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Ddl zan


Un manuale di resistenza all’ideologia gender
IL LIBRO

Un manuale di resistenza all’ideologia gender

Nel suo Manuale di resistenza al pensiero unico, Simone Pillon rintraccia le radici storiche e antropologiche sottese all’attuale egemonia culturale dell’ideologia gender, ne documenta gli esiti drammatici riportati dalle cronache e propone alcune strategie per arginare la deriva in corso.


Principi non negoziabili trascurati: le colpe degli elettori
il caso italia

Principi non negoziabili trascurati: le colpe degli elettori

Quanto incideranno i cosiddetti principi non negoziabili in merito alla scelta del partito da votare? Pressoché zero. Non spostano il voto non solo perché non sono argomenti centrali nei vari programmi politici, ma perché non interessano all’elettore medio e dunque nemmeno i partiti. Negli Usa le tematiche legate alla vita e alla famiglia sono comunque ritenute importanti dai cittadini e da decenni sono entrate nelle agende dei politici.


Omofobia, una Giornata simbolo del credo gender
ANCHE A SCUOLA

Omofobia, una Giornata simbolo del credo gender

La legge (come il Ddl Zan) non è ancora riuscita a imporre l’educazione al gender nelle scuole di tutta Italia, ma anche quest’anno ci ha pensato una circolare del Miur invitando a celebrare la “Giornata contro l’omofobia”. Segno di una cultura del “rispetto” a senso unico, che altro non è che un cavallo di Troia.


Omofobia, una vergogna politica la Giornata a scuola
LA CIRCOLARE

Omofobia, una vergogna politica la Giornata a scuola

Con un colpo di mano, una circolare del Miur si sostituisce al Parlamento e invita a celebrare il 17 maggio nelle scuole, elementari comprese, la «Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia». Passa così un altro dei punti più deleteri del Ddl Zan, bocciato a ottobre dal Senato. Scavalcati i genitori. Una vergogna per la politica nazionale, centrodestra (inerte) incluso.


Cronista sospesa: c'è un problema di libertà al Corriere?
IL CASO RICCI SARGENTINI

Cronista sospesa: c'è un problema di libertà al Corriere?

La giornalista del Corriere Ricci Sargentini critica un articolo di Saviano sulla prostituzione e viene sospesa. Ma pesano su lei anche le critiche al Ddl Zan. Smarcarsi dal pensiero unico su temi così delicati può costare caro.


Quattro milioni a centri Lgbt, il Ddl Zan passa pezzo a pezzo
AGENDA ARCOBALENO

Quattro milioni a centri Lgbt, il Ddl Zan passa pezzo a pezzo

L’Unar pubblica la graduatoria che ammette a spartirsi 4 milioni di euro 37 organizzazioni Lgbt e Comuni per creare centri «contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere». Una misura basata su una pseudo-emergenza, come mostrano i dati ufficiali dell’Oscad. Tra i beneficiari perfino il Circolo Mario Mieli e il blasfemo Cassero di Bologna. Milioni ‘stralciati’, per la mancata copertura, dal Ddl Zan, ma fatti rientrare dalla finestra con il Decreto Rilancio. Così, insieme alla censura anti-famiglia nel DL Infrastrutture, passa surrettiziamente un altro pezzo dello Zan.


Riecco il bavaglio da Ddl Zan: nel Codice della Strada…
CAVALLO DI TROIA

Riecco il bavaglio da Ddl Zan: nel Codice della Strada…

Nel Decreto-legge Infrastrutture, già passato alla Camera, è stato inserito un singolare emendamento che vieta sulle strade “qualsiasi forma di pubblicità” ritenuta sessista o violenta anche in relazione all’identità di genere già bocciata insieme al Ddl Zan. Pure i messaggi contro aborto, eutanasia, ecc. sono a rischio censura. Protesta Pro Vita & Famiglia. AGGIORNAMENTO: Con il voto al Senato di oggi (190 sì, 34 no), 4 novembre, il provvedimento è divenuto legge.


Ddl Zan affossato, una bella vittoria (ma solo a metà)
IL VOTO AL SENATO

Ddl Zan affossato, una bella vittoria (ma solo a metà)

Il Ddl Zan è rimasto vittima della “tagliola” e di quei parlamentari che nel segreto dell’urna hanno votato (nel verso giusto) con la coscienza libera dai diktat di partito. Ma la quasi totalità dei contrari al Ddl Zan non coglie il male in sé delle proposte di legge contro la cosiddetta omofobia, che elevano a bene giuridico un disordine, ed è favorevole a un testo con modifiche. E gli attivisti Lgbt hanno altre armi giuridiche per zittire il dissenso. Ci sarà quindi ancora da combattere, ma fa ben sperare il risveglio dell’associazionismo cattolico.
- UNA SCONFITTA POLITICA PER PD E 5 STELLE, di Nico Spuntoni


Bye bye Ddl Zan, una sconfitta politica per Pd e 5 Stelle
IL VOTO AL SENATO

Bye bye Ddl Zan, una sconfitta politica per Pd e 5 Stelle

Si è concluso con il sì alla “tagliola” richiesta da Lega e Fratelli d’Italia (154 favorevoli, 131 contrari, 2 astenuti) il cammino in aula al Senato del Ddl Zan. Stop ora di almeno sei mesi prima di un eventuale nuovo testo in commissione, ma il pericolo dovrebbe essere scampato per l’intera legislatura. Decisivo lo scrutinio segreto, che ha ribaltato le dichiarazioni di voto e consentito ai senatori di esprimersi secondo coscienza.


Ddl Zan, tra il riciclo dello Scalfarotto e l’affossamento
DI NUOVO AL SENATO

Ddl Zan, tra il riciclo dello Scalfarotto e l’affossamento

Oggi torna in aula, a Palazzo Madama, il Ddl Zan, su cui pende la “tagliola” richiesta da FdI e Lega che potrebbe affossare il testo liberticida. Dopo la resa di Letta, i renziani rilanciano il Ddl Scalfarotto approvato alla Camera nel 2013, che però non piaceva né ai Cinque stelle e ai Dem più liberal né tantomeno, per opposti motivi, al centrodestra.


Critica il ddl Zan, insegnante di religione trasferito
SCUOLA E DIOCESI

Critica il ddl Zan, insegnante di religione trasferito

Un insegnante di religione di una scuola superiore di Bra (Cuneo), Piergiorgio Dellagiulia, ha preso posizione contro il ddl Zan su un gruppo Facebook molto seguito. Prima il suo preside ha preso pubblicamente le distanze dal professore. Poi, convocato dalla diocesi di Torino, è stato trasferito in un altro istituto. Forse non è una coincidenza.


Mille emendamenti, Ddl Zan verso il rinvio a settembre
AL SENATO

Mille emendamenti, Ddl Zan verso il rinvio a settembre

Più di mille le proposte di modifica, soprattutto per gli articoli 1, 4 e 7. Quasi 700 gli emendamenti della Lega, 127 quelli di Fratelli d’Italia e 4 di Italia Viva, che vuole togliere il riferimento all’identità di genere. Il calendario fitto del Senato favorisce il rinvio a settembre. Una sconfitta per Letta, che da settimane insiste a votare il testo liberticida così com’è.