Il burqa è diventato una minaccia per il Califfato
Chi di burqa ferisce di burqa perisce. Donne che coprono armi ed esplosivi col loro velo integrale, o uomini-bomba travestiti da donne, sono diventati una minaccia letale anche a Mosul e nelle altre città controllate dall'Isis. E così persino il Califfato ha posto dei limiti: niente donne in burqa nei comandi militari e di polizia.
Abortisti smentiti Colpevole non è il virus Zika, ma un pesticida
Solo dopo il panico per la diffusione del virus Zika, alimentato anche dalla macchina mediatica delle olimpiadi brasiliane, si comincia ora a parlare di uno studio controcorrente uscito a fine giugno: su 12 mila donne colombiane contagiate dal virus nessuna ha partorito figli affetti dalla microcefalia. I soli 4 casi di neonati malformati sono stati concepiti da madri non infette ed esterne al campione analizzato.
Giornata dell’aborto, la vogliono le lobby miliardarie
Una coalizione mondiale abortista ha inviato una lettera al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, per chiedere l’istituzione di una “Giornata internazionale dell’aborto sicuro” da celebrare ogni 28 settembre. Così, dopo la legalizzazione, ora vogliono la celebrazione mondiale di un assassinio di massa.
Ascesa dell'AfD, l'ex DDR si ribella al politically correct
Si afferma l’AfD, giovane partito di destra, nelle elezioni del Meclemburgo-Pomerania occidentale, Land della ex DDR. La causa non è tanto l'immigrazione in sé (che in quella regione è poca), ma l'informazione politicamente corretta sull'immigrazione, che ne nasconde pericoli e costi umani.
Rumiyah, la rivista dell'Isis per la conquista di Roma
Lo Stato Islamico lancia la sua nuova pubblicazione, Rumiyah (Roma), riferendosi alla profezia della conquista finale di Roma, simbolo del mondo occidentale e della cristianità. La rivista, pubblicata in sette lingue per altrettante edizioni, dà istruzioni di attacco differenti per ogni paese a cui si rivolge. Istiga all'uccisione di sacerdoti e pastori cristiani, così come di gente comune.
Mosul: così i “cuccioli” dell’Isis vanno al fronte contro altri bambini
Bambini usati come insospettabili kamikaze per farsi esplodere tra folla o filmati mentre sparano in campi d'addestramento con armi grandi quasi quanto loro. Adolescenti addestrati a uccidere in Siria e Iraq. Le cifre dicono che l'uso di bambini e adolescenti da parte dello Stato islamico nel corso di un anno è triplicato. Ma ora sono anche le milizie sunnite irachene filo governative ad arruolare i piccoli in battaglia. Come a Mosul.
Donald Trump abbandonato dal suo stesso partito
Solitamente la nomination di un candidato alla presidenza poneva fine a tutte le liti interne al partito. Ora sta avvenendo il contrario: da quando Trump ha vinto le primarie repubblicane, nel partito la guerra continua e aumenta. Con raccolte fondi per i soli candidati al Congresso e non per il candidato presidente e colpi bassi vari.
«Immigrati, accoglienza non significa tutti dentro»
Monsignor Tomasi, già nunzio apostolico all'ONU di Ginevra: «Guerre e violenze sono la principale causa delle attuali migrazioni che rischiano di destabilizzare l'Europa, la comunità internazionale deve fare di tutto per riportare la pace e prevenire guerre. L'accoglienza è importante ma per chi ha diritto di restare fondmentale è l'integrazione, un processo che richiede tempo e pazienza, ma anche regole chiare per chi arriva».
- TRUMP E IL MESSICO, UNA SFIDA PERICOLOSA, di Stefano Magni
Zika e altri virus: così l’aborto è diventato epidemia
E passato quasi un anno da quando una nuova emergenza sanitaria ha scosso il mondo: Zika, un virus africano trasmesso dalle zanzare. L’allarme è scattato quando l’Oms ha l’ha messo in relazione alla microcefalia fetale. Così, l Zika è diventata lo strumento della campagna per la liberalizzazione dell’aborto.
Trump e il Messico, una sfida pericolosa
Donald Trump non smette di far parlare di sé, soprattutto sul tema dell’immigrazione dal Messico, vero piatto forte della sua campagna. Tornato dal suo incontro a porte chiuse con il presidente messicano Peña Nieto, torna a parlare di muro. Da far pagare al Messico. E scandalizza l'elettorato ispanico con un discorso durissimo.
Americani molto generosi. Ma anche un po’ distratti
Sono la nazione più ricca del mondo e anche la più generosa. Parliamo degli Stati Uniti, un Paese che, ogni anno, vede la società civile protagonista di sostanziose donazioni: 373,25 miliardi di dollari. E la maggior parte di questo fiume di dollari arriva da privati cittadini. Ma non sempre i fondi sono per cause giuste.
Venezuela, opposizioni in marcia contro il populista Maduro
Le opposizioni democratiche al presidente bolivariano Nicolas Maduro scendono in piazza oggi, per chiedere l'indizione del referendum che revochi il potere al capo dello Stato. Il paese è allo stremo e i manifestanti arrivano da tutte le regioni, anche con marce di centinaia di chilometri a piedi. I vescovi si schierano per la libertà di manifestare. Ma la repressione si annuncia dura: il governo non intende rinunciare alla sua "rivoluzione".