Russia: strage di cristiani, l'Isis sbarca nel Dagestan
Un giovane militante dell'Isis ha aperto il fuoco sui fedeli che uscivano dalla cattedrale di San Giorgio di Kizlyar, Dagestan, una repubblica autonoma della Federazione Russa a maggioranza musulmana, dove la minoranza cristiana si sta letteralmente estinguendo.
LA NATO CONTRO LA RUSSIA di Gianandrea Gaiani
Maldive: golpe e contro-golpe nel "paradiso" islamico
Scena da “repubblica delle banane” nelle Maldive. La Corte Suprema vota all’unanimità per la scarcerazione di prigionieri politici e la riabilitazione dell'ex presidente Nasheed, il nuovo presidente Yameen fa arrestare due giudici e i tre ancora liberi annullano tutto. Ma il problema è molto più profondo di questo "golpe".
Per l'Europa un futuro da Afghanistan
La censura buonista fa sì che venga altamente sottovalutato in Europa il fenomeno del ritorno dei foreign fighters, i cittadini europei che sono andati a combattere per l'Isis in Siria e Iraq. Eppure le centrali del fondamentalismo islamico sono ben salde in Occidente e i combattenti tornano per continuare il lavoro.
Pakistan, strage di cristiani. Una minoranza assediata
La terza domenica dell’Avvento in Paskistan è stata funestata da un attacco a una chiesa che ha causato nove morti e decine di feriti. È successo a Quetta, quando quattro attentatori suicidi hanno raggiunto la chiesa metodista Bethel Memorial. Fermati dalla polizia, hanno comunque provocato una strage.
Attacco a New York, il terrore diventa quotidiano
Un altro tentativo di attentato nel centro di Manhattan, cuore di New York. Un uomo originario del Bangladesh rischia di morire saltando con la propria bomba, alla stazione dei bus più affollata del mondo. Dice di agire per conto dello Stato Islamico. E' il 101mo attentato negli Usa dal 2001. Il rischio è quello dell'assuefazione.
I fans europei dei terroristi islamici, la minaccia fantasma
Sayfullo Saipov, l'attentatore di New York, è orgoglioso del suo gesto, tanto che si rammarica di aver ucciso troppo pochi "infedeli". Ma l'aspetto più inquietante è costituito dalla zona grigia dei sostenitori del jihad, anche in Europa. In Italia sarebbero un terzo dei musulmani, in Francia e Regno ancora di più.
Raqqa, andata e ritorno: gli jihadisti rientrano in Italia
Un esercito di foreign fighters, dopo la caduta di Raqqa, capitale siriana di Isis, non ha altra scelta che riprendere la via dei Paesi d'origine. Tra cui l'Italia. Non c'è da stupirsi se, una volta tornati, gli jihadisti riprendano la lotta armata. E vengano considerati come "eroi" dagli islamisti che non sono mai partiti.
Al Sisi condanna l'islamismo, ma l'Egitto non ascolta
«In Egitto e nel mondo arabo l'islam non è la soluzione». Abdel Fattah al-Sisi rilascia un'intervista al quotidiano francese le Figaro e spara a zero su tutte le forme di islamismo. Ma purtroppo la società egiziana non sembra aver accolto le parole del presidente: continuano gli omicidi dei cristiani.
Nuova immigrazione, dalle galere di Tunisi
Cambiano quindi le rotte ma non la sostanza dell’immigrazione illegale in Italia. Non arrivano (quasi) più dalla Libia, ma da Tunisia e Algeria. Molto spesso sono i carcerati liberati negli ultimi due indulti del governo tunisino. E si teme ancor di più infliltrazioni dell'Isis da due paesi ad alto tasso di jihadismo.
Gli arabi: Trump meglio di Obama. Il nemico è l'Iran
Gli arabi odiano Trump e rimpiangono Obama? No. Uno studio sui tweet del mondo arabo rivela che l'unico vero nemico è l'Iran sciita. Trump piace di più rispetto a Obama, precisamente perché è più duro con l'Iran. Ne parliamo con Matteo Colombo, uno dei ricercatori milanesi autori dello studio.