Il caso Allison, il fenomeno del borghese jihadista
Allison Fluke-Ekren, arrestata dall'Fbi, era comandante di un battaglione dell'Isis. Prima di iniziare la sua carriera di terrorista, era insegnante delle superiori in Kansas, appassionata di Medio Oriente. La radicalizzazione non è sempre frutto di emarginazione, ma un processo ideologico che coinvolge "tranquilli" borghesi e brave insegnanti.
"Esfiltrati": insegnanti in fuga dal radicalismo islamico
La decapitazione di Samuel Paty, il professore assassinato perché accusato di aver mostrato in aula le vignette su Maometto, è solo l'evento più eclatante. In Francia sono sempre di più i casi di insegnanti (a tutti i livelli di istruzione) minacciati di morte ed "esfiltrati", cioè costretti a cambiare località o a rinunciare all'insegnamento.
I bambini del Burkina Faso vittime del jihad
Mezzo milione di studenti sono a casa perché il 13 per cento delle scuole sono state chiuse e migliaia di bambini e adolescenti sono stati reclutati dai gruppi armati e combattono
Jihad sessuale: a Milano non è stato "solo" uno stupro
A Milano, in piazza Duomo, nella notte di San Silvestro, nove ragazze hanno subito violenze sessuali di gruppo ad opera di branchi di ragazzi immigrati, prevalentemente nordafricani. Sono le stesse scene viste anche a Colonia. Come i femminicidi o i tanti stupri italiani? No, secondo Souad Sbai, sono violenze diverse, organizzate e con una precisa regia.
Gli al Shabaab hanno decapitato un Pastore in Mozambico
I jihadisti hanno rapito l’uomo, lo hanno decapitato e ne hanno portato la testa alla moglie perché la consegnasse alle autorità
“Cristiani sfollati e chiese distrutte, è la jihad turca a Cipro”
Dopo l’invasione nel 1974, “la pulizia etnica nel nord di Cipro da parte della Turchia ha provocato lo sfollamento di circa 200.000 greco-ciprioti”. Donne e bambini sono stati stuprati, detenuti e uccisi. Più di 500 chiese e monasteri saccheggiati o distrutti, i toponimi cambiati in turco, per un “genocidio culturale” volto a cancellare l’identità greco-cristiana di Cipro. La Bussola intervista la giornalista turca Uzay Bulut.
Bombe in Uganda, il jihad nell'Africa centrale
Due attentati suicidi hanno colpito Kampala, la capitale dell'Uganda (Africa centrale). L'autore è noto: è l'Adf, gruppo armato jihadista, legato all'Isis dal 2019. Opera principalmente fra Uganda e Congo dove ha condotto numerosi attentati e raid negli ultimi anni. È l'ulteriore dimostrazione di come il jihad continui a penetrare in Africa
Suor Gloria Cecilia Narzàez è stata liberata
Ha trascorso quattro anni e otto mesi nelle mani dei jihadisti che l’hanno rapita nel febbraio del 2017 mentre svolgeva la sua missione a Koutiala, circa 400 chilometri a est di Bamako
In Africa si arriverà alla "normalizzazione" dei jihadisti
I francesi celebrano un successo in Africa: l'uccisione in un raid di Adnan Abou Walid al Sahrawi, fondatore dello Stato Islamico del Sahara. Il problema è che, morto il leader, lo Stato Islamico continuerà a combattere. E il ritiro dei francesi non fa ben sperare negli sviluppi. I governi del Sahel si preparano a normalizzare i gruppi jihadisti, cooptandoli nella gestione del potere, come sempre avviene in Africa.
Coraggio, chiarezza, fedeltà: i tre ingredienti di Clint Eastwood
Uno dei film meno conosciuti di Clint Eastwood, 15:17 attacco al treno, cronaca dell'attentato (sventato) al treno Amsterdam-Parigi del 2015. È un inno al coraggio, alla chiarezza e alla fedeltà al proprio ruolo. Ovviamente non solo il film, ma proprio la storia reale dei protagonisti degli eventi.
Attentati a gogò, i jihadisti in Africa "celebrano" i Talebani
Oggi gli americani dall'Afghanistan, domani i francesi dal Sahel: le missioni internazionali per combattere il jihadismo si ritirano, vista l'impossibilità di sostituirsi a incompetenti governi locali. E i gruppi jihadisti, in tutta l'Africa, esaltati dalla vittoria dei Talebani, lanciano una serie di attacchi violenti contro civili e militari.
L'Afghanistan tornerà ad essere la base del terrorismo
La Nato era rimasta in Afghanistan per 20 anni, non tanto per "esportare la democrazia", ma per combattere il terrorismo dopo gli attacchi dell'11 settembre. E adesso, dopo la fine della missione? Gli accordi di Doha, che hanno preceduto il ritiro degli Usa, prevedevano pace in cambio della dissociazione dei Talebani dal terrorismo anti-americano. Ma i Talebani, già da ora, hanno disatteso le promesse. Invece che trattare con il governo di Kabul lo hanno rovesciato. Il rischio che torni il terrorismo dall'Afghanistan è forte: ci sono gli uomini, liberati dalle prigioni di massima sicurezza, ci sono le armi, lasciate indietro dagli americani. E c'è il "mito" jihadista del Paese che ha sconfitto l'America.