Libia, Sarraj offre una base agli Usa
Per fermare l'avanzata di Haftar, sostenuto da Russia, Egitto ed Emirati Arabi, il governo di Tripoli dopo l'aiuto turco punta a portare dalla sua parte anche gli Stati Uniti con l'offerta di una base militare. Offerta difficilmente ricevibile.
L'eredità di Mubarak e la lezione ignorata
La morte dell'ex presidente egiziano Mubarak spinge alla riflessione sull'Egitto di oggi, guidato dal generale Al Sisi, che di Mubarak è il vero erede. Ma sembra che la Primavera araba che portò al potere i Fratelli musulmani abbia insegnato poco sia ai militari sia all'opposizione democratica.
«Più droga e miseria: Morales ha tradito noi nativi»
La Nuova Bussola intervista Nelson Condori, leader Aymara, lo stesso gruppo etnico da cui proviene l'ex presidente boliviano Morales. «Con lui il popolo ha avuto più miseria e più traffico di droga». Ora vive minacciato dalle milizie del Movimento al Socialismo.

La Corte Europea dei diritti umani... e di Soros
Il centro studi Eclj smaschera il conflitto di interessi della Cedu con le fondazioni di Soros. 22 giudici nel 2019 hanno o avevano avuto legami con sette Ong legate al magnate filantropo. Il commissario dei diritti umani difenderà la giustizia europea?
Condannato l'editore di Hong Kong. I lunghi tentacoli di Pechino
Un tribunale cinese ha condannato Gui Minhai, cittadino svedese e residente a Hong Kong, a 10 anni di carcere. Non è una condanna fra le tante: si tratta di un caso di esportazione della repressione cinese all’estero ed è la prova che a Hong Kong hanno qualche ragione in più per protestare contro la legge sull’estradizione.
Afghanistan, la prima tregua ufficiale del lungo conflitto
Dopo quasi diciannove anni di guerra in Afghanistan, è iniziata questo fine settimana la prima tregua ufficiale. Si tratta in ogni caso di una tregua parziale, che prevede un rallentamento delle ostilità e non un cessate-il-fuoco totale. Ma è segno che le trattative procedono. Il problema è che lo stesso governo di Kabul è diviso e in crisi.
Iran, vincono i conservatori già prima del voto
Iran, il 21 febbraio le elezioni del Majlis, il parlamento della Repubblica Islamica, erano state vinte dai conservatori ancora prima di iniziare. L’organo di controllo, il Consiglio dei Guardiani, aveva eliminato dalle liste gran parte dei candidati conservatori. Ignota l'affluenza, il dato non è stato diffuso (quindi vuol dire che è bassa?)
Il nuovo imperialismo turco visto da un dissidente
Abdullah Bozkurt è un giornalista turco esperto di terrorismo, sicurezza, criminalità ed estremismo. Un giorno del 2016 è riuscito a scappare in Europa un attimo prima di essere oggetto delle purghe di Erdoğan. Qui spiega il neo-imperialismo della Turchia di oggi alla NBQ. Un'espansione che riguarda la Libia, il gasdotto, i Fratelli Musulmani e l’Iran.
Qatar, i prossimi Mondiali nel Paese degli orrori
Il Qatar sarà la sede dei prossimi Mondiali 2022, ma oltre alle inchieste sulle tangenti ai vertici della Fifa e della Uefa, c'è da dire molto anche sulla natura interna di quel regime. Con un emiro che sviluppa un culto della personalità, repressione dei media e del dissenso e sfruttamento dei lavoratori stranieri che costruiscono gli stadi.
Il grido del vescovo: "Venezuela, regime illegittimo: Paese e Chiesa soffrono"
José Luis Azuaje Ayala, presidente della Conferenza Episcopale Venezuelana, denuncia alla Nuova BQ l'angoscia in cui versa tutto il Paese e la grande sofferenza della Chiesa: "Produciamo petrolio, ma siamo senza benzina. E senza elettricità e medicinali. La Chiesa sta pagando un tributo altissimo: le scuole sono deserte e le nostre opere chiudono; molti preti devono partire". E su Maduro: "Il regime è illegittimo, Chiesa e popolo soffrono le conseguenze" del castrocomunismo.

Cina, il grande malato dell'Asia che espelle tre giornalisti
Espulsi dalla Cina tre giornalisti del Wall Street Journal. La notizia parrebbe scontata. Ma non la è affatto. Si tratta, infatti, della prima volta dai tempi del massacro di Piazza Tienanmen (1989), che la Cina espelle più giornalisti di una testata straniera in una sola volta. Ed è un segno di forte debolezza del regime.
Parte il blocco navale Ue della Libia, fra mille dubbi
"Dopo una lunga discussione, i ministri hanno trovato un accordo all'unanimità", dice l'alto rappresentante Ue Josep Borrell: l'Operazione Sophia finisce e ne inizia una nuova. Non ci saranno più i "taxi del mare" per migranti, ma un blocco navale alle forniture di armi alla Libia. Ma i contorni della missione sono tutto meno che chiari