«Maria ci vuole testimoni di pace, con la preghiera e il digiuno»
La Madonna ci assicura che con la preghiera e il digiuno si fermano le guerre. Quella in Ucraina, come gli altri conflitti, «è cominciata nel cuore dell’uomo», che è chiamato a scegliere Dio e non il demonio. Noi stessi «abbiamo la guerra in casa nostra con aborto, eutanasia e altre pratiche contro la vita». La Bussola intervista la veggente di Medjugorje, Marija Pavlovic.
Un romanzo per imparare a costruire la pace
“Non si può vivere di rabbia, figlio mio, io prego perché la nostra gente e gli ebrei possano un giorno lavorare uniti per costruire il nostro Paese, anziché distruggerlo”. La struggente storia di una famiglia palestinese, scritta da un’autrice ebrea, ci fa riflettere anche sull’attuale conflitto fratricida in Ucraina, aprendoci una via di speranza.
Ucraina, sempre più armi dagli Usa. Sulla centrale è scambio di accuse
Autorizzato dagli Stati Uniti il più ingente pacchetto di aiuti militari a Kiev - del valore di un miliardo di dollari - dall’inizio dell’offensiva russa. Gli americani hanno inviato in Ucraina un loro generale per monitorare i flussi di armi in arrivo. Continua la guerra anche sul fronte della propaganda, in particolare attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Accordo raggiunto a Gaza, ma il bilancio è tragico
Cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, tra Israele e la Jihad palestinese, con la mediazione dell’Egitto. Destano preoccupazione sia le azioni preventive israeliane sia i nuovi missili lanciati dai jihadisti. E purtroppo si contano 50 morti, bambini compresi, e 300 feriti.
Scontri e minacce, serbi e Kosovo sull'orlo della guerra
Tensione tra le autorità kossovare e la popolazione di etnia serba nel nord del Paese. Il casus belli è la decisione di non riconoscere loro la validità di targhe e documenti emessi in Serbia, poi rinviata per intervento americano. La situazione sta tornando alla normalità ma potrebbe di nuovo precipitare in ogni momento.
Congo: una missione di pace che fomenta la guerra
La missione di peacekeeping dell’ONU opera in Congo dal 1999, ma il Paese ancora non conosce la pace. Al contrario, i caschi blu vengono accusati di inefficienza e il loro operato suscita proteste e disordini. Ma agli africani dovrebbe esser chiaro che i primi responsabili dei conflitti sono i loro stessi governi.
Draghi e la spina staccata che ridà speranza ai piccoli
La stampa e l’associazionismo della più varia estrazione sembrano non vedere – per “infatuazione draghiana” – il supplizio sociale, l’aumento della povertà e lo schiacciamento di ogni vera libertà, dal Covid in poi. Bene hanno fatto i politici che hanno staccato la spina a questo governo. Ora non si pensi più al potere e ai “grandi della Terra”, ma alla gente comune.
Quanto sangue costa una guerra?
In qualsiasi conflitto emerge il lato più oscuro dell’essere umano, che non si accontenta delle azioni militari, ma genera una scia di violenza che non risparmia donne e bambini. Per questo, a prescindere da ragioni e torti, è una decisione da adottare solo come extrema ratio. E allora perché molti sembrano spinti dall’ansia di inviare armi più che di operare per la pace?
Maïti, la forza del perdono che trasforma l’uomo
Tradotta in italiano la testimonianza di Maïti Girtanner, arrestata, percossa e torturata per quattro mesi in piena Seconda Guerra Mondiale, con segni indelebili sul corpo. Ma capace di perdonare Léo, l’ex medico della Gestapo che era stato il suo aguzzino e, ormai malato, si presentò a casa sua quarant’anni più tardi. Una lettura che può cambiare la prospettiva della nostra vita.
Ucraina, i russi avanzano nel Donbass. E avvisano gli USA
Le truppe russe avanzano su quasi tutto il fronte del Donbass, dove molti reparti ucraini si sono arresi. Oggi si può stimare che i russi e i loro alleati controllino circa il 25% del territorio ucraino. Intanto Zelensky chiede all’Occidente nuovi lanciarazzi, a lunga gittata, che rischierebbero seriamente di allargare il conflitto alla Nato. Mosca avvisa Washington.
«Solo lo Spirito Santo può salvarci da calamità e guerre»
L’attuale quadro mondiale mostra che oggi è «più che mai necessario diffondere la potente preghiera della Signora di tutti i Popoli». Una preghiera profetica, come l’inizio della guerra in Ucraina ha reso evidente. La Bussola intervista padre Gabriel Heinzelmann, rettore della Cappella di Amsterdam dove il 28 maggio si terrà l’annuale Giornata internazionale di Preghiera.
Le armi prima del cibo ai rifugiati. È un’Ue grottesca
Prosegue il dramma dei rifugiati per i Paesi di confine con l’Ucraina, come Polonia, Ungheria, Moldavia, Romania e Slovacchia. Questi Stati hanno chiesto all’Unione europea un fondo di miliardi di euro per aiutare i rifugiati. Ma da Bruxelles è arrivata fin qui solo una concessione “insufficiente” e i soldi stentano ad arrivare. Mentre sulle armi...