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Avere figli è vandalismo ambientale. La lezione di Vogue

Mettere al mondo un figlio è vandalismo ambientale? Sì se lo si fa con gli stili di vita attuali. L'unica possibilità ecologicamente responsabile per avere un figlio è educarlo da subito a non consumare e a rovesciare l'attuale sistema politico-economico dell'Occidente. La lezione della influencer di moda spiega in cosa consiste veramente la conversione ecologica.

Editoriali 05_05_2021 English Español
Nell Frizzell

Qual è la domanda fondamentale che una donna progressista del 2021, bianca, occidentale, si pone o si deve porre pensando a un figlio? Ce lo spiega Vogue, il mensile internazionale di moda che fa anche tendenza culturale, o – per essere più precisi - la sua editorialista Nell Frizzell (nella foto) con un articolo che già dal titolo è tutto un programma: “Avere un bambino nel 2021 è puro vandalismo ambientale?” (Is having a baby in 2021 pure environmental vandalism?). Nell Frizzell è una scrittrice che su Vogue si occupa mensilmente di donne e di famiglia, laddove per famiglia si intende ovviamente qualsiasi cosa che metta insieme più di una persona. Quello che definisce una famiglia, ha infatti spiegato nell’articolo precedente a quello su figli e ambiente, «è l’intenzione di essere famiglia e l’amore per sostenerla».

Ma torniamo alla difficile decisione di avere un figlio: «Si può vivere una vita ecologicamente responsabile quando si aggiunge un’altra persona a un pianeta già sovraccarico?». E per chi ha già fatto scelte radicali: «Posso farlo se non imparerò mai a guidare, non avrò mai un cane e indosserò le stesse tre paia di jeans per tutto il resto della mia vita?».

Nel caso vi sembrino domande folli, sappiate che questa è la conversione ecologica. Perché quando ci si convince che viviamo in uno stato di emergenza climatica; che questa è la più grande minaccia alla vita su questo pianeta; che perfino la pandemia da Covid-19 è nulla davanti alle catastrofi che si preparano se non cambiamo immediatamente rotta, allora «ci sono poche questioni più preoccupanti di avere un figlio». E con che cuore poi si mette al mondo un figlio quando sai che quando avrà 60 anni si troverà in un mondo «senza acqua dolce», destinato a vivere su «una terra arida e sterile»?

Ma non tutti i figli sono uguali. Già, perché il vero problema è «la pressione sulle risorse della Terra che aggiungerebbe un altro bambino occidentale». Cioè un bambino “ricco”, perché sono i ricchi – i bianchi occidentali – che stanno distruggendo il pianeta, è il loro stile di vita che va combattuto e fermato.

E allora un bambino si può ancora mettere al mondo, Nell Frizzell lo ha fatto, ma a una condizione: che sia educato a non consumare e a «rovesciare un sistema politico che premia una ricca piccola minoranza a spese di tutti gli altri». Insomma la scelta è tra non avere figli o avere in ogni casa una Greta Thunberg. Qualunque altra opzione è vandalismo ambientale.
Solo chi non vuol vedere non capisce che l’obiettivo è cancellare ogni traccia di sviluppo, più in generale cancellare l’Occidente, regredire fino alle società primitive, in nome dell’ambiente. Che vuol dire anche cancellare il Cristianesimo, perché il Cristianesimo è stato il fattore principale dello sviluppo (che non è solo crescita economica) dell’Europa e di tutto l’Occidente. Non a caso l’indigenismo è la moda del momento, e anche in casa cattolica non si fa altro che magnificare la vita delle popolazioni primitive, del loro fantomatico equilibrio con la natura.

Non abbiamo a che fare con la sparata di una fanatica ecologista, questa è la voce delle élite che ci governano e che perseguono proprio la distruzione dell’Occidente; che hanno convinto gli occidentali, bianchi – peggio ancora se maschi – di essere responsabili di tutto il male che c’è nel mondo, coltivando nelle nostre società un odio per se stessi che non ha eguali nella storia.