Zalone, l’irresistibile nostalgia di un “mondo piccolo”
Per l'ennesima volta Checco Zalone (Luca Medici) ha fatto centro. Un successo strepitoso al botteghino e i critici imbarazzati: nessuno potrebbe chiedere di più. Tutti si chiedono: qual è il segreto del successo del comico pugliese? Ognuno dice la sua, e nessuno sembra cogliere il segno. Quindi ci provo anche io…
Checco Zalone, uno sguardo naturale sulla realtà
Né di destra né di sinistra e neanche così politicamente scorretto sebbene non faccia parte dei comici di regime. Ma nel suo ultimo film Checco si muove lieve mettendo a frutto la sua indubbia capacità di guardare la realtà alla maniera dei grandi comici.
Esce il film sulla storia miracolosa dei minatori cileni
Tra breve arriverà nelle sale cinematografiche il film The 33, che narra la vicenda dei trentatré minatori cileni rimasti intrappolati sottoterra cinque anni fa e salvati in extremis in diretta mondiale. La loro odissea, trasmessa in tempo reale, commosse il pianeta e papa Ratzinger, che inviò una sua benedizione speciale.
Quegli spot Rai per le adozioni alle coppie gay
La Rai, anzi la mamma Rai (come dice di se stessa) ha approfittato del clima sdolcinato per propinare agli italiani alcune chicche, tutte tese a sponsorizzare , in modo spudorato, il ddl Cirinnà, attualmente in discussione in Parlamento, che introdurrebbe nel nostro Paese il matrimonio tra persone omosessuali, con la conseguente possibilità di adozione e relativo “utero in affitto”.
Il teatro ricorda i piccoli martiri delle bombe su Milano
Il 20 ottobre 1944, sotto le bombe americane, ci lasciarono la pelle 184 bimbetti milanesi della scuola elementare Francesco Crispi nel quartiere Gorla, inutilmente rifugiatisi in cantina all’udire le sirene d’allarme. A settant’anni da quella tragedia, è proprio il teatro a offrire la sua voce per quegli innocenti.
L'America, come la sinistra non ve l'ha mai fatta vedere
L’America non è soltanto una grande nazione, ma qualcosa di più: è un’idea. La frase si trova in un documentario creato da un indiano immigrato: Dinesh D’Souza. Negli Usa ha trovato dignità, affermazione e benessere. Ma gli Obama e le Hillary gli stanno distruggendo il “sogno americano”. E lui reagisce così.
Contro la Chiesa e i cattolici usano pure la musica pop
Circola in questi giorni nelle sale cinematografiche un film tedesco dal titolo Kreuzweg, che vuol dire Via Crucis e, tanto per chiarire, presenta nella locandina una adolescente coronata di spine. Il sottotitolo italiano, Le stazioni della fede, complica la comprensione É un film di donne e si parla (male) di cattolicesimo.
Quanti miracoli persi per strada (e in televisione)
Ho seguito le prime puntate della trasmissione La strada dei miracoli su Rete4. Poi ho lasciato perdere. Per pura curiosità ho voluto guardare quella dedicata alle presunte apparizioni-lacrimazioni di Giampilieri, e mi sono ritrovato confermato nell’idea: era meglio l’antenata, Miracoli, a suo tempo condotta da Vigorelli.
Quei noiosi rapper milionari che si fingono nel ghetto
Sta sbancando i botteghini americani, il film Straight outta Compton. The story of N.W.A. Così, invogliato da un articolo di Paolo Guzzanti, sono andato a cercare di vederlo. Dopo mezz’ora ho lasciato perdere, per noia mortale. Narra la storia di cinque ragazzi che negli anni Ottanta pare abbiano inventato la musica “rap”.
Andiamo al cinema? Ecco come "Scegliere un film"
In uno scenario in cui vi è sovrabbondanza di recensioni sui film in uscita nelle sale, diventa sempre più difficile orientarsi, scegliendo titoli divertenti ma utili dal punto di vista umano e culturale. A questo serve Scegliere un film 2015, un volume ormai storico. Ne parliamo con il curatore, Armando Fumagalli.
Fernandel? Piaceva a tutti ma non ai registi "rossi"
Non aveva certo bisogno di interpretare Don Camillo per diventare famoso, perché Fernandel famoso lo era già. Eppure, i maggiori registi italiani lo hanno sempre rifiutato per non mancare di rispetto al Pci. Oggi un libro, Il vero volto di Don Camillo di Fulvio Fulvi, ne ricorda l'affascinante storia.
Vespa ha sbagliato, la Rai non può far finta di nulla
Ospitare negli studi della Rai i familiari di un defunto boss è servizio pubblico? Ruota attorno a quest’interrogativo il dibattito delle ultime ore sulla puntata di Porta a Porta (RaiUno), durante la quale Bruno Vespa ha rivolto domande in studio a Vera e Vittorino Casamonica, figlia e nipote di Vittorio.