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VERSO IL 25 SETTEMBRE

Elezioni, serve un impegno chiaro contro green pass e obblighi vaccinali

In queste elezioni giocherà un ruolo importante il giudizio su quanto è accaduto negli ultimi due anni, dai lockdown alla vaccinazione obbligatoria. Lo dimostra la quantità di liste e partiti nati proprio su queste istanze. Ma se il centrodestra vuole riconciliarsi con questo elettorato deve fare autocritica e assumere impegni precisi sulle decisioni da prendere già da ottobre.
- UN'OCCASIONE PER COLPIRE IL SISTEMA, di Stefano Fontana
- IL GIUDIZIO SARÀ SU PROGRAMMI E CANDIDATI, di Ruben Razzante

Politica 10_08_2022

In questa tornata elettorale c’è sicuramente un elemento nuovo che non solo non può essere trascurato ma richiede un giudizio chiaro e scelte politiche conseguenti. Stiamo parlando di quanto accaduto negli ultimi due anni, della gestione della pandemia, dell’imposizione di uno stato d’emergenza infinito (non ne siamo ancora fuori nel caso qualcuno non se ne fosse accorto) che è andato dai lockdown rigidi e insensati fino all’obbligo vaccinale. Stiamo parlando della brutalità e spietatezza con cui si sono applicate le norme più rigide di tutto il mondo occidentale (le più simili a quelle adottate nella Cina comunista), oltretutto senza aver sconfitto il virus e soprattutto non avendo ottenuto risultati migliori degli altri paesi europei assimilabili.

Stiamo parlando di persone isolate per mesi, private degli affetti e – per coloro che purtroppo sono morti – privati anche dei funerali oltre che del saluto dei propri cari; della ostinazione con cui sono state vietate le terapie domiciliari condannando a morte migliaia di persone; della famigerata Dad (Didattica a distanza) a oltranza che ha provocato un disastro educativo e moltiplicato il lavoro di psicologi e psichiatri; della tortura a cui sono sottoposti i bambini a scuola, una volta rientrati, obbligati all’uso della mascherina per tutto il giorno; di migliaia e migliaia di medici, insegnanti, tutori dell’ordine sospesi dal lavoro e costretti senza stipendio per aver rifiutato di essere vaccinati; di centinaia di migliaia di lavoratori costretti a vaccinarsi per non perdere i mezzi di sostentamento della famiglia; di milioni di persone escluse per mesi dai luoghi pubblici, di decine di migliaia di malati gravi a causa degli effetti avversi dei vaccini e abbandonati dalla Sanità. E potremmo continuare.

È vero, la maggioranza della popolazione italiana ha aderito con convinzione al proprio soffocamento, alla sospensione arbitraria dei diritti costituzionali, al varo di normative liberticide, agli inviti alla delazione e alla caccia ai “ribelli”; ma c’è una importante fetta della popolazione che ha pagato sulla propria pelle la violenza di quel “sistema” spiegato due giorni fa dal nostro Stefano Fontana. E tra questi ci sono anche tanti che si erano fidati delle campagne del nostro governo e si sono sentiti traditi o hanno comunque capito l’inganno. C’è una importante fetta della popolazione che attende con timore il prossimo autunno e  quello che potrà accadere di nuovo visto che si tiene alto il numero dei contagi e nel frattempo si pensa a nuovi allarmi pandemici e nuovi vaccini. E sicuramente andrà o non andrà a votare proprio pensando a questo.
Ne è testimonianza il proliferare di partiti e liste elettorali che nascono proprio dalla reazione a green pass e imposizioni varie. Probabilmente non tutti riusciranno a raccogliere le firme necessarie - visti anche i tempi ristretti e oltretutto in tempo di vacanze - per potersi presentare alle elezioni, ma questo movimento indica che la voglia di reagire al sistema - per quanto confusa - è decisamente diffusa.

E il nemico numero 1 di questa fetta di italiani è anzitutto la sinistra, forza trainante del sistema e del draghismo, che se tornasse al governo dopo il 25 settembre proseguirebbe sulla stessa strada. Anzi, forte del consenso ottenuto, stringerebbe ancora di più il cappio attorno al collo degli italiani. Spetta quindi al centrodestra fare autocritica per quanto accaduto in questi due anni e dare garanzie per il futuro. Forza Italia e Lega erano parte del governo Draghi e sono quindi pienamente corresponsabili di quanto accaduto, anche se soprattutto la Lega può dire di aver contribuito a mitigare alcune misure (comunque ben poco rispetto alla gravità dei provvedimenti presi). E Fratelli d’Italia ha fatto un’opposizione all’acqua di rose.

Ora è il momento di cambiare rotta, e prendere esempio dal ministro degli Esteri britannico Liz Truss, attualmente in ballottaggio (ed è la favorita) per diventare leader dei conservatori e quindi primo ministro. In un recente incontro pubblico ha affermato che quando ha avuto la possibilità di intervenire negli incontri dei ministri ha sempre tirato il freno sulle misure di chiusura che pure il governo di Boris Johnson ha preso (comunque meno che in Italia), ma ha garantito che con lei primo ministro non ci saranno più lockdown, pandemia o non pandemia. Semplicemente è stata una politica inutile e sbagliata, i dati sono lì a dimostrarlo.

Ecco, chi vuole guadagnarsi la fiducia dei milioni di italiani vessati e umiliati dal governo Draghi deve dimostrare la stessa chiarezza, anche sul tema green pass e obbligatorietà dei vaccini. Ci deve essere un impegno preciso a togliere immediatamente l’obbligatorietà del vaccino per i sanitari (che per il momento resta valida fino a dicembre) decretando la fine della sospensione dal lavoro per i medici non vaccinati. Anche gli insegnanti che hanno dovuto subire l’umiliazione della sospensione e del mancato stipendio, vanno risarciti. Così come deve essere bloccata con effetto immediato la procedura sanzionatoria per gli over 50 non vaccinati. Ci deve essere un impegno chiaro a che le misure sanitarie collettive debbano essere proporzionate alla minaccia reale e che soprattutto il governo deve aprire un dialogo con le associazioni di medici che in questi due anni hanno curato le persone sviluppando protocolli e terapie che si sono rivelate efficaci, contrariamente alle criminali linee guida del ministero della Sanità. E priorità deve essere data per il ritorno alla normalità nelle scuole. E sarebbe anche opportuno istituire una commissione d’inchiesta per capire da dove sono arrivate le indicazioni per certe politiche.

Se il centrodestra vuole distinguersi e aprire una “fessura nel sistema” nonché riconciliarsi con una fetta importante dell’elettorato deve assumere anche questi impegni in modo chiaro.