Elezioni, serve un impegno chiaro contro green pass e obblighi vaccinali
In queste elezioni giocherà un ruolo importante il giudizio su quanto è accaduto negli ultimi due anni, dai lockdown alla vaccinazione obbligatoria. Lo dimostra la quantità di liste e partiti nati proprio su queste istanze. Ma se il centrodestra vuole riconciliarsi con questo elettorato deve fare autocritica e assumere impegni precisi sulle decisioni da prendere già da ottobre.
- UN'OCCASIONE PER COLPIRE IL SISTEMA, di Stefano Fontana
- IL GIUDIZIO SARÀ SU PROGRAMMI E CANDIDATI, di Ruben Razzante
Ritorno alle urne? L'occasione del centrodestra
Mercoledì, Draghi tornerà a parlare alle Camere. Potrebbe rinunciare all'incarico, nonostante abbia ottenuto la fiducia da Camera e Senato, perché non intende proseguire senza il M5S in maggioranza. Occasione per il centrodestra: chiedere, compatti, di tornare al voto in ottobre.
Il governo Draghi se ne va. Anzi torna. Inizia il mercato
Da qui a mercoledì sarà un tira e molla. Il voto di ieri in Senato dimostra che il governo Draghi può fare a meno del M5S. Ma Draghi vuole averli all'opposizione, rafforzando così la Lega nell'esecutivo? A premere per il voto è soprattutto la Meloni. Salvini è tentato. Letta e Berlusconi vogliono restare. Nei prossimi giorni sarà mercato (delle vacche).
Politici avanti al centro! Lontano dal Paese reale
Come ogni volta che si avvicinano le elezioni, si torna a parlare di centro. Un gruppo eterogeneo di politici che va da Toti a Tabacci, da Di Maio a Calenda, vuole aggiudicarsi la posizione del centrista. Ma il "centro" è un concetto vuoto. E Draghi, sempre meno popolare, ne ha bisogno? Intanto i problemi degli italiani sono reali e urgenti.
Sugli aiuti militari all'Ucraina Draghi decide da solo
Tutti i sondaggi sono concordi nel registrare l’incremento del numero di italiani che si dicono contrari all’invio di armi in Ucraina. Il governo italiano, però, tira dritto senza tentennamenti e oggi il premier riferirà in Parlamento. Deputati e senatori sono ormai ridotti a spettatori di una politica estera che sembra avere un copione già scritto.
Armi all'Ucraina: così l'Italia si esclude dal ruolo di mediatore
La visita di Mario Draghi a Washington non cambia la sostanza del ruolo italiano. Anche l'Italia continuerà a mandare armi all'Ucraina. Si tratta di armamenti obsoleti che non faranno la differenza sul campo di battaglia. In compenso, il loro invio ci preclude il ruolo di mediatore fra Russia e Nato, cioè quel che facevamo da 20 anni.
Un editto bulgaro di Draghi contro la Berlinguer
Nell’aprile 2002, sotto il governo Berlusconi, venne coniata l’espressione “editto bulgaro”, per indicare i suoi tentativi di epurazione. Non fecero altrettanto scandalo le epurazioni di Renzi. Oggi Draghi torna a questi metodi, se è vero che verrà chiusa la trasmissione Cartabianca, di Bianca Berlinguer, accusata di ospitare troppi filo-russi.
Retorica da regime, il vero virus che infesta il Paese
Quante volte è cambiato il messaggio martellante dei media, senza che noi ce ne accorgessimo? La pandemia avrebbe dovuto creare una nuova normalità, poi col Pnrr è nuovo boom. Nel 2011 lo spread ha fatto cadere Berlusconi, oggi è alto ma Draghi è in sella. L'inflazione e il debito? Non sono più un problema. È retorica da regime.
Fisco esoso. La metà del tempo lavoriamo per lo Stato
Nel quarto trimestre del 2021, la pressione fiscale italiana ha battuto il record del 51,8% del Pil. In generale, la pressione fiscale in Italia è stata del 43,5% in tutto il 2021, siamo il quinto Paese più tassato d'Europa. E potremmo essere il primo, se calcolassimo la pressione "reale" (togliendo l'economia in nero dal Pil). Come facciamo a reggere questo peso, in tempo di inflazione e di crisi? Il governo non sembra molto intenzionato a ridurre la pressione, nemmeno con le riforme introdotte dal nuovo Def. E soprattutto potrebbe arrivare presto la sorpresa del ritorno dell'Imu sulla prima casa.
Armi all'Ucraina: una decisione legittima, ma inopportuna
Da un punto di vista costituzionale, l'invio di armi all'Ucraina è legittimo. Ma in termini di opportunità? La reazione ad un male (aggressione ad uno Stato) non deve condurre ad un male più grande (conflitto mondiale), altrimenti la scelleratezza dell’attacco militare russo viene superata dalla scelleratezza di chi provoca un male peggiore.
Lite sulla spesa militare: solo un gioco di Conte
In Italia anche le cose serie a volte si trasformano in farsa. Ed è un po' quello che sta accadendo in queste ore nella discussione sulle armi. C’è chi sostiene che possa addirittura cadere il governo sul rifinanziamento dell’industria bellica, ma è solo un gioco delle parti. E l'obiettivo di Conte è soprattutto la sua leadership nel M5S.
Draghi indossa un elmetto più grosso di Zelensky
I toni maggiormente "soft" di Zelensky ieri in Parlamento contrastano con le parole di Draghi e del suo governo che si pongono in trincea sul fronte della reazione all'intervento armato russo, anche a costo di prestare il fianco a pesanti ritorsioni economiche di Mosca. L'Italia draghiana si presenta come una spericolata “testa di cuoio” atlantista a differenza degli altri Paesi Ue (come Francia e Germania) che guardano ai loro, giusti, interessi.