Un atto eversivo: credere ancora in mamma e papà
I veri borghesi, ammettiamolo, sono i gay. Sono loro che vogliono “sposarsi”, adottare, avere dei figli quando invece tutti gli altri disertano gli altari e mettono al mondo mezzo figlio se gli va bene. Così, difendere la famiglia naturale diventa un atto eversivo, come è accaduto al senatore Carlo Giovanardi di Ncd.
20 giugno in piazza a Roma a difesa della famiglia
Era nell'aria da tempo ma l'accelerazione impressa dalla maggioranza di governo per approvare le unioni civili (il simil-matrimonio per i gay), ha spinto associazioni e movimenti pro-family a convocare una grande manifestazione per rivendicare il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre.
Umbria, il Forum delle Famiglie chiarisce (un po')
Precisazioni riguardo alle critiche contenute in un nostro editoriale e riferite al documento delle associazioni familiari umbre un vista delle elezioni: si tratta di un documento indirizzato soprattutto ai tanti che non vogliono andare a votare. Ma le nostre perplessità restano.
Così il voto irlandese ci travolgerà
Che cosa ha da dirci il voto irlandese sul matrimonioo gay? Una prima amarissima conclusione è questa: l'Irlanda è oggi una nazione nella quale di fatto dilaga l’eresia. Ma la cosa non è confinata all'Irlanda: anche da noi si sta usando la stessa strada per arrivare a cancellare il matrimonio fondato sull'uomo e la donna.
Come l'Ordine rieduca i professionisti dei media
Fra i corsi di formazione obbligatori per giornalisti, ce n'è stato uno, a Milano, dal titolo "Il diritto di essere omosessuale", tenuto da Marsilia D'Amico, docente alla Statale e legale di riferimento della comunità Lgbt. Si è trattato di un momento di propaganda a favore del matrimonio gay.
Nazionalisti e pro-gay, lo strano caso dell'Irlanda
Il Sinn Fein, quintessenza del nazionalismo irlandese gioca le sue carte a sinistra e dunque è favorevole alle "nozze" gay, alla vigilia del prossimo referendum che le potrebbe legalizzare. Paradossalmente a difendere la famiglia naturale, nell'Irlanda del Nord (Regno Unito) è il partito degli unionisti.
La famiglia vince, Pisapia resta con un pugno di gay
Alla fine no pasaran e così l’omofascismo rosso-Sel del sindaco Pisapia ha dovuto innestare un’umiliante retromarcia. Il convegno organizzato a Milano dalla Lega Nord su “La famiglia, fondamento della società” si farà e proprio nella prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino. Lui insiste, ma anche il Pd gli ha voltato le spalle.
Unioni gay, il PD ci prova da Bruxelles
"Chi è contro le unioni gay favorisce la poligamia». È il messaggio che il gruppo PD all'Europarlamento intende far passare con la diffusione di un video -presentato martedì a Bruxelles - in cui si auspica che alla fine arrivi l'Europa a obbligare il nostro Paese a legalizzare le nozze gay. "Polygame" è il titolo del video.
Ecco come i gay sposarono l'ideologia del gender
È alla fine degli anni '60 che i primi movimenti gay abbracciano le tesi del medico chirurgo John Money, giocate in chiave di rivoluzione sessuale. Ma il successo si deve anche alla saldatura con il movimento per il controllo delle nascite, che vedeva nell'espansione dell'omosessualità un'arma per ridurre la fertilità.
Scismatici, eretici e figlie d'arte al gay pride di Cuba
Nei gay pride di tutto il mondo, appaiono spesso le caricature dei preti. Ma nel caso del gay pride di Cuba, tenuto a battesimo da Mariela Castro (figlia di Raul) il prete c'era davvero: Roger LaRade, sacerdote della Eucharistic Catholic Church. Che è il prodotto di una storia complessa di scismi e di manipolazione della dottrina.
La storia di Maria, che credeva nell'amore invincibile
Fedele per quasi 45 anni a un uomo in carrozzina perché tetraplegico e con altre patologie connesse. E la storia di Maria Ciccanti e del marito Dino, una storia davvero eccezionale oggi che a dominare sono l’incapacità a comprendersi e a perdonare. Ecco come la racconta nel libro Quando si crede nell’amore.
E adesso arriva l'assegno lesbico di mantenimento
Gesuino sposa Maria. I due poi si separano. Il marito vuole addebitare alla moglie la separazione perché è venuta meno ai suoi doveri coniugali e non vuole pagarle l’assegno di mantenimento. A dire del marito, «la signora si era semplicemente stancata di comportarsi da moglie fedele e da madre preferendo accompagnarsi ad altre donne». Ma i giudici non la pensano così e decidono diversamente.