• NUOVI SCENARI

    Il socialismo dei privilegiati

    Come è accaduto che la sinistra sia diventata, nell’ultimo ventennio, il “partito” dei privilegiati, dell’élite, dell’establishment? È un fenomeno innegabile e internazionale. Ed è molto più aggressiva delle classi dirigenti che l'hanno preceduta, in fatto di repressione del dissenso. Ormai include anche le destre, in una SDI, Socialdemocrazia "inclusiva".

    • IL VERTICE DI ROMA

    G20: un'agenda da no-global, un approccio paternalista

    Non si capisce perché i discendenti dei “no global”, ecologisti e movimenti terzomondisti, ieri abbiano inscenato la loro consueta protesta contro il G20. Le loro richieste sono ormai l'agenda del vertice: una tassa globale sulle multinazionali, vaccini ai Paesi poveri e rivoluzione verde. Il tutto con un approccio molto paternalistico.

    • Global warming

    CO2. Paesi ricchi, egoisti e in mala fede

    Secondo i paesi poveri spetta a quelli ricchi fermare il riscaldamento del pianeta e aiutare i poveri a sopportare i danni dell’aumento delle temperature già verificatosi

     

    • LA RESA

    G7 inutile: tutti in ginocchio di fronte ai Talebani

    La riunione del G7, sull'Afghanistan, è stata la fiera delle ipocrisie. Nessun impegno concreto per il futuro del Paese perduto, mentre dal fronte fioccavano le brutte notizie: niente posticipo della data del rimpatrio dopo il 31 agosto, infiltrazioni di terroristi fra i profughi e il capo della Cia ha incontrato i Talebani. E' lo scenario di una resa.

    • IMMIGRAZIONE

    Esodo afgano, l'Ue si prepara con politiche stile Orban

    Il possibile esodo dall’ Afghanistan alimenta, con ragione, i timori di una ripetizione della crisi migratoria europea del 2015/16, quando più di un milione di persone dal Medio Oriente fuggirono verso il continente europeo. La maggior parte dei Paese vuole evitare che si ripeta il caos di allora. Draghi convoca un G20 straordinario. 

    • SVILUPPO

    Il carbone è vita, la transizione energetica può attendere

    Il G20 dei ministri dell'Ambiente è fallito nel tentativo di bandire il carbone entro il 2025. Il motivo è semplice: il carbone è la fonte principale di elettricità per i paesi in via di sviluppo (e lo sarà per molto tempo ancora) e senza elettricità non c'è crescita economica.