Kamala Harris, la candidata abortista ed estremista
Joe Biden ha scelto la sua vicepresidente: Kamala Harris. Di lei si dice solo che è "donna" e "nera" e sono le uniche cose che interessano. Ma, in veste di procuratrice generale della California e di Senatrice, ha dimostrato di essere un'estremista pro-aborto e ultra-progressista su tutti i temi.
Via dall'Afghanistan: gli Usa trattano con i Talebani
Riprenderanno a breve i colloqui fra il governo di Kabul e i Talebani, dopo la scarcerazione degli ultimi jihadisti ancora in carcere. Ma soprattutto a cambiare le carte in tavola sono le trattative riservate fra l'amministrazione statunitense e i Talebani, per riportare i soldati a casa il prima possibile
Sigrid Kaag, simbolo dell’Olanda cattoprotestante
Si è candidata alla guida di Democratici 66, partito socioliberale e antireligioso. Si fa promotrice della cosiddetta “salute riproduttiva” (aborto) nei Paesi poveri e crede che la fede sia “una questione privata”, ma si dice cattolica. Eppure, le sue posizioni sono inconciliabili con il Catechismo.
Mozambico, l'emergenza non è il Covid. È il jihad
In Mozambico la vera emergenza è il movimento jihadista al-Shabaab. Affiliato allo Stato Islamico, arrivato dal Nord, alligna nella provincia settentrionale di Cabo Delgado e lungo la costa. Una piaga anche per il servizio sanitario, allertato per il Covid
Lukashenko di nuovo presidente, ma stavolta le piazze insorgono
In Bielorussia, il presidente Lukashenko proclama la sua sesta rielezione di fila dal 1994. La regolarità del voto è universalmente contestata e lo scontro con le opposizioni stavolta è molto duro. La leader democratica, Svetlana Tikhanovskaya, è in esilio in Lituania
Massacro volontari francesi, il prezzo dell'impegno
La Francia continua a pagare un elevato prezzo in vite umane nel Sahel dove circa 6 mila militari, oltre 5 mila dei quali francesi, combattono le diverse milizie jihadiste. Sei volontari dell'Ong Acted sono stati trucidati da terroristi nel Niger, in un parco naturale. Da mesi si registra una recrudescenza del terrorismo
L’abortista Biden, invotabile per un cattolico
Il candidato del Partito Democratico alla Casa Bianca ha in passato votato molte misure pro vita. Ma, dopo i lunghi silenzi sul tema al fianco di Obama, ha cambiato rotta, piegandosi alla logica del potere mondano e sposando le posizioni abortiste più radicali.
Erdogan punta all'egemonia del Mediterraneo orientale
Alla ricerca di gas sui fondali del Mediterraneo orientale, la Turchia di Erdogan provoca la Grecia, Egitto e Cipro, ignorando i loro legittimi interessi e muovendosi come se non dovesse chiedere nulla a nessuno. Il tutto approfittando della debolezza europea
Libano, dopo il lutto scoppia la rivolta contro Aoun
Libano, dopo il lutto inizia la protesta. E la protesta sfocia subito in rivolta: i manifestanti hanno occupato le sedi dei ministeri. L’esplosione a Beirut, alimenta la rabbia popolare contro gli Hezbollah (che controllano il porto) e il presidente maronita Aoun, ritenuto loro alleato
Twitter e Facebook censurano Trump sul Covid
Trump chiede la riapertura delle scuole perché i bambini "sono quasi del tutto immuni a questa malattia", cioè al Covid-19. E allora Twitter e Facebook rimuovono il video della sua intervista come "disinformazione" sul virus. Un salto di qualità nella censura imposta al presidente americano che svela tutta la politicizzazione dei social network
Utopia europea, come la Polonia vede l’attuale Ue
Inizia oggi il secondo mandato del presidente polacco Andrzej Duda. Quale sarà la politica della Polonia riguardo all’Unione europea? Un libro scritto da Krzysztof Szczerski, consigliere presidenziale in politica estera, spiega perché la visione delle élite europee è in contrasto con l’identità del proprio Paese e di tutto il Vecchio Continente.
È un "11 settembre" per il Libano. L'esplosione a Beirut scuote il Paese dei Cedri
Neppure il Pentagono ritiene che le due forti esplosioni nella zona portuale di Beirut che nel pomeriggio del 4 agosto hanno devastato il porto e diversi quartieri della città siano stati originati da un attentato. E per le vittime provocate non è forse esagerato parlare di "11 settembre libanese”. La gigantesca deflagrazione ha messo definitivamente in ginocchio l’economia libanese, in un momento politico a dir poco delicato. Quanto alle cause dell’esplosione suscita perplessità che sia stato mantenuto per tanti anni un deposito così consistente di un prodotto esplosivo in una zona densamente popolata