San Bernardino ci spiega perché perderemo la guerra
Se non si riconosce il nemico è impossibile sconfiggerlo. E nei confronti del terrorismo islamico abbiamo ottime probabilità di perdere la battaglia non a causa della mancanza di mezzi militari, ma a causa di un grave deficit culturale, che ci impedisce di chiamare le cose con il loro nome.
Ecco cosa vuol dire vivere in Afghanistan
L'Afghanistan è per noi soltanto un lontano fronte di una guerra interminabile contro i Talebani. Ma cosa vuol dire veramente viverci? Lailuma Sadid, una giornalista afgana, ci racconta la sua esperienza in presa diretta: tre regimi, intolleranza religiosa, segregazione sotto i Talebani e un conflitto di cui non si vede la fine.
Una “bellezza disarmata” a sfidare l’uomo e il mondo
Con il libro La bellezza disarmata, Julián Carrón, successore di Luigi Giussani alla guida di Cl, presenta il movimento per quello che è: luogo di riannuncio e di educazione alla fede, non semplice forza sociale o politica. E rilancia l’avvenimento cristiano come risposta alle attese dell’uomo e al “crollo delle evidenze”.
Porras: «È la volta buona per liberarsi di Maduro»
È iniziato il conto alla rovescia per il Venezuela. Oggi si vota, più di 19 milioni di persone andranno alle urne e dal responso il regime di Nicolas Maduro potrebbe uscirne sconfitto. Nei suoi ultimi discorsi, il presidente ha lanciato messaggi intimidatori per scoraggiare il voto e condizionare la scelta degli elettori.
Amicizia e amore all'origine del Dolce Stil Novo
Prima vera scuola della letteratura italiana è il Dolce Stil Novo, perché ha un maestro riconosciuto (Guido Guinizzelli che Dante incontra nel Purgatorio) e un manifesto (la canzone Al cor gentil rempaira sempre amore). I compagni della scuola furono in realtà pressoché coetanei, toscani e amici tra loro.
Intercomunione: al non cattolico resta proibita
«L’intercomunione non è permessa tra cattolici e non cattolici. É necessario confessare la fede cattolica. Un non cattolico non può ricevere la comunione. Questo è molto, molto chiaro. Non è questione di seguire la propria coscienza». Sono parole del cardinale Robert Sarah, prefetto del dicastero vaticano del Culto divino, al portale web Aleteia, interpellato rispetto ad una spinosa questione sollevata dopo la visita di papa Francesco alla chiesa luterana di Roma.
Laudato Si': un dialogo sulla Dottrina Sociale
“In dialogo con Laudato Si’. I mercati liberi possono aiutarci a curare la nostra casa comune?” è la domanda che si pone l’Acton Institute, think tank cattolico statunitense, nell'incontro tenutosi a Roma lo scorso 3 dicembre. Ne è scaturito un dibattito molto vivace. Ne parliamo con mons. Marcelo Sanchez Sorondo, Massimo Introvigne e Robert Sirico.
Se anche l'Iraq "licenzia" l'Occidente
Ambiguità, strizzate d’occhio ai jihadisti, complicità inconfessabili con gli ambienti del Golfo che sostengono Stato Islamico, milizie di al-Qaeda e salafiti hanno portato la credibilità di Stati Uniti ed Europa al livello più basso, prossimo allo zero. E anche il governo di Baghdad dice "no grazie" alle forze speciale Usa.
Quando i re omosessuali bruciavano i cristiani
Poiché il Papa in Uganda non ha rimbrottato il presidente Yoweri Museveni per le sue leggi “omofobe”, l’inglese Guardian se ne è lamentato. Ma il Papa ha fatto anche di “peggio”: ha prestato omaggio con gran pompa al santuario dei ventidue Martiri dell’Uganda, il primo gruppo di sub-sahariani canonizzato dalla Chiesa.
Uccisi dai maoisti di Sendero: oggi sono beati
Due giovani francescani polacchi e un sacerdote bergamasco di mezza età. Uccisi nel 1991 a pochi giorni di distanza gli uni dagli altri; colpiti da un'ideologia che non accettava concorrenti tra i poveri delle Ande. È il profilo di don Sandro Dordi e dei padri Miguel Tomaszek e Zbigniew Strzalkowski, i missionari uccisi dalla guerriglia maoista di Sendero Luminoso che oggi a Chimbote in Perù salgono all'onore degli altari.
«Non tacete, non sostenete chi ci uccide, incalzate i vostri governi».
«Noi cristiani di Iraq e Siria abbiamo già accettato di portare la croce del nostro Signore già dal primo secolo. Sappiamo che dobbiamo pagare il prezzo della nostra appartenenza a Cristo». Così Anderious Oraha, profugo iracheno oggi in Italia, parla del dramma dei cristiani perseguitati dal Califfato. E lancia un appello: «I cristiani iracheni vi stanno pregando di parlare, di chiedere ai governi occidentali di aiutare questi disgraziati e di non dare le armi a chi ci sta uccidendo».
San Cristoforo, la peste e la sconfitta del Barbarossa
Il complesso milanese intitolato a San Cristoforo, costituito da due chiesette affiancate, in origine era una piccola cappella dal tetto a capanna. Proprio qui i milanesi ricevettero la prima notizia della sconfitta che la leggendaria Lega Lombarda aveva appena inflitto al temibile imperatore Federico Barbarossa.