- lotta al 41 bis
- 01-02-2023
Il 4 marzo si avvicina. Lo scenario è quanto di più confuso ci sia stato riservato nella storia repubblicana. Non essendoci più un unico credibile punto di riferimento degli elettori cattolici, con quali criteri dovremo andare (o non andare) alle urne?
Dopo "Amoris Laetitia" è possibile accostarsi all'Eucaristia per i divorziati risposati? Continua a essere valida l'esistenza di norme morali assolute? Esiste ancora la condizione di peccato grave abituale? Vale ancora che un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto non può diventare soggettivamente onesto?
«Mi ha colpito recentemente la gravità con cui il cardinale Caffarra ha detto di essere convinto che questi siano tempi apocalittici, i tempi dello scontro finale tra Cristo e il Suo Nemico. È una consapevolezza che non ci deve intimorire, ma renderci più coscienti della responsabilità che abbiamo, per noi e per chi incontriamo». Ecco alcuni suoi scritti pubblicati da La Nuova BQ.
Nei mesi che hanno preceduto il referendum sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi, il Centro Studi Livatino ha pubblicato una serie di articoli in cui vengono spiegati, uno per uno, tutti i motivi per cui val la pena andare a votare. E votare per il NO a una nuova Costituzione centralista e dirigista.
Quaerere Deum, cercare Dio. È la radice del monachesimo occidentale, quello da cui è nata – come conseguenza - la civiltà europea. È il nostro compito oggi, in una situazione analoga a quella del V secolo, davanti al crollo di una civiltà. E' l’occasione di incontrare dei volti che testimoniano come il Quaerere Deum sia il modo più vero ed efficace di vivere le nostre circostanze quotidiane e sia la fonte di tante opere che sono già primizia di una nuova civiltà.
Gli attentati di Bruxelles, oltre a provocare decine di vittime, hanno risvegliato la paura in un'Europa sotto attacco, sin dentro la sua capitale. L'attacco, avvenuto proprio nel mezzo di un periodo di massima allerta, rivela anche quanto siano fragili le nostre difese, militari e morali.
Esiste un popolo che non accetta di essere cancellato. Questo il messaggio che viene dalla manifestazione del 20 giugno scorso a Roma in Piazza San Giovanni.