Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Dionigi l’Areopagita a cura di Ermes Dovico

La santa ostinazione di Wojtyla sul Golgota
IL RICORDO

La santa ostinazione di Wojtyla sul Golgota

La profezia e la santa ostinazione di san Giovanni Paolo II sul Golgota. Ci scrive monsignor Marcuzzo, testimone di quell'episodio in cui il Papa manifestò il fermo proposito di volersi recarsi a tutti i costi in preghiera sul Calvario: «Era la sola tappa del pellegrinaggio che gli era stata preclusa a causa dell’accesso difficilissimo e la polizia israeliana aveva smantellato completamente l’apparato di sicurezza. Ma lui insistette. Fu impressionante vederlo salire le ripide scale mentre si appoggiava a fatica ai due corrimani».


Cardinal Puljić : «La vita mia e dei cattolici bosniaci è in pericolo»
IL COMUNISMO NON È MORTO

Cardinal Puljić : «La vita mia e dei cattolici bosniaci è in pericolo»

La Messa celebrata dal cardinal Vinko Puljić in suffragio delle vittime degli eccidi compiuti dai partigiani di Tito ha scatenato roventi polemiche: Puljić è stato accusato di riabilitare il regime filonazista croato. Nonostante l'omelia toccante, le polemiche sono state così violente da fare affermare al cardinale di ritenere la sua vita e quella dei cattolici in Bosnia-Erzegovina in pericolo, accusando due membri della Presidenza della Bosnia-Erzegovina di essere gli ispiratori della campagna anticattolica volta ad oscurare una strage barbara di innocenti.


La Messa è la vita della Chiesa. Richiede la nostra presenza
UN VESCOVO SPIEGA

La Messa è la vita della Chiesa. Richiede la nostra presenza

Ecclesia 20_05_2020

L’11 maggio scorso, Mons. Bernard Ginoux, vescovo di Montauban, ha scritto una lettera alla sua diocesi per denunciare la violazione del diritto dei fedeli cattolici di prendere nuovamente parte alle Sante Messe e per far comprendere come la Chiesa non può stare senza la celebrazione pubblica del Divino Sacrificio. La riportiamo integralmente.


“Voglio il Golgota”. Così Wojtyla adempì la sua missione
IL RICORDO

“Voglio il Golgota”. Così Wojtyla adempì la sua missione

26 marzo 2000, ultimo giorno del pellegrinaggio di Giovanni Paolo II in Terra Santa. Tutto è pronto per la partenza verso l’aeroporto. Ma il Santo Padre, già con il Parkinson, insiste per andare sul Calvario. Una lunga attesa, i servizi di sicurezza in fermento, lui immerso nella preghiera. Alla fine Wojtyla tornerà sul luogo della crocifissione, per unire le sue sofferenze a quelle di Gesù. E introdurre l’umanità, con rinnovata speranza, nel terzo millennio.


Ricatti e burocrazia: quei vescovi che non riaprono
MESSE COL POPOLO

Ricatti e burocrazia: quei vescovi che non riaprono

Oggi ripartono in tutt'Italia le Messe col popolo. Ma non per tutti. Mondovì e Teggiano ostaggio della burocrazia ecclesial-governativa. A Pinerolo il vescovo terrà ancora chiuso. I motivi? «Contagi ancora alti in Piemonte». Ma è falso. Il ricatto ai preti: «Se non siete attenti ai poveri non vi ridarò le celebrazioni». La Messa diventa strumento di pressione, ma in fondo è coerente con la nuova Chiesa di Stato che si sta preparando. 


«Vi racconto san Giovanni Paolo II, il mistico e profeta»
IL CENTENARIO/INTERVISTA

«Vi racconto san Giovanni Paolo II, il mistico e profeta»

Il 18 maggio di cento anni fa nasceva a Wadowice, in Polonia, Karol Wojtyla. Anche in “vacanza” sui monti, da Papa, «continuava a essere un mistico e contemplativo», racconta alla Nuova Bussola monsignor Alberto Maria Careggio, organizzatore dei suoi soggiorni estivi in Valle d’Aosta. «Soffrì molto nel non vedere riconosciute le radici cristiane e previde profeticamente a quali conseguenze andasse incontro l’Europa che si faceva atea». E un giorno, durante la guerra nell’ex Jugoslavia, patì «la sua piccola Passione», abbracciato a una grande croce, sotto la pioggia, per impetrare la pace.

LA MUSICA CHE DEVE COSTRUIRE L'UOMO di Aurelio Porfiri


«Io al capezzale di Giovanni Paolo II: quella benedizione prima di chiudere gli occhi»
VERSO I 100 ANNI DI Wojtyla

«Io al capezzale di Giovanni Paolo II: quella benedizione prima di chiudere gli occhi»

San Giovanni Paolo II raccontato alla Nuova Bussola Quotidiana da Pawel Ptasznik, fra i suoi collaboratori più stretti: «Il mio ultimo incontro con il Santo Padre fu nella sua camera il giorno che morì: era presente anche Ratzinger, pregammo insieme, poi monsignor Dziwisz chiese al papa di benedirmi. Mi inginocchiai, mi pose la mano sulla testa e fece il segno di croce. In questo momento sono convinto che Wojtyla stia chiedendo a Dio un regalo per noi».
- «L'EUCARESTIA NON SOPPORTA DIMINUZIONI» di Vincenzo Sansonetti


Wojtyla: l’Eucaristia non sopporta “diminuzioni”
L'ANNIVERSARIO

Wojtyla: l’Eucaristia non sopporta “diminuzioni”

“L’Eucaristia è un dono troppo grande per sopportare ambiguità e diminuzioni”. La frase è incastonata come un gioiello prezioso nel testo della Ecclesia de Eucharistia, l’enciclica di san Giovanni Paolo II dedicata all’Eucaristia “nel suo rapporto con la Chiesa”. Il documento è di estrema attualità, ancor più a cento anni dalla nascita del grande Papa e nei giorni in cui riprendono in Italia, dopo quasi tre mesi, con una serie di regole e limitazioni stringenti, le Messe coram populo


Giovanni Paolo II, il Papa che sapeva il «potere della fede»
LA LETTERA DI RATZINGER

Giovanni Paolo II, il Papa che sapeva il «potere della fede»

In vista del centenario della nascita di Karol Wojtyla, Benedetto XVI ha scritto un testo pubblicato dalla Conferenza Episcopale della Polonia. Vi si ricorda la «situazione drammatica» in cui versava la Chiesa quando fu eletto Giovanni Paolo II, che con la sua fede nella Divina Misericordia fu segno di speranza ed «elemento essenziale nel crollo dei poteri».


Il cardinale: «In Nigeria si lavora e siamo già tornati a Messa»
INTERVISTA

Il cardinale: «In Nigeria si lavora e siamo già tornati a Messa»

Il cardinale nigeriano John Olorunfemi Onaiyekan spiega alla NuovaBQ: «Il Governo ha ordinato di rimanere a casa, ma le persone hanno resistito due-tre giorni, dopodiché non avevano più soldi per andare avanti. Qui siamo già tornati a Messa perché niente può sostituire la partecipazione dei fedeli ad essa. Sembra poi che il tipo di Covid 19 diffuso da noi sia diverso da quello italiano perché la nostra gente non muore»


A Messa col biglietto e la polizia ci darà il benvenuto
VERSO IL 18 MAGGIO

A Messa col biglietto e la polizia ci darà il benvenuto

A Milano consigliano la polizia in chiesa per "dirigere" il traffico; a Firenze tracceranno i fedeli e a Venezia si dovranno prenotare i posti. Mentre a Mantova gli sposi devono igienizzarsi le mani prima delle promesse matrimoniali. In vista della riapertura di lunedì le diocesi si attrezzano, ma emerge una Chiesa patriottica impaurita, igienista, fobica, lontana dalle famiglie e dall'Eucarestia: il catalogo di detergenti di Sassari, a Imperia si risparmia sulle Messe, coi guanti buttati si sprecano i sacrilegi. E se non si trova posto? "Ritenta, sarai più fortunato", dicono a Brescia. Il viaggio della Bussola tra le assurdità dei protocolli diocesani, dove emerge la solitudine del parroco al quale è scaricato tutto il peso della responsabilità legale. 
- COMUNIONE IN GINOCCHIO, DISTANZIAMENTO OK di Paolo Gulisano
- LA NIGERIA FA SCUOLA: NOI GIA' A MESSA di Nico Spuntoni


Distanziamento? L'ideale è la comunione in ginocchio
UNA PROPOSTA

Distanziamento? L'ideale è la comunione in ginocchio

Il protocollo non esclude affatto la comunione direttamente sulla lingua, che tra l’altro non comporta un maggior rischio di contagio. Ma ormai ha preso piede la fobia biologica che renderà il momento della Comunione macchinoso. Il sacerdote dovrà prepararsi alla distribuzione con una serie di passaggi da sala operatoria. Ma se il problema è garantire il distanziamento, allora la soluzione è questa: il fedele dovrebbe ricevere l’Ostia in ginocchio.