L'Ue odia Orban perché si oppone al centralismo liberal
L'Ungheria di Viktor Orban è di nuovo la "bestia nera" dell'Ue, additata come esempio negativo. Eppure il governo conservatore ha vinto democraticamente e ha potuto cambiare Costituzione secondo le norme. Però è cristiano, conservatore, molto popolare in patria e mette in discussione il dogmatismo europeista.
- L'ASTENSIONE PREMIA I PARTITI "PANDEMICI", di Alessandro Rimoldi
Ungheria e Polonia, vittime del paternalismo democratico dell'Ue
Parlamento europeo contro Ungheria e Polonia. Nella relazione del 15 settembre, il Parlamento ha declassato l'Ungheria ad "autocrazia elettorale" e non più una piena democrazia, dando spazio alla narrazione dell'opposizione ungherese. Il suggerimento della maggioranza dei partiti è quello di privare il Paese del diritto di voto in Consiglio e dei necessari fondi europei (a cui l'Ungheria stessa contribuisce, per altro). Ma anche la Polonia resta nel mirino, dal 2017. E non ha ancora ricevuto i soldi del Recovery Fund. La pressione delle lobby abortiste, in entrambi i casi, è molto forte sui partiti europei.
- IL PD NON PARLA DI ITALIA di Ruben Razzante
L'Ue Lgbt deferisce l'Ungheria alla Corte di Giustizia
La Commissione von der Leyen ha deferito l’Ungheria alla Corte di Giustizia dell’Unione europea per la legge anti-pedofilia, che accresce la protezione dei bambini e vieta di fare propaganda Lgbt verso i minori. Bruxelles continua la sua guerra anche alla Polonia, tenendo bloccati i fondi del Recovery Plan per l’opposizione del Paese ai dogmi abortisti e arcobaleno.
Le armi prima del cibo ai rifugiati. È un’Ue grottesca
Prosegue il dramma dei rifugiati per i Paesi di confine con l’Ucraina, come Polonia, Ungheria, Moldavia, Romania e Slovacchia. Questi Stati hanno chiesto all’Unione europea un fondo di miliardi di euro per aiutare i rifugiati. Ma da Bruxelles è arrivata fin qui solo una concessione “insufficiente” e i soldi stentano ad arrivare. Mentre sulle armi...
Sanzioni e non solo, l’Ue rovinata dalle sue istituzioni
Alcuni fatti di questi giorni confermano il declino europeo. Il rapporto sulle persecuzioni dimentica i cristiani e promuove i diritti Lgbt; gli attacchi ideologici a Polonia e Ungheria, malgrado accolgano milioni di rifugiati; le parole sconsiderate di von der Leyen e Michel su sanzioni e armi.
Ungheria, Polonia: il Papa le ringrazia, l'Ue le bacchetta
Papa Francesco ha ringraziato la Polonia per il suo sforzo titanico che sta compiendo nell'accoglienza di quasi 3 milioni di profughi di guerra ucraini. Ed ha ricevuto Orban, donandogli una medaglia di San Martino, riconoscendo il suo altruismo. Ma l'Ue non aiuta i due Paesi e insiste nel volerli punire, accusandoli di violare i valori europei.
Orban è stato scelto di nuovo dal popolo ungherese
I risultati parlano chiaro, la coalizione dei partiti di Orban, avversata da tutti, ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, i risultati referendari confermano, con ben oltre il 90% dei consensi, le politiche che tutelano i bambini e ragazzi dall’indottrinamento LGBTI. La grancassa della propaganda europeista non ha spostato i risultati: il popolo ha scelto.
Katalin Novak, la presidente che difende vita e famiglia
Katalin Novak è stata eletta presidente dell'Ungheria, la più giovane nella storia democratica del Paese. Cristiana, è stata prima ministro degli Esteri e poi della Famiglia e Gioventù, posizione dalla quale ha condotto le migliori politiche a favore della famiglia e della natalità. È pronta al braccio di ferro con l'Ue per difenderle.
Ungheria e Polonia contro il super-Stato, ricorso respinto
La Corte di Giustizia dell’Ue ha respinto il ricorso di Ungheria e Polonia. I due Paesi dell’Europa centrale chiedevano di annullare il regolamento che permette all’Ue di sospendere i pagamenti provenienti dal bilancio europeo agli Stati membri in cui “lo Stato di diritto è minacciato”. È un passo ulteriore verso il super-Stato europeo
Polonia e Ungheria, governi colpevoli di essere cristiani
In Polonia e Ungheria, le opposizioni, spalleggiate dall'Ue, lanciano una campagna preventiva. L'Ungheria, per la sua legge contro la pedofilia, su cui si terrà un referendum, è accusata di discriminare gli LGBTI, la Polonia di diseducare i bambini nelle scuole dove sono vietate le lezioni di ONG pro aborto e gender.
Consiglio Europeo, dopo la Merkel sarà il diluvio
Ultimo Consiglio Europeo a cui partecipa la Merkel, unica leader che sa ricucire le tensioni. Poi avverrà quasi certamente una spaccatura su tutti i temi più forti in discussione. Ursula von der Leyen si fa portavoce dei Paesi occidentali contro i valori cristiani di Polonia e Ungheria. E anche sull'immigrazione l'Ue è profondamente divisa.
L'incontro tra Orban e il Papa? Ci interessa ben altro
Per la visita del Papa ieri a Budapest, tutti i fari dei media puntati sull'incontro tra Francesco e il premier ungherese Orban. Ma il papa è andato per chiudere il Congresso Eucaristico internazionale, ed è questo evento - ignorato dai media - che invece ci interessa, perché nell'Eucarestia c'è il centro della nostra vita e dobbiamo imparare a non smarrirlo mai.