Cristiani in Iraq, scelte decisive per salvarsi dall'estinzione
«Al fine di salvarsi dall'estinzione, e per continuare a essere lievito della terra, i cristiani d'Iraq devono affrontare la situazione per quella che è, in special modo perché essi recano con sé il messaggio di speranza, attraverso il quale possono mantenere in vita la fiammella della vita»
La Mogherini non vuol vedere lo scontro di civiltà
Se il buongiorno si vede dal mattino: Federica Mogherini, appena diventata titolare della politica estera europea, nega che in Iraq si stia combattendo uno scontro di civiltà o una guerra di religione. Ah no? Lo Stato Islamico impone la sua versione totalitaria dell'islam sunnita, sterminando minoranze etniche e religiose.
Ebbene sì, è uno scontro di civiltà E Amnesty dimentica i cristiani perseguitati
Ieri è stato diffuso il video che nessuno avrebbe voluto vedere: la decapitazione del giornalista statunitense Steven Sotloff. Quella in corso in Iraq è una guerra fra civiltà e barbarie. Ma in Occidente prevale ancora il politically correct.
Libia, Obama protegge ancora gli jihadisti
Obama condanna i raid aerei condotti da Egitto ed Emirati Arabi Uniti contro gli jihadisti in Libia. E allo stesso tempo non dice niente contro Qatar e Turchia che armano gli stessi jihadisti. Ansar al Sharia, la più attiva delle formazioni islamiche in Libia, è ritenuta responsabile dell'attentato contro gli americani a Bengasi.
La Russia approfitta della debolezza occidentale
L'offensiva russa nell'Ucraina orientale è un modo per testare la debolezza dei nemici. E Putin si trova di fronte a un'Ucraina con un governo in crisi, agli Usa costretti a cambiare rotta in Siria e a un'Europa economicamente sempre più fragile.
Se non aiutiamo il Mali a salvare i bambini emigranti
Pochi stati africani aiutano i loro emigranti a rimpatriare o li assistono all'estero. Uno di questi rari casi è il Mali. Il suo governo vuole impedire alle famiglie di costringere i loro bambini alla traversata del Sahara e del Mediterraneo. Ma, chiedendo collaborazione agli europei, ha trovato un assurdo ostruzionismo in Italia.
Se lo stupratore è islamico, la polizia lascia fare
Nella cittadina di Rotherham, nel Nord dell'Inghilterra, 1400 minorenni sono state violentate dal 1997. Si tratta di uno dei più giganteschi casi di pedofilia organizzata degli ultimi anni. Ma gli stupratori erano quasi tutti pachistani. Per paura di subire l'accusa di islamofobia, le autorità non si sono mosse.
Boko Haram si costruisce il suo califfato
Nigeria, dopo una lunga fase di attentati suicidi e di imboscate, i terroristi islamici di Boko Haram hanno iniziato a conquistare città e territori per fondare un loro califfato, proclamato lo scorso 24 agosto con un comunicato del loro leader Shekau. Lo stanno facendo sulla falsariga dell'Isis in Iraq e Siria.
Isis ma non solo: quando il male si mette in posa
Persone crocifisse, sepolte vive, mutilate, decapitate, torturate a morte, costrette a scavare la propria fossa prima di essere uccise. Oggi il Califfato islamico dell'Isis pare la rappresentazione del male in terra. Ma non è il solo: dal Medio Oriente all'Africa, dall'Iraq alla Nigeria, l'orrore ha radici estese.
Afghanistan, noi ce ne andiamo i talebani no
Mentre gli occhi della comunità internazionale sono puntati sulle crisi belliche in Iraq, Siria, a Gaza, in Libia e in Ucraina, anche l’Afghanistan prosegue la discesa verso il baratro. I candidati presidenziali Abdullah e Ghani Ahmadzai si sono misurati in un ballottaggio, provocando forti tensioni politiche e istituzionali.
Perché il Califfato è una minaccia per i musulmani
L'aggressione delle milizie dell'Isis, guidate dal sedicente califfo Abu Bakr al-Baghdadi contro la minoranza sciita, esposta al rischio di genocidio, dopo i cristiani e gli yezidi, rappresenta una preoccupante svolta nel conflitto in Iraq. Ma è anche anche un'occasione importante per comprendere meglio l'ideologia dell'Isis.
Ecco chi paga il prezzo più caro della guerra a Putin
La guerra delle mutue sanzioni fra Usa-Europa da una parte e Russia dall’altra sta avendo ripercussioni notevoli sull’economia di alcuni Stati europei. Soprattutto per i Paesi balcanici, con rischio di nuove instabilità.
Ucraina, tra sospetti e verità, di G. Motta