Israele il "governo del cambiamento" alla prova
Il nuovo governo israeliano, il primo senza Netanyahu da 12 anni, sta in piedi con un solo voto. Peggio ancora è sostenuto da forze politiche che fra loro non si capiscono neppure, arabi ed ebrei, religiosi e sinistra laica. Adesso sarà subito messo alla prova del conflitto con Gaza, che non è finito. E con una situazione mediorientale esplosiva.
Non illudiamoci, in Israele non inizia una nuova era
La fine di un’epoca? Non c’è dubbio che l’estromissione di Benjamin Netanyahu pone fine ai suoi dodici anni consecutivi di governo. Ma il collante che tiene assieme i partiti della nuova maggioranza, dagli arabi di Ra'am alla destra nazionalista di Yamina, sono quantomeno fragili. Il governo dovrà affrontare un momento molto difficile per Israele
Disarmare Hamas a Gaza è solo un miraggio
Dopo il breve conflitto di Gaza, Israele punta alla soluzione internazionale: un accordo che garantisca il disarmo di Hamas. Ma il partito armato islamico, come Hezbollah in Libano, è troppo radicato sul territorio per lasciarsi disarmare. L'Onu risulterebbe, anche a Gaza, impotente. L'unica opzione sarebbe la conquista di Gaza. Ma chi ne ha il coraggio?
Fragile tregua a Gaza. Chi ha vinto e chi ha perso
Da venerdì 21 maggio è iniziata la nuova tregua fra Israele e Hamas. Da Gaza non partono più razzi, sin dalle 2 del mattino di ieri. Israele ha cessato tutti i suoi raid aerei e bombardamenti di artiglieria sulla Striscia di Gaza. Nonostante i nuovi scontri a Gerusalemme. Chi ha vinto? Militarmente Israele, ma politicamente vince Hamas in Palestina.