Dove Maria sostiene sulla mano il globo terrestre
Il santuario di Santa Maria Regina di Anglona (Matera), è ciò che resta dell’antico borgo lucano divenuto sede vescovile di rito latino, prima dell’odierna diocesi di Tursi, per volontà di San Pietro o di San Marco. Nel 1999 papa Giovanni Paolo I elevò il santuario a basilica minore, in memoria del Sinodo dei vescovi.
All'origine del gender. Quelle femministe senza sesso
Con buona pace della galassia Lgbt, la “teoria del gender” non solo esiste e fa danni, ma è documentabile, ha una storia e corre sulla bocca di certi profeti. O di certe profetesse, come la scrittrice francese Monique Wittig (1935-2003), scomparsa 80 anni fa il 13 luglio. Ma non solo lei.
Così san Francesco diventa la "figura" di Cristo
Il concetto di figura ben rappresenta l’evento e la cultura cristiani. Tutti noi, secondo tale impostazione, siamo “figura” ovvero profezia di quello che saremo, poi, nell’aldilà, prefigurazione della condizione della nostra anima dopo la morte. Così, in Dante, san Francesco è figura di Cristo. Ecco perché.
Nell'abbazia l'impronta della scarpa del pellegrino
L’abbazia di San Pietro di Villanova (Verona) ha origini molto antiche, risalenti probabilmente all’Alto Medioevo. L’attuale costruzione romanica fu, infatti, opera dell’abate Uberto de Conti nel 1131. Da allora la chiesa subì alcuni passaggi di mano e conseguenti rifacimenti in linea con gli stili e i gusti delle diverse epoche.
A Ponte di Legno si prega in vista del Sinodo
A Ponte di Legno (Brescia), in una terra cattolica da sempre, teatro di cruente battaglie nella Prima Guerra Mondiale, il parroco della Ss. Trinità riapre i battenti di giovedì per un momento di preghiera. Per raccomandare il prossimo Sinodo al Cielo. Perché i vescovi restino saldi nella dottrina di Gesù.
Quando la Madre del Verbo ammonì il Rwanda
Le apparizioni della Madonna a Kibeho, Rwanda, nel 1981, vennero preceduta da un'incredibile furia iconoclasta e seguite da una proliferazione di pseudo-veggenti. La Madonna era arrivata per ammonire il popolo ruandese, tredici anni prima del genocidio. Ora un libro lo ricorda. «Io sono la Madre del Verbo». Nostra Signora di Kibeho risveglio per i nostri tempi di Edouard Sinayobye.
Vi racconto il mio maestro Emanuele Samek
Metamorfosi della gnosi. Quadri della dissoluzione contemporanea, di Emanuele Samek Lodovici un libro profetico che non manca nella biblioteca di tutti noi vecchi apologeti e che fin da subito noi quattro gatti divorammo quando uscì per i tipi della Ares nel 1979. Ecco come ricordo il grande filosofo italiano, mio maestro.
Sembra un eroe di fantasia, ma fu un cristiano vero
Ecco una bella e sorprendente novità nel campo della letteratura per gli adolescenti. Si tratta dell’opera di Sergei Tseytlin, di cui è stato pubblicato Bragadin un romanzo affascinante, pregno di valori cristiani, che descrive il lungo assedio di Famagosta. Una proposta per l’estate per i nostri ragazzi.
Nel Cielo del Sole brilla una luce per tutti gli uomini
Dante struttura le cantiche con perfezione, equilibrio, armonia, infittendo i canti di significazioni numeriche e simboliche. Potremmo chiederci se anche i santi siano stati collocati nel Paradiso secondo un ordine prestabilito. Come nell’XI canto dove incontriamo san Francesco, uno dei santi principali dell’intera storia della Chiesa.
Qui dove il Crocefisso aprì gli occhi e parlò
Leopardo fu il primo vescovo di Osimo. A lui si fa risalire, nel V secolo, la costruzione della chiesa che ne prende il nome. La tradizione vuole che il grande Crocefisso venerato nel Duomo, nel luglio del 1796, aprì gli occhi e mosse le labbra. Da allora si diffuse nei sui confronti una grande devozione.
Il nuovo "illuminismo" di Emanuele Samek
La casa editricre Ares commemora il filosofo Emanuele Samek Lodovici con un volume a cura dell’accademico Gabriele De Anna: L’origine e la meta. Il libro raccoglie i contributi di alcuni studiosi che affrontano da prospettive complementari la produzione del grande filosofo italiano.
Lettere dal fronte russo, nell'inferno non solo di ghiaccio
Per essere davvero interessanti, gli epistolari debbono offrire lettere vere, non scritte solo per la pubblicazione e quindi rivelatrici del cuore umano. Come di Eugenio Corti oggi raccolte in un volume, curato da Alessandro Rivali, con il titolo: «Io ritornerò». Lettere dalla Russia 1942-1943.