«L’amicizia tra le famiglie è per la missione»
Don Giuseppe Nevi, sacerdote di 55 anni, da 14 è responsabile della pastorale familiare della diocesi di Cremona. Don Giuseppe segue le famiglie appena formate e le aiuta a diventare sempre più coscienti del grande dono ricevuto. Così sono nate fraternità di famiglie che vivono in comunione all'interno di una cascina, altre vivono da sole, ma tutte mantengono un legame molto forte fra loro. Ecco il suo racconto.
Le vittime dell’omofobia, ma chi le ha viste?
L’emergenza omo-trans è come il trucco del prestidigitatore: se c’è, non si vede. Si dice che l’Italia sia uno dei Paesi più gay-friendly del mondo. Ecco perché paiono davvero strane le “veglie” di preghiere organizzate in alcune parrocchie per le «vittime dell’omo-transfobia e dell’intolleranza».
Guai per i fumatori, se sopravvivono a guerre e malattie
La campagna anti-tabacco nell'Uganda prevede anni di carcere e multe impossibili per chiunque sia scoperto a fumare in luoghi pubblici. L'Uganda arriva dopo ad analoghe campagne in Kenya, Sierra Leone, Mali e Nigeria, dove guerre civili e malattie falcidiano migliaia di persone.
La religiosità anti-cattolica di Marco Pannella
Sempre a proposito della conversione di Marco Pannella, ingiudicabile come tutte le questioni che riguardano il cuore dell'uomo, va detto che fino all'ultimo fu davvero un uomo "religioso". Ma intriso di una religione profondamente anti-cattolica, una fede politica coerente contro la Chiesa.
Intanto Italia e Ue aspettano la stabilità in Libia
Barcone dalla Libia carico di migranti si ribalta e fa cinque morti. Provvidenziale l'intervento delle nostre navi che portano in salvo 550 persone. Le nostre autorità non hanno nessuna intenzione di risolvere l'emergenza del traffico di clandestini. La Mogherini aspetta di addestrare le forze libiche. Ma senza un accordo tra Ue e Libia si continuerà nella politica del non respigimento, che alimenterà il business immenso degli scafisti.
La memoria di quel pane diventato corpo
Corpo di Cristo e corpo della Chiesa, con la promessa del futuro che si srotola momento per momento, fatto dopo fatto, persona dopo persona. Eucaristia di Pane e Corpo, realtà e simbolo, passato e presente e futuro… Ecco cosa ci ricorda e ci dice la festa del Corpus Domini. La memoria del pane, del grano e del seminatore...
«Stai nella gioia, nessun leone ti attraversi la strada»
«Nessun leone ti attraversi la strada, nessun elefante ti faccia paura, nessun serpente ti morsicherà e nessun uomo alzerà su di te la sua mano». Ecco l’augurio che ho fatto una bambina che ha ricevuto il sacramento della Cresima. Un augurio che ho preso a prestito da un imam dell’isoal di Gelib, in Somalia.
Contro lo strapotere partitico e antipopolare. Io voto Si
Solo un giovane, estraneo alla grandi culture politiche dell’arco costituzionale, poteva tentare l’impresa di abbattere il primato istituzionale dei partiti, grandi associazioni private che controllano Camera, Senato, governo, Corte Costituzionale. Renzi con la sua riforma l’ha fatto. Ecco perché io voterò Si.
Centralista e contro la sussidiarietà. Per questo voto No
Riforma centralista, nemica della sussidiarietà e della democrazia. Ecco qualche buona ragione per votare “No” al referendum di ottobre sulla riforma costituzionale. In gioco, non c’è soltanto l’abolizione del Senato, ma una serie di misure, in base alle quali sarà lo Stato centralista a determinare ogni cosa.
Referendum Si e No, ecco le ragioni
Referendum sulla riforma costituzionale: nella consultazione del prossimo ottobre il governo Renzi si gioca tutto, pure il suo futuro. Se la riforma verrà bocciata, il premier lascerà l’incarico, considerando chiusa la sua esperienza governativa. Per questo ha aperto con largo anticipo la campagna referendaria. Dopo l’articolo di Robi Ronza, schierato per il No, ecco altri due contributi: uno per il Sì, l’altro per il No.
Caffarra: "Con la firma Mattarella ha ridefinito il matrimonio"
La Nuova BQ intervista l'Arcivescovo emerito di Bologna: "Firmando questa legge, il Capo dello Stato ha sottoscritto una ridefinizione del matrimonio. Ma una norma non cambia la realtà". Poi parla dell'Amoris Laetitia: "Il cap. VIII non è chiaro. Se il Papa avesse voluto mutare il magistero avrebbe avuto il dovere grave di dirlo chiaramente". E ricorda di quando Lucia di Fatima gli disse che "lo scontro sarebbe stato sul matrimonio".
«Gänswein fuori misura: il Papa è uno»
Le dichiarazioni di mons. Gänswein, segretario di Benedetto XVI e Prefetto della Casa Pontificia lasciano di stucco teologi e canonisti. Che si chiedono come possa esistere un "munus petrino allargato". Padre Scalese: "Se il Papa è colui che governa la Chiesa, non può rimanere tale rinunciando al governo"