Un tedesco "poco ortodosso" sarà custode dell'ortodossia
Sta per scadere il mandato del cardinal Ladaria e alla guida del Dicastero per la Dottrina della Fede potrebbe succedergli l'attuale vescovo di Hildesheim, mons. Heiner Wilmer. Proviene dalla Germania ma è l'esatto contrario dei predecessori Ratzinger e Müller. La sua "agenda" è piuttosto quella del controverso Cammino Sinodale.
Scomparso in Mali un missionario dei Padri Bianchi
Si ritiene che sia stato rapito ma ancora di lui non si hanno notizie dopo che la sera del 20 novembre la sua auto è stata rinvenuta aperta davanti alla sua abitazione
Vescovi tedeschi a Roma tra le tempeste sinodali
Insieme ai presuli della Germania giungono in Vaticano anche i venti del Synodaler Weg all'insegna della rivoluzione ecclesiale. "La Santa Sede fatica a comprenderci", dicono. "Attenti a non rompervi l'osso del collo", li ammonisce, a sorpresa, il cardinal Kasper.
Benedetto teste (innocente) in Baviera. In Francia 11 vescovi nei guai
Ratzinger è disposto a difendersi, presso un tribunale della Baviera, dall’accusa di aver coperto l’ex prete pedofilo Hullermann. Un’accusa più volte smontata, fin dal 2010. Problemi anche per la Chiesa francese, dove sono 11 i vescovi – compreso il card. Ricard – ad aver guai con la giustizia sul fronte abusi.
- LA MACCHINA DEL FANGO CONTRO RATZINGER
La Germania fa asse con la Cina (e tanti saluti all’Europa)
Il viaggio di Scholz a Pechino si spiega con i massicci scambi commerciali sino-tedeschi. Il cancelliere ha pure difeso la vendita di una quota del porto di Amburgo ai cinesi. Nulla di male, se non fosse per l’ipocrisia: alla Germania è “concesso” muoversi per i suoi interessi nazionali, ad altri Paesi dell’Ue no.
Vescovi tedeschi contro il card. Koch che "osa" criticare le derive sinodali
Il porporato svizzero punta il dito sulla Chiesa in Germania che insegue lo "spirito del tempo", rievocando l'errore di quei cristiani che negli anni Trenta pretendevano di mescolare Rivelazione e nazismo. Il presidente della conferenza episcopale replica risentito: "Lo dico al Papa!", ma non argomenta sui contenuti.
Allarme europeo (in malafede) sulla Meloni
La prospettiva di un'Italia governata dal centrodestra (a guida FdI) ridesta paure strumentali agitate da media e governi europei (mentre Polonia e Ungheria si congratulano). Usa e Russia sono disponibili a collaborare con il prossimo governo italiano, che avrà la responsabilità di giocare un ruolo attivo per la pacificazione.
«Fedeli distanti dalle rivendicazioni del sinodo tedesco»
«I fedeli praticanti sono distanti dalle rivendicazioni avanzate nel corso del Cammino Sinodale tedesco». Intervista al vescovo di Ratisbona Voderholzer.
Per il governo polacco la domenica è sacra
In Polonia negozi chiusi nei giorni di festa: è l'impegno ribadito da Marlene Malag, ministro della famiglia: «è un tempo riservato alla famiglia, alla preghiera, non allo shopping». Lo storico sindacato Solidarność approva: l'obiettivo è tutelare i dipendenti. In Germania la legge più restrittiva sul punto. Poiché la festa fa bene al lavoro stesso, come ricordava il filosofo Josef Pieper.
L’agenda “sinistra” di Germania e Olanda
Nei Paesi europei a guida “rosso-verde” la priorità sono Lgbti, eutanasia, aborto e cannabis, dimenticando le vere emergenze. In Germania aumentano gli abusi sessuali sui minori e l’Olanda è un hub mondiale di pedopornografia, ma i loro governi sono troppo occupati a issare bandiere arcobaleno. Un monito anche per l’Italia.
Parentela elettiva, un altro attacco alla famiglia
I partiti tedeschi al governo hanno deciso di riformare il diritto di famiglia per riconoscere la “parentela elettiva”. Gli amici potranno divenire come “parenti”. Una riforma dannosa, perché inquadra normativamente l’amicizia. E soprattutto perché dà un altro colpo alla famiglia, liquefacendone l’identità.
Guerra fredda in Ucraina, Russia e Nato mobilitano
Quando si affronta la crisi in Ucraina, la vera domanda è: davvero sta per scoppiare la guerra o è “solo” una prova muscolare fra Russia e Usa? L’ambiguità della situazione è ciò che rende difficili le trattative e permette a Putin di alzare la posta in gioco, cercando di dettare condizioni a tutta la Nato e non solo all’Ucraina.