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Golpe

Gabon, i militari prendono il controllo di un altro Paese africano
CONTINENTE NERO

Gabon, i militari prendono il controllo di un altro Paese africano

Esteri 31_08_2023 Anna Bono

Adesso tocca anche al Gabon: all'indomani delle elezioni (truccate), i militari hanno preso il potere con un golpe. Si tratta del decimo colpo di Stato in appena quattro anni. La scena si ripete, con la popolazione che fraternizza con i militari e spera che facciano meglio di corrotti governi civili. 


Il Burkina Faso cerca la normalità con l’ennesimo golpe
GIUNTE MILITARI

Il Burkina Faso cerca la normalità con l’ennesimo golpe

Esteri 05_10_2022 Anna Bono

Ibrahim Traoré è il nuovo capo di Stato del Burkina Faso, dopo le speranze deluse con il presidente Kabore e poi con la giunta militare insediatasi a gennaio. Dal 2015 l'elevato allarme terrorismo colloca il Paese nel cosiddetto “triangolo del jihad”, insieme a Niger e Mali.


Nel Myanmar la guerra civile non risparmia i cristiani
Asia

Nel Myanmar la guerra civile non risparmia i cristiani

Decine di chiese e strutture religiose sono state attaccate e devastate da quando nel febbraio del 2021 i militari hanno preso il potere ed è nata la resistenza armata


Burkina Faso: perché i militari hanno preso il potere
UN ALTRO GOLPE AFRICANO

Burkina Faso: perché i militari hanno preso il potere

Esteri 27_01_2022 Anna Bono

Il Burkina Faso è in festa. Il 25 gennaio migliaia di persone si sono riversate nelle vie della capitale Ouagadougou per manifestare il loro sostegno ai militari che il giorno precedente con un colpo di stato hanno destituito il presidente Roch Kabore. Povertà diffusa e violenza dei jihadisti hanno portato popolo ed esercito all'esasperazione.


Sudan, secondo golpe in due anni. Nessuna sorpresa
CONTINENTE NERO

Sudan, secondo golpe in due anni. Nessuna sorpresa

Esteri 26_10_2021 Anna Bono

Sudan, due anni dopo il golpe che aveva rovesciato il dittatore Bashir, un secondo golpe militare ha deposto il governo di transizione. Il tentativo di democrazia sudanese stava fallendo, fra tensioni tribali, fame e miseria, corruzione rampante e moltiplicazione dei partiti, come racconta a Fides il vescovo di El Obein, mons. Trille.


I militari hanno colpito altre due chiese in Myanmar
Sud-Est asiatico

I militari hanno colpito altre due chiese in Myanmar

Una chiesa è stata data alle fiamme dai militari per rappresaglia, un’altra è stata danneggiata da colpi di artiglieria sparati deliberatamente contro l’edificio

 


Guinea, la lettera del cardinal Sarah ai golpisti
CONTINENTE NERO

Guinea, la lettera del cardinal Sarah ai golpisti

Sperare, auspicare che un colpo di Stato militare porti pace, giustizia e benessere può sembrare incredibile. Non in Guinea, dopo più di mezzo secolo di delusioni, miseria, corruzione e altri due golpe nel passato. Il cardinal Robert Sarah, già arcivescovo di Conakry, scrive alla giunta militare pregandola di avere rispetto per il Paese. 


Guinea, l'ennesimo golpe militare africano
CONTINENTE NERO

Guinea, l'ennesimo golpe militare africano

Esteri 11_09_2021 Anna Bono

In Guinea Conakry, Paese dell'Africa occidentale, i militari delle forze speciali hanno preso il potere con la forza, deponendo il presidente Alpha Condé, che si era fatto rieleggere per la terza volta di fila. I militari denunciano la corruzione e promettono il ritorno della democrazia. Dal 1960 ad oggi si contano 200 golpe in Africa, riusciti o meno.


I militari golpisti del Myanmar sequestrano due chiese
Chiese profanate

I militari golpisti del Myanmar sequestrano due chiese

Dal colpo di stato di febbraio, l’esercito infierisce anche contro luoghi di culto e proprietà religiose, arresta e minaccia i sacerdoti che si prodigano per la popolazione stremata

 


Sudan, fine della sanguinaria dittatura di Omar Bashir
IL GOLPE

Sudan, fine della sanguinaria dittatura di Omar Bashir

Esteri 12_04_2019 Anna Bono

È finita in Africa, con un colpo di stato militare, una delle dittature più cruente e longeve. Omar al-Bashir, presidente del Sudan dal 1989, è stato deposto dall’esercito nelle prime ore dell’11 aprile. Doveva essere il giorno del raduno popolare in suo sostegno, dopo settimane di manifestazioni di protesta contro il suo regime.