Francesco in Turchia, un incontro fra islam e laicità
In questa prima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco in Turchia, la visita al mausoleo di Kemal Ataturk e l'incontro con le autorità islamiche, sono i due momenti topici. Un invito al dialogo fra le due eredità: quella laica imposta da Ataturk e quella islamica, che si sta gradualmente affermando dopo 12 anni di governi di Erdogan.
Il Papa: "Denunciate chi uccide nel nome dell'islam"
La visita del Papa in Turchia avviene in un momento molto delicato, per il Medio Oriente in generale e per la Turchia in particolare, che è in attesa della sua nuova Costituzione. Francesco condanna il fondamentalismo religioso e chiede piena libertà per tutte le fedi. Anche dialogando con l'islam non fondamentalista.
Turchia, l'eredità di Kemal Ataturk
Nella sua visita in Turchia, Papa Francesco rende subito omaggio al mausoleo di Ataturk, il padre della Turchia repubblicana. Si tratta di un omaggio simbolico molto potente, una reazione alla violenta islamizzazione. Ataturk espulse l'islam dalla vita pubblica turca e dalla sua cultura. L'attuale premier Erdogan è agli antipodi.
Il problema non è la D'Urso, ma il giornalismo spettacolo
Barbara D'Urso nel mirino dell'Ordine nazionale dei giornalisti: non ha la tessera di giornalista, ma svolge la professione, a partire da tutte le sue interviste. E allora non risponde della sua continua strumentalizzazione dei sentimenti. Ma quanti giornalisti tesserati usano i suoi stessi metodi?
Il Tempio del Malatesta con il Crocefisso di Giotto
Il Tempio Malatestiano, ufficialmente denominato cattedrale di Santa Colomba, è la chiesa maggiore di Rimini. Sebbene incompleta, è l'opera chiave del Rinascimento riminese e una delle architetture più significative del Quattrocento italiano in generale. Sull’altare maggiore c’è lo splendido Crocefisso di Giotto.
Caterina e quella lettera a un bimbo mai nato
A volte al Cav ci capita di dire: «C’è una signora che aspetta, ma è una storia tranquilla. La vedi tu?». Dati i numerosi anni di esperienza, le situazioni che vengono descritte come intricate, sono affidate spesso a me. Una mattina, però, non avevo cose urgenti da fare e, quindi, ho accettato il colloquio, "semplice", con Caterina.
Mestieri pericolosi: l'insegnante di religione
Vorrei chiedere alla Chiesa di essere madre nei confronti di quegli insegnanti che rischiano quotidianamente di trasmettere l’insegnamento cristiano nelle scuole. A che serve la gogna mediatica? A che serve mettere in pasto alla opinione pubblica questi provvedimenti?
Spieghi cos'è un aborto? Sospeso dalla scuola
«Nessun ragazzo è stato scioccato, né genitori sconvolti. Hanno voluto creare un caso politico per colpire l'ora di religione». Parla l'insegnante che rischia la revoca dell'idoneità per aver fatto vedere un vecchio documentario ("L'urlo silenzioso") che spiega cosa è un aborto. Succede a Milano.
- Mestieri pericolosi: il prof di religione, di G. Mangiarotti
Preti «di strada», s'avanza il pensiero unico
Le dichiarazioni e i commenti che hanno accompagnato la decisione di affidare a quattro sacerdoti definiti «di strada» il commento del vangelo su Rai Uno, allargano il disagio di sacerdoti e vescovi che vedono ridotta la missione della Chiesa a una sola modalità, espressione di opzioni culturali e politiche legittime ma opinabili.
Parlare di "nazisti verdi" non è esagerato
Non è un caso che Federfauna assegni agli animalisti il Premio Hitler di quest'anno. Non solo minacciano Caterina Simonsen, malata grave, curata anche grazie alla sperimentazione animale. Non solo ostentano violenza. Il pensiero animalista stesso presenta inquietanti analogie col nazismo.
Hagel licenziato, ultimo bluff di Obama
Barack Obama licenzia il segretario alla Difesa Chuck Hagel, ritenuto responsabile dei mancati successi militari contro il Califfato. Ma la politica di Obama sembra celare un bluff: ritirarsi dal mondo e disinteressarsi della stabilità nelle aree strategiche, per conservare un vantaggio economico.
Una Colletta per sfamare i poveri ma non solo loro
Per 26 anni il logo era una formichina che corre veloce stringendo due grandi sacchetti della spesa. A differenza, però, del laborioso insetto, quella del Banco alimentare le provviste non le accumula per sé ma le dona agli altri, alle famiglie povere e ai cittadini italiani più indigenti.