, senza farsi terrorizzare
VERSO IL REFERENDUM/23

Promemoria per votare sereni, senza farsi terrorizzare

Come larga parte degli italiani, vorrei votare senza la sgradevole sensazione del freddo di un revolver appoggiato alla tempia. I cui proiettili hanno il nome di spread, fallimento di banche, Italexit, giovani costretti a emigrare... Uno dopo l'altro, questi argomenti del terrorismo psicologico si rivelano delle grasse bufale.

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