I medici cattolici: “No eutanasia, pronti alla galera”
In pieno clima di scontro sull''eutanasia si ricostituisce il Forum delle associazioni sociosanitarie cattoliche: “Un medico cattolico deve essere disposto a finire in galera pur di non eseguire un’eutanasia”.
Regno Unito, giudice ordina l'aborto forzato su una disabile
Il giudice Nathalie Lieven ha autorizzato i medici a eseguire un aborto su una giovane con un ritardo mentale, nonostante la contrarietà della stessa disabile, di sua madre e dell'assistente sociale. La madre è una nigeriana che si è opposta anche in nome della propria fede cattolica e di quella della figlia, e facendo presente che sarebbe lei a prendersi cura del nipote. Ma per il giudice «il miglior interesse» della ragazza è abortire il figlio. E così, dopo l’eutanasia di Stato - vista con Charlie, Alfie e Isaiah - ecco l’aborto obbligatorio, frutto di un inganno che svela il vero volto di una falsa libertà.
Paglia scherza con il fuoco dell'eugenetica
Nel corso di un intervento pubblico il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia dice che «le tecniche di rianimazione consentono interventi risolutivi salvavita, ma producono effetti decisamente sconcertanti». Una frase che sembra cedere all’etica della qualità della vita e non all’etica fondata sulla dignità della persona umana. Quell’aggettivo “sconcertanti” riferito agli “stati vegetativi” è poi illuminante...
Aborto fino alla nascita, la follia legale in 9 Stati Usa
L’Illinois è divenuto il 9° Stato a stelle e strisce a consentire l’aborto per qualsiasi ragione in ogni momento della gravidanza, dichiarandolo un «diritto fondamentale». Del triste club fanno parte anche Alaska, Colorado, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon e Vermont. Segno che se si mette in dubbio la sacralità della vita ogni tenebra diventa possibile. Ma i pro life non stanno a guardare.
E l’ateneo cattolico annunciò il «fidanzamento» gay
La rivista per ex studenti della Mount Saint Mary's University, nel Maryland, pubblica l’annuncio del «fidanzamento» di due uomini, facendo sobbalzare molti che si sono formati nell’università cattolica. La vicenda è segno che dall’“accoglienza” si è già passati alla legittimazione di uno stile di vita contrario al disegno di Dio, offuscando la verità. Che deve tornare centrale, per il bene di tutti.
Viva la piccola città texana «santuario per il nascituro»
I cinque membri del consiglio comunale di Waskom, cittadina di 2.000 anime, hanno dichiarato il loro piccolo centro «Città-santuario per il nascituro» e definito «organizzazioni criminali» realtà come il colosso abortista Planned Parenthood. Una decisione coraggiosa, che potrebbe anche arrivare alla Corte Suprema. E se divenisse una svolta epocale?
Come rinascere dopo l'aborto, il "lutto proibito"
"Ci siamo trovati con persone che dopo aver vissuto un aborto hanno tentato di chiudere questa vicenda, di risanarla, senza però trovare il tempo e lo spazio necessari. Non si tratta solo di una ferita psicologica, è una profonda ferita spirituale che va guarita, con l'aiuto di Gesù". Intervista a Monika Rodman, responsabile in Italia della Vigna di Rachele, un apostolato che organizza periodicamente ritiri di tre giorni per favorire la guarigione interiore di uomini e donne che portano dentro di sé il dolore di un aborto, aiutandoli a riconciliarsi con il figlio perduto.
«Organi e trapianti, quanti dubbi sul momento della morte»
"Morte cerebrale" e "morte a cuore fermo": sono i due paradigmi con cui si stabilisce ufficialmente la morte di un paziente, vittima di incidente o con grave disabilità, per poter procedere all'espianto degli organi. Ma questa dichiarazione spesso «non corrisponde alla morte biologica», sono due concetti introdotti per facilitare i trapianti, denuncia la teologa e bioeticista Doyen Nguyen, che si batte per riaprire il dibattito su questo tema delicato.
«Organi e trapianti, quanti dubbi sul momento della morte»
"Morte cerebrale" e "morte a cuore fermo": sono i due paradigmi con cui si stabilisce ufficialmente la morte di un paziente, vittima di incidente o con grave disabilità, per poter procedere all'espianto degli organi. Ma questa dichiarazione spesso «non corrisponde alla morte biologica», sono due concetti introdotti per facilitare i trapianti, denuncia la teologa e bioeticista Doyen Nguyen, che si batte per riaprire il dibattito su questo tema delicato.
Ecco perché il governo Macron vuole Vincent morto
Prima delle europee il presidente francese aveva detto di non poter interferire con la decisione di interrompere le cure a Vincent Lambert, mentre dopo le elezioni il suo governo ha presentato ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di far riprendere alimentazione e idratazione. Carnevalata elettorale a parte (gli servivano i voti dei cattolici), perché tanta fretta di sbarazzarsi di un disabile? Per una serie di precisi motivi.
Noa e quella richiesta di aiuto che nessuno ha colto
Dichiarando di voler morire, Noa stava in realtà chiedendo una ragione per continuare a vivere, ma per quanto ne sappiamo nessuno è stato capace di offrirgliela. La nostra società ha individui esperti in ogni settore professionale, ma non ha più persone affettivamente adulte, cioè in grado di “sopportare” la dipendenza dei più giovani, facendosi carico delle loro angosce.
Usa, basta fondi pubblici alla ricerca che usa i feti
L’amministrazione Tump ha chiuso il rubinetto dei fondi pubblici agli enti che praticano la ricerca usando tessuti prelevati da feti abortiti. Si tratta di una decisione presa dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (Hhs), equivalente del Ministero della Sanità. Un piccolo passo, ma con un grande significato.