Omofobia legge fascista, non ci arrenderemo mai
I milioni di morti nei campi di sterminio non hanno insegnato nulla nel vedere cosa succede a negare le evidenze ontologiche della natura? La proposta di legge Zan contro l'omofobia si rivela non tanto come uno strumento per arginare ipotetiche discriminazioni, quanto piuttosto un mezzo per adeguare la legge al sentimento giuridico dei detentori del potere di turno. Come avviene tuttora in Cina e in Corea del Nord e come avveniva nell’Unione Sovietica.
Il crollo delle false certezze
Il tempo che viviamo fa crollare tutte le vuote certezze, le illusorie presunzioni di potenza, la speranza di poter contare sulle forze dell'uomo. Questo è il momento giusto per affidarsi veramente a Gesù.
Cari vescovi, alzatevi e dite no alle chiese chiuse
La decisione di chiudere le chiese a Roma, suggerita dalla CEI anche alle altre diocesi italiane, è senza senso, sia dal punto di vista della ragione che della fede. Decisioni dettate dalla paura di chi non pensa ci sia un futuro. Ci auguriamo che tale gesto scriteriato risvegli la coscienza di altri vescovi: si rifiutino di chiudere le chiese e anzi, davanti all'aggravarsi dell'epidemia, riprendano le Messe con il popolo.
Dialogo e azione: ciò che sinodalità non è
Sul concetto di sinodalità non ci si capisce. Un tempo si pensava che la sinodalità fosse un camminare insieme credendo nelle medesime verità di fede. Oggi si pensa che la sinodalità sia un agire insieme. Il modello della sinodalità era una Chiesa monarchica, oggi è una Chiesa democratica.
L'epidemia che con la fede fa vacillare anche la ragione
Le parole dell'infettivologo che richiamano ad un agire equilibrato. Il divieto di partecipare alla Messa che dice di una fede fragile e quindi di una ragione guidata dalla paura, che accoglie i provvedimenti esagerati del governo e crede ad una informazione scriteriata per cui l'Italia sta crollando in ginocchio. Tutto a dire che il castigo non viene da Dio, ma che ce lo stiamo infliggendo da soli, dimenticandoci che "senza di me non potete fare niente".
Il panico fa il gioco del virus, ma combatterlo si può
In una battaglia così importante è fondamentale conoscere le caratteristiche dell’avversario, come agisce. Ci sono stili di vita, farmaci, terapie e azioni che possono contrastarlo. Anche per questo suonano inaccettabili le ipotesi di procedere a selezioni eugenetiche, lasciando morire i più deboli. Quanto accaduto in Congo ci fa ben sperare.
Errori di comunicazione che fan più danni del virus
Il governo Conte bis, a furia di stop and go, sta spiazzando ogni giorno gli italiani, sempre più storditi dalla confusione. C’era proprio bisogno di divulgare prima dell’approvazione il testo di un decreto creando panico e ulteriore pericolo? In ogni caso ormai siamo pienamente immersi nell’emergenza e occorre dimostrarsi cittadini responsabili.
La capitolazione della Fede davanti al coronavirus
Fatto salvo il rispetto e la comprensione per le decisioni dei vescovi, la sospensione delle Messe con il popolo ha fatto passare il messaggio che la Fede, Dio, non sono più all'altezza di rispondere alle nostre necessità.
L’Onu e la religione che deve cedere il passo
Le leggi fondate sulla morale naturale vanno cambiate se confliggono con le idee degli esperti di «diritti umani», specie in tema di aborto e omosessualità: lo sostiene il Relatore speciale dell’Onu sulla libertà di religione, Ahmed Shaheed. Che nel suo rapporto minaccia di fatto anche la libertà della Chiesa in relazione al sacerdozio, perché “discriminatorio”. Eppure al mondialismo, la religione (addomesticata) serve.
Coronavirus, l'Italia scopre la sua arretratezza digitale
Il coronavirus ha costretto milioni di italiani a rimanere a casa. Il governo sta cercando di colmare con lo smart working, il lavoro in remoto, dalla propria abitazione, con l'e-learning (scuola e università in remoto) e anche l'e-vote (voto digitale). Esperimento in gran parte fallimentare, perché scopriamo che mancano strutture e norme adeguate
Messa e bene comune, cattolici divisi
Dal contagio, come da ogni altra difficoltà nel conseguire il bene comune, ci salverà solo l’azione umana o soprattutto quella divina? Nel primo caso Dio non fa parte del bene comune e le Messe non sono necessarie ma semmai solo utili, nel secondo caso la Messa diventa un atto politico irrinunciabile. Meglio, per i vescovi, la critica moderata di Riccardi e Melloni che non le lodi di Grillo.
A che soglia di rischio si devono sospendere le Messe?
La decisione di sospendere le Messe con popolo è figlia della cultura del "rischio zero", una pericolosa utopia. Ma il Coronavirus non è l'unica infezione contagiosa che porta anche la morte, e quindi la decisione dei vescovi diventa un pericoloso precedente.