Lgbt in San Pietro, cade un altro tabù
Il Consiglio pastorale dei cattolici Lgbt+ della diocesi di Westminster incontra il Papa: una foto che vale un'enciclica. Perché a essere accolte non sono persone con tendenze omosessuali che vivono nel solco della Chiesa, ma gruppi organizzati Lgbt+ che vogliono cambiare la dottrina della Chiesa sulla sessualità.
Farmaco blocca-pubertà, ebbene sì: nulla osta dal Vaticano
Polemiche e tentativi di buttarla "in caciara": ripercorriamo gli avvenimenti che hanno portato alla erogazione della Triptorelina a carico del Servizio Sanitario Nazionale. La foglia di fico del Comitato Nazionale di Bioetica e il silenzio-assenso delle istituzioni vaticane.
Cirinnà, che brutta vita senza la coerenza
Quando si dice coerenza. La signora Cirinnà, con l’accento sulla “a”, ne ha da vendere; e deve averne venduta talmente tanta di coerenza da essere rimasta a secco. Dio, patria e famiglia? Gli stessi capisaldi a cui si è appellata quando le conveniva.
«Cristo è con noi», questa è la nostra certezza
Il cammino quaresimale deve essere percorso da uomini che hanno il cuore riempito anzitutto da una certezza. La certezza è che Cristo è con noi; con un abbraccio stretto, un abbraccio che nessuna forza né umana né sovrumana potrà mai sciogliere.
Caso Sallusti, ora basta con le querele “bavaglio”
La felice conclusione del caso Sallusti, risarcito per la detenzione ingiusta dopo la condanna per diffamazione, è stato trattato con sufficienza da molti quotidiani nazionali, che in altre occasioni si erano stracciati le vesti. Ma ora diventa indispensabile riformare la legge sulla diffamazione e impedire le querele temerarie nei confronti di tanti giornalisti.
8 marzo, segnali incoraggianti nel mondo arabo
Mentre in Italia l'8 marzo è come al solito caratterizzato dalle polemiche, nel mondo arabo ci sono segnali nuovi come le dichiarazioni del Grande Imam secondo cui «la poligamia è un’ingiustizia per le donne». E anche la sentenza italiana su Sumaya Abdel Qader segna un'importante novità.
Uno zuccherino alle signore, l'ipocrisia di Trenitalia
La disastrosa campagna di Trenitalia per l'8 marzo con una misera caramellina solo per le donne della Business. Ma come dare torto all’azienda? In effetti è questo che si offre oggi alle donne: tanti insulsi zuccherini e zero sostanza. Le filippiche sul sessismo, i neopuritanesimi alla “Se non ora quando”, le insultanti quote rosa. Volete fare qualcosa per le donne (e anche per gli uomini)? Cominciate a ridarci gratis i gabinetti, oggi a pagamento. E magari puliti.
Quaresima, che sia una mortificazione
Nella Quaresima la Chiesa tira l’unica conseguenza etica della fede: che bisogna spalancare la vita al mistero di Cristo; bisogna che la vita non abbia altro fondamento del suo essere, del suo esistere, del suo muoversi se non la presenza di Cristo.
Lilli Gruber abortista tra insulti e fake news
Nella rubrica che tiene sul magazine Sette, Lilli Gruber lancia un attacco contro la Nuova BQ, accusata di diffondere false notizie riguardo ai progetti di legge abortisti negli Usa. Ma a dire falsità è lei che, tra l'altro, mente anche sull'applicazione della Legge 194 in Italia.
Chiesa-azienda, un sondaggio in cerca di mission
La Chiesa erogatrice di servizi e i fedeli come clienti. Un sondaggio diocesano per la customer satisfaction. Su Gesù e la salvezza eterna? No: su corruzione, ambiente, poveri e senso di cittadinanza. Il curioso caso di Cesena mostra una Chiesa aziendalista completamente orizzontale e assistenziale, che ha smarrito la sua chiamata ad essere maestra.
Se la Chiesa si consegna alla giustizia terrena
Sull'onda degli abusi sessuali, la Chiesa sembra cercare una soluzione nella giustizia civile. Una strada pericolosa che porta all'interferenza dello Stato nella vita della Chiesa o, peggio, all'azzeramento della Chiesa. Ma questo è anche la conseguenza del fatto che nella Chiesa si è perso il senso della giustizia divina.
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L'eutanasia preventiva, l'abisso olandese
Accettata l’eutanasia ne consegue che il problema si sposta solo al quando. In Olanda si sono inventati l’eutanasia preventiva. A volte accade anche dopo una diagnosi di una malattia degenerativa, ancor prima dell'insorgenza piena. Come la storia di Annie Zwijnenberg.