Un po' pacificatore, un po' centralista E subito in campo per le unioni civili
Dai tanti aspetti toccati nel discorso inaugurale, ci si può aspettare che il mandato di Sergio Mattarella al Quirinale coincida con un clima di pacificazione politica, di cui ieri ci sono state le prove generali. Ma il suo è stato anche un discorso in linea con la tradizione culturale cattolico-democratica, per cui si ripone nello Stato una speranza totale.
- MATTARELLA DA' SUBITO RAGIONE ALLA BUSSOLA
Nuove famiglie numerose: un figlio, tre genitori
Via libera dalla Camera dei Comuni britannica alla fecondazione in vitro con tre genitori biologici. Un figlio nato in provetta potrà avere due mamme e un papà. In teoria serve ad evitare malattie genetiche (anche se il rischio di malformazioni è alto). In pratica nasce la nuova famiglia numerosa. Dove il numero di genitori supera quello dei figli.
Dalla zona rossa all'auto blu: Tsipras ha fatto scuola
Alex Tsipras è in Italia per incontrare il collega Renzi. Idolo della sinistra antagonista, Tsipras in Italia c’era già stato nel 2001, quando voleva partecipare al G8 di Genova con i no global. Venne bloccato ed espulso. Una bella rivincita per il premier greco passato dalla zona rossa all’auto blu di Stato. E non è il solo.
Serbia e Croazia sono state assolte. Giustizia è fatta?
Nella guerra fra Serbia e Croazia non fu commesso alcun genocidio. Sembra la frase-shock di un negazionista, ma è la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia. La setenza riguarda i massacri nella guerra serbo-croata del 1991-1995, Vukovar e la Krajina. Belgrado e Zagabria hanno ora il cuore in pace. Ma è giustizia?
Genocidio armeno. L'Europa, almeno, lo riconosca
Intervista al presidente dell'Unione armeni d'Italia, Baykar Sivazliyan, in vista del centenario del genocidio del 1915. Fu il primo genocidio del Novecento, ad opera dei Giovani Turchi. Eppure Erdogan fa coincidere altre celebrazioni per distrarre i capi di Stato. E Al Nusrah distrugge le memorie armene in Siria.
L'imprevisto è la sola speranza
Lo Stato di cui Mattarella si pone a presidio è molto più lo Stato, ossia il potere centrale burocratico ancora prima che politico, che la Repubblica la quale, a norma dell’art.114 della Costituzione vigente, è una realtà organica plurima «costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato».
Sergio, il grande pacificatore
Il principale tratto distintivo di Sergio Mattarella ieri alla Camera è parso quello del grande pacificatore, di colui che riesce a promuovere l’unità nazionale rinsaldando il patto sociale e stemperando le divisioni e le asprezze tra le forze politiche. La presenza di Silvio Berlusconi ieri al Quirinale ne è la riprova.
Mattarella è d'accordo con noi
In questi giorni non siamo certo stati teneri con il neo-presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a proposito della cultura di provenienza e del valore attribuito ai fondamenti della società (vita, famiglia, educazione). Ma dobbiamo confessare che non pensavamo che ci avrebbe dato ragione così presto.
Orrore senza fine Bruciato il pilota Italia nel mirino
Lo Stato Islamico ha diffuso un video per mostrare al mondo la sua determinazione nello spingere sempre oltre la soglia dell'orrore. Nel filmato viene esibita, con l'ormai consueta e macabra cura della sceneggiatura, la tragica fine del pilota giordano Muadh al-Kasasibah. Un nuovo atto di brutalità dei terroristi islamici che segue le minacce di attentati anche in Italia.
In Ucraina è guerra, l'Europa è paralizzata
Unione Europea e Alleanza Atlantica sempre più indecisi sull'atteggiamento da seguire, mentre la crisi ucraina si aggrava di giorno in giorno. I separatisti guadagnano terreno, la Russia ha già vinto la «guerra della diplomazia». La protesta delle mamme dei soldati russi.
Africa, prigioniera dell'ideologia terzomondista
Mugabe eletto presidente dell'Unione Africana è l'emblema di un'ideologia che caratterizza tutte le dittature e le democrazie fallite del Continente Nero. Mugabe continua ad incolpare le antiche potenze coloniali e vanta la "riforma agricola" (esproprio dei bianchi) che ha rovinato il suo Paese.
Con le scarpe di Mao la rivoluzione finisce sotto i piedi
Si chiamano Tian Lang Trainers e per cinquant’anni sono state le calzature più usate dai minatori e dagli operai cinesi. Oggi sono il nuovo oggetto di culto con oltre 200 milioni di paia vendute ogni anno. In Usa stanno quasi soppiantando le mitiche All Stars. Le scarpe di Mao stanno per arrivare anche in Italia.