"Impresentabili": così i giudici entrano nel voto
Ancora una volta la questione morale è al centro delle vicende elettorali. La vigilia del voto regionale rischia di essere avvelenata dalle ipoteche di alcune inchieste. La Commissione parlamentare Antimafia ha scelto di rivelare solo 4 dei 17 nomi di cosiddetti “impresentabili”, tutti candidati in Puglia.
«I veri fidanzati? Quelli dei Promessi Sposi del Manzoni»
Un fidanzamento caratterizzato dalla convivenza e dal «tutto e subito» in materia di rapporti sessuali apre «qualche durevole ferita nello spirito» che non si rimarginerà facilmente. Il modello sono Renzo e Lucia nei Promessi sposi. Lo ha detto il Papa all’udienza del mercoledì, proseguendo la catechesi sulla famiglia.
Riforma della Curia? Ci pensano i giudici di Terni
Confermata ufficialmente la notizia che avevamo dato in esclusiva: monsignor Vincenzo Paglia è indagato per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e alla turbativa d'asta. L'accusa si riferisce alla compravendita del castello di san Girolamo di Narni.
Aborto e clima, in Vaticano c'è chi dà i numeri
Lettera aperta a monsignor Sanchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali, dopo la sconcertante intervista in cui risponde alle critiche per la leadership sui temi dello sviluppo sostenibile affidata a Jeffrey Sachs, teorico del controllo della popolazione.
La rivoluzione sessuale nell'aula della Gregoriana
Il seminario a porte chiuse tenutosi nell'Università Gregoriana, in vista del prossimo Sinodo, è stato promosso dalle conferenze episcopali tedesca, francese e svizzera. Come ci si poteva ampiamente attendere, le citazioni anonime di quel che si è detto rivelano la tendenza a reinterpretare la dottrina in materia sessuale.
Spagna o Polonia? Due esempi opposti
Di cosa stiamo parlando? Sia Renzi che Salvini, su fronti opposti, mettono sullo stesso piano la vittoria del conservatore Duda in Polonia e del partito Podemos in Spagna, come se fossero entrambi un "segnale all'Europa". Forse non si rendono conto che sono due modelli opposti della politica europea.
"Io, italiano in Polonia, ho votato Duda"
Il dottor Maurizio Turchi, laureato a Milano, ha lavorato per anni nelle comunità terapeutiche e ha deciso di trasferirsi in Polonia 8 anni fa. Qualche giorno prima delle elezioni ha scritto una lettera al Corriere della Sera per dichiarare le sue intenzioni di voto per Andrzej Duda. Qui ci spiega il perché.
La rieducazione gender passa dalle vaccinazioni
Succede (per ora) a Biella e in altre sei Asl: porti il bambino (0-3 anni) per le vaccinazioni e ti regalano un kit per la lettura con dentro anche un libro che promuove le famiglie omogenitoriali (Il libro delle famiglie). È un programma pilota sponsorizzato dal Ministero dei Beni culturali, con tanto di lettera di accompagnamento del ministro.
«Grazie a voi il mio quinto figlio è venuto al mondo»
Questa le lettera che Maria (il nome è di fantasia) ha scritto alla Comunità Papa Giovanni XXIII per ringraziare dell’assistenza ricevuta che le ha permesso di portare a termine la sua gravidanza e di poter rallegrarsi della nascita del suo quinto figlio.
Consultori pro life e preghiere: così calano gli aborti
I volontari dell'associazione Giovanni XXIII ne sono convinti: la preghiera funziona. A dirlo questa volta sono i numeri che certificano come l'attività antiaborto praticata davanti agli ospedali inizi a dare i frutti sperati e a invertire la tendenza. L'associazione ha presentato i dati del Sostegno alle maternità difficili.
«Grazie a voi il mio quinto figlio è venuto al mondo» di Maria
Duda, il "mostro" che conquista la Polonia
La Polonia sceglie Andrzej Duda come suo nuovo presidente. Conservatore, cattolico, euroscettico, "russofobo", è considerato come un personaggio scomodo dal governo liberale polacco e dall'Ue. La stampa nostrana inizia a descriverlo come un "mostro", anche per il suo programma cristiano-sociale in difesa della famiglia.
Grande Guerra, la retorica sommerge il dibattito
Il centenario dell'entrata nella Grande Guerra dell'Italia, nel 1915, avrebbe potuto essere l'occasione per un serio dibattito sulle cause del confltto e sulle scelte del governo italiano di allora. Ma non c'è stato niente di tutto questo. Anche il presidente Mattarella ha patrocinato un anniversario retorico e acritico.