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San Francesco Antonio Fasani a cura di Ermes Dovico

Giulia cecchettin

Aggressione a Pro Vita: torna il clima degli anni Settanta
operazione propaganda

Aggressione a Pro Vita: torna il clima degli anni Settanta

L'attacco rivendicato dal collettivo transfemminista non è un esito incidentale, ma l'esito di una campagna politica che con la difesa delle donne dalla violenza ha ben poco a che vedere, ma è invece un chiaro tentativo di assalto ideologico.


Ansia e narcisismo, figli della mentalità contraccettiva
LA RIFLESSIONE

Ansia e narcisismo, figli della mentalità contraccettiva

C’è chi ha descritto Filippo Turetta come «narcisista». Ma c’è un legame tra il narcisismo, l’ansia diffusa tra gli studenti e l’educazione odierna? Una risposta si può rinvenire nella denuncia di Wojtyła sulla «mentalità contraccettiva».


Amore e violenza, per capire maschi e femmine riprendiamo Ratzinger
DOPO LA MORTE DI GIULIA

Amore e violenza, per capire maschi e femmine riprendiamo Ratzinger

Una citazione mal riuscita del ministro Roccella in Senato, ci fa però riscoprire la Lettera del 2004 dell'allora cardinale Ratzinger sulla complementarità tra uomo e donna, che rappresenta un giudizio puntuale sulle reazioni all'uccisione di Giulia Cecchettin. E stronca il piano Valditara per le scuole superiori.
- Il pater familias, fondamento del diritto civile, di Tommaso Scandroglio


Il pater familias, fondamento del diritto civile
IL LEGAME

Il pater familias, fondamento del diritto civile

Ovunque l’ordinamento civile deve tutto o quasi al diritto civile romano. Allora l’ordinamento giuridico principale era la famiglia, fondata sul pater familias. Attaccando il padre, come fa il progressismo, si attaccano anche le regole per la convivenza civile.


Tutti ripetono il mantra del patriarcato senza sapere cos'è
slogan

Tutti ripetono il mantra del patriarcato senza sapere cos'è

Ogni volta che la vittima è una donna sui media e sui social si finisce per evocare lo spettro della società patriarcale. E quasi nessuno sa di cosa sta parlando.


Per capire il delitto Cecchettin: leggete Dostoevskij. E guardate alla Croce
IL RICHIAMO

Per capire il delitto Cecchettin: leggete Dostoevskij. E guardate alla Croce

Il parroco del paese in cui è cresciuto Filippo Turetta, l'assassino di Giulia Cecchettin, spiazza una cronista locale. Alla domanda su cosa ne pensi, risponde: «Leggete “I fratelli Karamazov” e guardate alla Croce».


Non è giornalismo: su Giulia si scatena il totalitarismo mediatico
informazione o voyeurismo?

Non è giornalismo: su Giulia si scatena il totalitarismo mediatico

L’informazione ancora una volta ha perso la misura della verità delle cose, l’equilibrio nella narrazione dei fatti e si è piegata al voyeurismo macabro e all’assolutizzazione del male. Sul caso Giulia siamo di fronte ad un totalitarismo mediatico a sfondo apocalittico, che obnubila le coscienze e tramortisce.

- Leggere Dostoevskij per capire (e guardare alla Croce) di Nicola Scopelliti


Giovani, accettate di poter fallire. E riscoprite la speranza
L'esortazione

Giovani, accettate di poter fallire. E riscoprite la speranza

Oggi molti problemi dei giovani nascono dalla fragilità delle famiglie e dall’assenza di paletti morali. I genitori devono insegnare ai figli che la vita reale è fatta di gioie e dolori, educandoli alla speranza e, perciò, a uno sguardo alla vita eterna.


Giulia Cecchettin, l’educazione che serve: riscoprire la famiglia e Dio
LA RISPOSTA AL DELITTO

Giulia Cecchettin, l’educazione che serve: riscoprire la famiglia e Dio

Dopo l’omicidio di Giulia, molti invocano una nuova “educazione” di Stato nelle scuole. La classica toppa peggiore del buco. In realtà, a dispetto degli attacchi del mainstream, bisogna ripartire dalla famiglia e dai padri. E dal riferimento al Padre celeste.


Filippo e Giulia, il frutto del delitto: caccia al maschio e rieducazione
L'OMICIDIO

Filippo e Giulia, il frutto del delitto: caccia al maschio e rieducazione

Di fronte al nuovo delitto che ha come vittima una donna, l'opinione pubblica inizia a dare la caccia al maschio. Una martellante campagna, che stavolta coinvolge anche il governo, colpevolizza il genere maschile, nel suo insieme. E chiede più (ri)educazione nelle scuole.