«Immigrati, accoglienza non significa tutti dentro»
Monsignor Tomasi, già nunzio apostolico all'ONU di Ginevra: «Guerre e violenze sono la principale causa delle attuali migrazioni che rischiano di destabilizzare l'Europa, la comunità internazionale deve fare di tutto per riportare la pace e prevenire guerre. L'accoglienza è importante ma per chi ha diritto di restare fondmentale è l'integrazione, un processo che richiede tempo e pazienza, ma anche regole chiare per chi arriva».
- TRUMP E IL MESSICO, UNA SFIDA PERICOLOSA, di Stefano Magni
Zika e altri virus: così l’aborto è diventato epidemia
E passato quasi un anno da quando una nuova emergenza sanitaria ha scosso il mondo: Zika, un virus africano trasmesso dalle zanzare. L’allarme è scattato quando l’Oms ha l’ha messo in relazione alla microcefalia fetale. Così, l Zika è diventata lo strumento della campagna per la liberalizzazione dell’aborto.
Trump e il Messico, una sfida pericolosa
Donald Trump non smette di far parlare di sé, soprattutto sul tema dell’immigrazione dal Messico, vero piatto forte della sua campagna. Tornato dal suo incontro a porte chiuse con il presidente messicano Peña Nieto, torna a parlare di muro. Da far pagare al Messico. E scandalizza l'elettorato ispanico con un discorso durissimo.
Americani molto generosi. Ma anche un po’ distratti
Sono la nazione più ricca del mondo e anche la più generosa. Parliamo degli Stati Uniti, un Paese che, ogni anno, vede la società civile protagonista di sostanziose donazioni: 373,25 miliardi di dollari. E la maggior parte di questo fiume di dollari arriva da privati cittadini. Ma non sempre i fondi sono per cause giuste.
Venezuela, opposizioni in marcia contro il populista Maduro
Le opposizioni democratiche al presidente bolivariano Nicolas Maduro scendono in piazza oggi, per chiedere l'indizione del referendum che revochi il potere al capo dello Stato. Il paese è allo stremo e i manifestanti arrivano da tutte le regioni, anche con marce di centinaia di chilometri a piedi. I vescovi si schierano per la libertà di manifestare. Ma la repressione si annuncia dura: il governo non intende rinunciare alla sua "rivoluzione".
Pirati, la nuova piaga nel Canale di Sicilia
Mentre la Marina impiega cinque navi per imbarcare migliaia di immigrati nel Mediterraneo e trasportarli in Italia, Medici Senza Frontiere riferisce di aver subito un attacco in alto mare da parte di pirati. La vicenda è ancora piena di punti oscuri, ma è un sintomo grave: la navigazione nel Canale di Sicilia inizia ad essere pericolosa.
La guerra fra turchi e curdi spezza fragili equilibri
Ormai è una guerra turca. Dopo la cacciata dell’Isis dal Jarablus, da parte dei ribelli siriani sostenuti dai turchi, l’esercito di Ankara è sempre più direttamente coinvolto negli scontri nel nord della Siria, subendo perdite e infliggendole in gran quantità. Diventa più difficile quell'accordo annunciato da Kerry e Lavrov dopo il loro incontro a Ginevra.
La Turchia gioca sporco in Siria e le alleanze cambiano
La Turchia, complice il silenzio di Usa, Iran e Russia, si è aggiudicata un pezzo di Siria. Con la facile vittoria del Free Syrian Army contro l'Isis a Jarablus, ha creato quella tanto agognata "zona cuscinetto" anche a spese dei curdi. Gli Usa scaricano il Kurdistan. Iran, Russia e Assad accettano il fatto compiuto. In Siria è il momento della real politik più spinta, sulla pelle della popolazione.
La Grecia continua ad essere il malato d'Europa
La crisi greca non fa più notizia, ma il paese resta il grande malato d'Europa. Mentre disoccupazione e tasso di povertà restano alti, il sistema sanitario è al collasso e si rischia la diffusione di epidemie. In queste condizioni, una nuova onda migratoria come quella minacciata da Erdogan non sarebbe sostenibile.
Libia, il governo perde l'unità nazionale
Dopo cinque mesi di governo incerto, l'esecutivo di unità nazionale di Al Sarraj, riconosciuto dall'Onu, entra anche ufficialmente in crisi: è stato bocciato sonoramente dal voto di fiducia del Parlamento in esilio a Tobruk. Dietro il voto si cela l'appoggio del presidente egiziano Al Sisi, che sostiene i laici di Haftar.
Turchia: dopo l'attentato, altre bombe sui curdi
A Gaziantep, nell’Anatolia meridionale, un terrorista suicida, probabilmente un bambino, ha fatto una strage di innocenti a una festa di matrimonio di una coppia di curdi. L’ennesima strage e soprattutto la reazione militare turca, rivolta sia contro l'Isis che contro i curdi (la parte lesa), fanno temere ulteriore instabilità.
Siria, i numeri smentiscono la propaganda
A quanto pare quella siriana è un raro caso di guerra civile in cui i combattenti governativi hanno registrato più morti dei ribelli e della popolazione. E questo stando ai dati diffusi dall'Ondus, basato a Londra e dichiaratamente vicino alla linea dei ribelli. Dati che fanno riflettere su una guerra che troppo spesso è dipinta come un massacro di civili da parte di Assad.