Ma i nostri marò dovranno aspettare altri due anni
Ambigua e contraddittoria l’India sembra aver accettato il procedimento di arbitrato internazionale presentato dall'Italia per il caso dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Un passo avanti anche se la soluzione della vicenda è ancora lunga e potrebbe richiedere addirittura due anni.
Tre miliardi e mezzo di euro: è il prezzo delle unioni gay
Legge a “costo zero” e senza oneri aggiuntivi. C’è anche questa tra le diverse panzane raccontate in questi giorni dagli ultras del disegno di legge Cirinnà. Ma per dare la necessaria copertura finanziaria, occorrono quasi tre miliardi e mezzo di euro. Costi che il governo farà pagare ai contribuenti e alla famiglie italiane.
Milano e Roma, il vento renziano demolisce le giunte
Arrivano simultaneamente le dimissioni del vicesindaco di Milano, Ada Lucia De Cesaris e quelle del vicesindaco di Roma, Luigi Nieri. Due giunte di sinistra in crisi per ragioni diversissime. Ma con un unico filo conduttore: il renzismo si sta sbarazzando delle precedenti esperienze di sinistra e mira al centro.
Dopo gli accordi con Teheran, quale ruolo per l'Italia
Le relazioni con Teheran non equivalgono ad una legittimazione. Tenendo ben presente questo concetto, gli accordi conclusi con l'Iran sono positivi. Ed ora l'Italia ha l'occasione di ricominciare ad avere con il grande paese rivierasco del Golfo, delle relazioni economiche e culturali che esistono dai tempi di Mattei.
Canne e marchette, ecco le destre perfette
Matteo Salvini, segretario della Lega, dichiara di essere favorevole alla regolamentazione della prostituzione perché «il sesso non fa male, la cannabis sì». Ma ieri, è stata presentata la proposta di legge per la legalizzazione della marijuana, firmata anche da alcuni onorevoli del centrodestra.
Il Patto del Nazareno torna in onda sulla Rai
Nel marasma che accompagna l’approvazione delle riforme volute dal governo Renzi, potrebbe registrarsi un’ampia convergenza sinistra-destra sulla riforma della Rai. Non solo perché la Tv pubblica è di tutti, bensì perché in quest’ambito, sia pure in maniera non dichiarata, sta rinascendo il Patto del Nazareno.
Buona scuola e Cirinnà, la stizza dell'on. Gigli
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera dall'on. Gian Luigi Gigli, deputato e capogruppo «Per l’Italia-Cd» in Commissione Affari costituzionali, nonché presidente del Movimento per la Vita, che reagisce a un editoriale di Riccardo Cascioli.
Macché Silvio, a far cadere Prodi furono i giudici
I giudici di Napoli hanno preteso di riscrivere la storia. Con questo teorema: a far cadere il governo Prodi nel gennaio 2008 fu l’ex senatore Sergio De Gregorio, peraltro reo confesso, passato in quei giorni dalle file del centrosinistra a quelle del centrodestra, dietro il pagamento di tre milioni di euro da parte di Berlusconi.
«Fuori tutta la verità sul Forteto». Ma il Pd vota no
Una commissione di inchiesta parlamentare sulle coperture politiche che la comunità per minori Il Forteto ha goduto per quasi trent’anni, diventando così un infernale lager di abusi e violenze sessuali. La richiesta viene dall'onorevole di Fi Deborah Bergamini. Ma il Pd ha già detto di no e ha fatto slittare la decisione.
La via italiana alla banda larga è ancora molto "stretta"
Perché il “sistema Italia” continua a non essere attrattivo per gli imprenditori stranieri? Elefantiasi burocratica, oppressione fiscale e ritardo in ambito tecnologico sono tra le cause che scoraggiano nuove iniziative industriali. La Relazione annuale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Dopo il voto, il "coro greco" sfida Renzi
La vittoria del NO nel referendum in Grecia provoca seri effetti collaterali anche in Italia. Economici, prima di tutto, perché rischiamo di perdere ciò che abbiamo prestato ad Atene. Ma anche politici: la fronda interna al Pd e ora, con toni più felpati, anche il presidente Mattarella, lanciano la loro sfida al governo Renzi.
I dilettanti: splendori e miserie della classe politica
Il panorama deprimente della classe politica attuale, con una vasta impreparazione facilitata dal sistema elettorale, spinge a un confronto con la tanto vituperata Prima Repubblica, da cui bisognerebbe almeno riprendere la rigorosità della formazione. Un saggio di Pino Pisicchio, che attualmente presiede alla Camera il Gruppo Misto.