Burkina Faso. Rivenuto il corpo senza vita di don Sanon
Del sacerdote si erano perse le tracce il 19 sera. Si temeva che fosse stato rapito a scopo di estorsione mentre si stava recando a un incontro con il vescovo della sua diocesi
Il corpo senza vita di don Rodrigue Sanon è stato rinvenuto il 21 gennaio nella foresta di Toumousseni, nel sud est del Burkina Faso. Era scomparso la sera del 19 gennaio. Stava andando in auto a Banfora, sede della diocesi di cui fa parte la sua parrocchia di Soubaganyedougou, per partecipare insieme ad altri sacerdoti a un incontro con monsignor Lucas Kalfa Sanou, ma non è mai arrivato a destinazione. Dal 2018 don Sanon era parroco della chiesa di Nostra Signora della pace. Il ritrovamento della sua auto ai bordi della strada che collega Soubaganyedougou a Banfora dapprima aveva fatto pensare che il sacerdote fosse stato rapito a scopo di riscatto. Al momento non si sa se sia caduto vittima di un agguato teso da delinquenti comuni o dai militanti di uno dei gruppi jihadisti che da anni operano nel paese. In Burkina Faso oltre il 60 per cento della popolazione è musulmana, il 30 per cento cristiana, il rimanente pratica culti tradizionali. Fino a pochi anni or sono la coesistenza di fedi diverse non aveva creato problemi di rilievo e il paese era stato relativamente al sicuro dalla minaccia jihadista dilagante nel Sahel. Invece, da quando nel 2014 il presidente Blaise Compaoré è stato costretto a dimettersi da una violenta insurrezione popolare di cui i militari hanno approfittato, le infiltrazioni di gruppi jihadisti provenienti dai paesi confinanti si sono fatte frequenti, su territori sempre più estesi. Si calcolano ormai oltre un milione di profughi e almeno 1.100 morti. Non solo i cattolici sono bersaglio dei jihadisti, anche molte comunità protestanti e musulmane vengono attaccate a scopo di razzia e piangono le loro vittime.