Affidamento o consacrazione, nelle Scritture la risposta
La Cei comunica che l’1 maggio affiderà l’Italia a Maria. Bene, ma solo a metà. Perché molti fedeli, e prima di loro la Madonna, chiedono una consacrazione. Ma questa è avversata da certi ambienti teologici. Eppure sono le Scritture a parlarci di una discendenza della Donna, indicando che è Dio stesso a volere che la consacrazione a Lui passi attraverso Lei. Perché i vescovi resistono alla volontà divina?
La gran voglia statalista di commissariare la Lombardia
La Lombardia è la regione italiana con il più alto numero di morti in tutta Italia. È una delle regioni più contagiate, in assoluto, in Europa. Ora subisce un attacco concentrico di media e politica. Ma non riguarda solo il coronavirus: è un attacco al modello lombardo e al principio di sussidiarietà della Dottrina Sociale, al cuore della sua sanità
La Divina Misericordia è la fine del mondo
La Misericordia non è un sentimento, è una persona, anzi: Tre. È la Santissima Trinità che ci offre l’“ultima tavola di salvezza” - dice il Signore a santa Faustina - così da unirci alla morte e risurrezione di Gesù. Il culto della Divina Misericordia, che significa lotta al peccato, è dunque questione di vita e di morte: è “la fine del mondo” e, insieme, il fine del mondo.
S'avanza un'intollerabile discriminazione verso i nonni
Con sempre maggiore insistenza si parla di misure per continuare l'isolamento degli anziani anche dopo la ripresa delle attività. Una decisione che sarebbe gravissima, in quanto negherebbe la funzione che i nonni hanno in ogni famiglia e nell'intera società.
Messa e sacramenti, la lezione di un vescovo americano
“Dobbiamo annunciare la vita eterna in Gesù Cristo. A maggior ragione in questi tempi duri in cui il popolo ha bisogno di speranza e consolazione". Proprio la morte di due suoi amici preti per coronavirus ha fatto decidere il vescovo Peter Baldacchino a riprendere la celebrazione delle Messe con popolo. Ragioni che servono da guida.
Una vergogna per politici, giornalisti e vescovi
Guardi il servizio di Striscia la Notizia sul povero prete di Formia, messo alla gogna per la Messa celebrata; poi leggi l’intervista a don Fortunato Di Noto che ci spiega il boom della pedopornografia online durante la quarantena. E allora l'ingiustizia diventa inollerabile...
Celebrare Messa sarebbe obbedienza piena
Non è una scappatoia per aggirare la legge: celebrare la Messa in questo tempo è un atto di obbedienza piena. Si tratterebbe di un caso di epicheia, virtù citata a sproposito per permettere la Comunione ai divorziati risposati, ma che invece si adatta perfettamente al caso delle Messe proibite per coronavirus.
La CEI, Conte e il Nuovo ordine mondiale
Il ringraziamento di Conte alla Chiesa italiana in una lettera ad Avvenire, e un editoriale dello stesso quotidiano dei vescovi che inneggia al Nuovo ordine mondiale, danno l'idea della direzione in cui stanno andando i vertici ecclesiastici: il primato assoluto di Cristo sacrificato sull'altare del potere mondano.
La morte è vinta
Una società che è costruita sulla morte degli altri (embrioni, feti, malati, anziani) ha terrore della morte. Al punto da accettare l’isolamento, il silenzio, la solitudine totale di un intero popolo per settimane. I cristiani sono i seguaci di Cristo. Portano come trofeo la palma della vittoria. Dell’unica vittoria che conta, quella sulla morte. Qualcuno se lo ricorda?
Ecco l'icona del Sabato Santo
In questo Sabato santo che vedrà una speciale Ostensione della Sacra Sindone a Torino, pubblichiamo la meditazione pronunciata da papa Benedetto XVI il 2 maggio 2010 proprio davanti alla Sindone, che egli definì "Icona del Sabato Santo".
«Ecco il legno della Croce»
Proseguiamo la meditazione di questo triduo pasquale con le parole di San Giovanni Paolo II. Quella che segue è la meditazione per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, 14 aprile 1995.
Eucarestia, mistero della fede
Quest'anno, per il Triduo Pasquale, vogliamo riproporre quotidianamente alcune meditazioni di san Giovanni Paolo II. Cominciamo, per il Giovedì Santo, con alcuni passaggi della prima parte dell'enciclica Ecclesia de Eucharistia, firmata il 17 aprile 2003, Giovedì Santo di quell'anno.