Guerra all'Is, se 1 miliardo di dollari al mese son tanti
Sarà anche vero che la guerra contro il Califfato costa in media “solo” 8 milioni di dollari al giorno, ma i risultati militari sono fino ad oggi marginali e certo non risolutivi. Le stime più complete valutano che con le attuali forze in Iraq la guerra contro l’Is possa arrivare a costare almeno un miliardo di dollari al mese.
I raid aerei non bastano Il Califfo avanza
I raid aerei contro l'Isis, appena una decina al giorno, non impediscono alle truppe del Califfo di avanzare in Siria e di prendere d'assalto Kobane, roccaforte dei curdi. Solo un intervento militare dei turchi (che non sono in buoni rapporti coi curdi...) potrebbe salvare la situazione. E anche in Iraq l'Isis avanza nella provincia di Anbar.
Quelli che... "combattono" l'Isis e tifano per il Califfo
C'è uno strano silenzio sulle operazioni in Iraq e Siria contro l'Isis. E non è casuale. Infatti l'opinione pubblica dei cinque Paesi arabi sunniti che fanno parte della Coalizione, è a stragrande maggioranza dalla parte del Califfo. In Arabia Saudita, addirittura, il 92% della popolazione ritiene che l'Isis sia il vero islam.
Il profumo del Che ritirato per oltraggio alla rivoluzione
"Ernesto" e "Hugo": due profumi che l'azienda di Stato cubana si apprestava a lanciare sul mercato in onore di Che Guevara e del defunto presidente venezuelano Chavez. Mail regime di Raul Castro ha bloccato tutto, accusando di "tentata eresia" i vertici dell'azienda. Scherza con i santi ma lascia stare il Che.
La disobbedienza di Hong Kong sfida Pechino
Hong Kong reclama la riforma democratica promessa per il 2017 e tradita dalla nuova legge promulgata da Pechino. La repressione poliziesca contro il primo sciopero studentesco ha innescato una protesta di massa, non-violenta, apertamente appoggiata anche dalla Chiesa, che ad Hong Kong è ancora libera.
I cristiani iracheni si armano per sopravvivere
Dopo essere stati decimati, perseguitati, cacciati dalle loro case, i cristiani iracheni, assieme agli yezidi, hanno deciso di armarsi e formare proprie milizie di auto-difesa. Per ora sono inquadrati nelle unità curde e addestrati dai Peshmerga. Sono appoggiati anche dal partito delle Forze Libanesi di Geagea.
Sesso, droga e new age. I poteri forti sono a nudo
Qualche giorno fa il New York Times ha rivelato che si sono trovati i due fondatori e padroni di Google, Larry Page e Sergey Brin, e i loro omologhi di Facebook, Mark Zuckerberg, e di Amazon, Jeff Bezos. Dove? Nel deserto del Nevada in mezzo a cinquantamila hippie per il Burning Man Festival.
Zafar Bhatti, ennesima vittima della legge nera
Zafar Bhatti, in carcere senza prove con l'accusa di blasfemia, è stato assassinato dalle guardie carcerarie. In Pakistan è una drammatica consuetudine. Sono almeno 61 le vittime di esecuzioni extra-giudiziali. E 17 sono i condannati a morte. Basta un sospetto per perdere la vita. Basta un'accusa di blasfemia.
L'incubo di un Iraq svuotato dei suoi cristiani
Ci sono le parole altisonanti sulla coalizione internazionale che vuole sradicare l'Isis. E c'è la realtà che i cristiani iracheni si trovano ogni mattina davanti agli occhi: un inverno che si avvicina nelle tendopoli del Kurdistan. Yousef Thomas Mirkis, arcivescovo caldeo di Kirkuk porta in Europa la loro testimonianza.
Primi raid in Siria. Ma serviranno ai cristiani?
Il Califfato è da ieri sotto attacco anche in Siria, bersagliato nelle sue roccaforti di Raqqa, Deir el-Zor, al Hasakah e Abu Kamal dai cacciabombardieri e da 47 missili da crociera Tomahawk lanciati dalle navi statunitensi nel Golfo Persico e nel Mar Rosso. L’avvio degli attesi raid in territorio siriano ripropone gli schemi bellici già visti in molti interventi conflitti precedenti.
Il sogno scozzese tenta anche i serbi della Bosnia
L’eco del voto che ha bocciato la separazione della Scozia dalla Gran Bretagna è arrivata anche nei Balcani, un territorio in cui l’insoddisfazione per i confini attuali è forte. Il primo a parlare, come spesso accade quando si tratta di indipendenza, è stato Milorad Dodik, presidente Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina.
Petrolio iracheno, l'oro nero del Califfato
L'Isis si finanzia con la produzione clandestina e con la vendita di petrolio sul mercato nero. Produce 100mila barili al giorno, che garantiscono guadagni pari a 2 milioni quotidiani. Quando gli jihadisti lo facevano a scapito della Siria di Assad, la comunità internazionale aveva chiuso un occhio. Solo ora ci si sveglia.