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Jihad

Scomparso in Mali un missionario dei Padri Bianchi

Si ritiene che sia stato rapito ma ancora di lui non si hanno notizie dopo che la sera del 20 novembre la sua auto è stata rinvenuta aperta davanti alla sua abitazione

 

Il 20 novembre in Mali è stato rapito padre Hans-Joachim Lohre, missionario dei Padri Bianchi. Era atteso a Kalaban Coura, nei pressi della capitale Bamako, per celebrare alle 8.30 la messa domenicale, ma non è mai arrivato a destinazione. Tuttavia i suoi confratelli si sono accorti della sua assenza solo in serata e solo allora hanno allertato la polizia. La sua auto è stata trovata con la portiera aperta davanti alla sua abitazione. Accanto, per terra, le forze di sicurezza hanno rinvenuto la collana del sacerdote con la croce mozzata. Padre Hans-Joachim ha 65 anni, è di nazionalità tedesca e vive in Mali da oltre 30 anni. Fa parte dell’Istituto islamo-cristiano di formazione e del Centro Fede e Incontro di Hamdallaye. Finora i suoi rapitori non si sono messi in contatto con le autorità religiose. A differenza di quanto succede in Nigeria e in altri stati del continente, in cui i frequenti rapimenti di religiosi sono opera di delinquenti comuni che agiscono a scopo di estorsione senza che necessariamente siano motivati da odio religioso, è possibile, e anzi si ritiene molto probabile, che a rapire il missionario siano stati dei jihadisti. Il Mali è uno dei paesi africani che più vivono sotto la minaccia di gruppi armati affiliati ad al Qaeda e all’Isis. Nel paese combattono circa 1.200 soldati tedeschi nell’ambito della missione di peacekeeping Onu Minusma che dal 2013 affianca il governo maliano nella lotta contro il terrorismo islamico. Potrebbe trattarsi quindi di un sequestro mirato a colpire la Germania che peraltro di recente ha annunciato di stare valutando la possibilità di ritirare dalla missione i propri militari entro il maggio del 2023 seguendo l’esempio di altri stati europei.