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Dai piedi neri al grano "saraceno": le panzane a 5 Stelle

Fino a qualche giorno fa tutti lo ricordavano per l’amabile sonnellino schiacciato durante una seduta del Senato della Repubblica. Oggi Vito Crimi, senatore grillino, è noto a tutti per il “complotto dei piedi sporchi. Ma è solo l’ultima fanfaronata degli espo0nenti del Movimento 5 Stelle, il partito delle bufale e delle panzane.

Politica 01_08_2015
Beppe Grillo, leader del M5 Stelle

Fino a qualche giorno fa tutti lo ricordavano per l’amabile sonnellino schiacciato durante una seduta del Senato della Repubblica. Oggi Vito Crimi, senatore grillino, è noto a tutti per il “complotto dei piedi sporchi. Tutto è nato da una foto postata dal senatore su Facebook che ritrae i piedi sporchi di un bambino, sormontata dal post dello stesso Crimi che invita a non prendere la cosa alla leggera: «Leggete, prima di ridere. Un amico che risiede a Ghedi, in provincia di Brescia, ci ha inviato questa lettera. Vi invito a leggerla». Segue l’inquietante preambolo del misterioso amico di Crimi: «Penserete forse che il caldo di questi giorni mi abbia dato alla testa o che si tratti semplicemente di uno scherzo di cattivo gusto. Purtroppo la realtà supera spesso la fantasia e in questo caso la realtà potrebbe essere più grave di quello che si pensi. Non si tratta di semplice allarmismo ma di una preoccupazione che cresce sempre più». 

Cosa sarà mai successo in quella casa? Forse una contaminazione nucleare o una mutazione genetica rettiliana? No, ma poco ci manca. Sempre secondo l’anonimo amico (che d’ora in poi chiameremo Mister X), infatti, i piedi neri deriverebbero dall’inquinamento ambientale: i granelli di polvere sotto i piedi del figlio sarebbero polveri sottili. Già perché mica può trattarsi di povere o sporco, visto che la casa era stata accuratamente pulita e chiusa quindici giorni prima, quando l’allegra famigliola di Mister X era partita per le vacanze. Ora non stupisce certo che un Mister X in giro per l’Italia non conosca le modalità di formazione della polvere, in grado di crearsi in qualsiasi situazione, tranne che nel vuoto assoluto (un giornale di scienza per bambini si è chiesto in quanto tempo la polvere arriverebbe al soffitto: qualche decina di migliaia di anni (clicca qui). Grave è piuttosto che il post abbia ricevuto quasi 3mila “mi piace” e 3.500 condivisioni, e sintomo del fatto che l’ignoranza non appartiene solo all’estensore della lettera. Ancor più grave è, di sicuro, che un senatore della Repubblica si presti a condividere tali fesserie.

Purtroppo non è la prima e non sarà l’ultima volta che i grillini fanno uscite simili. Anzi, se paragonata a certe sparate, l’ingenuità di Crimi riesce addirittura a strappare un sorriso. Quando ci si trova infatti di fronte al pensiero (si fa per dire) di uno come Carlo Sibilia, ventinovenne onorevole (pardon, cittadino) pentastellato, non si può che rimpiangere i piedi sporchi. Giusto per fare un sommario Sibilia è arrivato, nell’ordine: 1) a dare la colpa della crisi europea al Bilderberg, con un intervento alla Camera dei Deputati criticato dai suoi stessi compagni di partito («Quindi è come dire che dei soggetti privati siano proprietari della nostra moneta e ce la prestino richiedendola indietro con interesse. Ma se la moneta è dei cittadini, degli stati, allora perché ce la prestano? Ha mai sentito parlare di signoraggio bancario sig. Letta? ne parlate mai alle riunioni del club Bilderberg?» (clicca qui); 2) a negare l’allunaggio (clicca qui), sbagliando anche il calcolo della data in cui sarebbe avvenuto (il 20 luglio 2014 ha scritto: «Oggi si festeggia l’anniversario dello sbarco sulla Luna. Dopo 43 anni ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa...», peccato che l’allunaggio è avvenuto nel 1969, ovvero 45 anni prima); 3) a proporre, oltre ai matrimoni gay, «matrimoni di gruppo e fra specie diverse purché consensienti» (clicca qui, il link originale purtroppo è stato rimosso). A parte l’errore grammaticale, quello che Sibilia ci sta dicendo è che in un Paese civile, oltre a potersi sposare fra uomini o fra donne, si dovrebbe avere la possibilità di sposarsi fra tre, quattro, cinque persone (una sorta di poligamia all’italiana) o di sposare il proprio gatto, cane, criceto e pappagallo domestico.

Oltre a Sibilia c’è anche Alessandro Di Battista che, nel luglio scorso, ha scritto su Facebook: «Non riesco ad essere vegetariano del tutto. Riesco a rinunciare alla carne per mes,i ma poi, puntualmente, ci ricasco. (...) Avete mai pensato che molte guerre vengono combattute per il rifornimento idrico fondamentale per l'industria della carne? (...)». Non c’è solo la carne ma anche il petrolio che, sempre secondo Sibilia, crea conflitti in tutto il mondo: «La Libia»,  ha scritto su Facebook, «per citare solo l’ultimo esempio, è la dimostrazione ultima di come un intervento armato (2011) in Paesi arabo/musulmani peggiora sempre la situazione sul campo ed è strumentale solo a un obiettivo: le agende energetico-finanziarie delle multinazionali occidentali». Insomma se c’è l’Isis, almeno in buona parte, è colpa nostra. Ecco perché, forse, a Di Battista è venuta l’idea di dialogarci (clicca qui).

Oltre alle idee balzane ci sono i complottismi: da quelli storici, dal delitto Matteotti a quello Mattei, che non stiamo a elencare per dovere di spazio fino alla più recente strage di Charlie Hebdo. Se Aldo Giannulli, dalle pagine del blog (clicca qui), mette in dubbio la sua matrice islamica e pensa piuttosto a un maldestro tentativo di depistaggio dei Poteri forti (che ancora non si capisce chi sarebbero), c’è chi si spinge oltre: il grillino Salvo Mandarà (per fortuna non eletto da nessuna parte) ad esempio, dai microfoni de La Zanzara, ha dichiarato che il poliziotto ucciso mentre era a terra da un colpo di kalasnikov sarebbe un falso perché – in base ai suoi studi da ingegnere – la reazione del corpo al proiettile sarebbe in contraddizione con principio della conservazione della quantità di moto, simboleggiata dalla formula matematica m1v1=m2v2.

Si potrebbe chiudere qui, ma c’è un ultimo caso divertente. Nel luglio 2013 alcuni deputati grillini hanno presentato una proposta di legge contro la contraffazione agroalimentare: «La pasta venduta in Italia è prodotta per un terzo con grano saraceno». Si sono giustificati dicendo che era solo un refuso: «Volevamo scrivere straniero». Però l’idea che abbiano pensato davvero che il termine saraceno identificasse qualche località straniera (in realtà fu usato dal II secolo al Medioevo per denominare genericamente le popolazioni musulmane), visti i precedenti, ci sfiora eccome. Poi non è detto che a loro dispiaccia tanto essere ignoranti. Diceva Mark Twain: «Tutto ciò di cui hai bisogno in questa vita è ignoranza e fiducia, poi il successo è assicurato». In fondo anche gli ignoranti votano.