Smentita la liberazione di monsignor Alvarez
Il vescovo di Matagalpa detenuto in Nicaragua su ordine del regime del presidente Daniel Ortega si trova tuttora nel carcere di massima sicurezza La Modelo
Alvarez scarcerato rifiuta l'esilio e torna in carcere
Il vescovo nicaraguense Alvarez è stato scarcerato dal regime di Ortega, ma è stato subito ricondotto in carcere perché ha rifiutato l'esilio a Roma, proposta frutto della trattativa tra il dittatore e la Santa Sede. Un esilio avrebbe comportato la vittoria di Ortega.
Ancora in carcere in Pakistan una donna cristiana accusata di blasfemia
Per aver scritto parole giudicate irrispettose nei confronti dell’Islam, Shagufta Kiran è in carcere ormai da 19 mesi e le viene negata la libertà su cauzione
Monsignor Alvarez condannato in Nicaragua a 26 anni di carcere
Ha rifiutato di andare in esilio ed è stato condannato insieme ad altri quattro sacerdoti, due seminaristi e un diacono ai quali sono stati inflitti dieci anni di carcere
Preoccupazione per i cristiani perseguitati in Iran
Il regime sciita degli ayatollah è sempre più duro nei confronti della minoranza cristiana, chiude gli edifici religiosi e infierisce sulle chiese domestiche
Resta in carcere il cristiano accusato di blasfemia in Pakistan
È forse il primo caso di cristiano denunciato in Pakistan dai suoi stessi parenti: la moglie e una delle figlie convertitesi all’Islam
In Nepal un Pastore in carcere per proselitismo
Il Pastore è stato condannato a un anno di prigione perché giudicato colpevole di aver tentato di convertire al Cristianesimo delle persone di fede indù
In Iran condannato a 10 anni di carcere il pastore Joseph Shahbazian
Con lui sono state condannate anche due donne che hanno abiurato l’Islam e hanno abbracciato la fede cristiana e, a pene minori, altri quattro cristiani
Un cristiano accusato di blasfemia in Pakistan
Come in altri casi, l’uomo è stato falsamente accusato di aver offeso l’Islam e Maometto per motivi di interesse da una persona che gli deve del denaro
Come le prigioni diventano luoghi di radicalizzazione
Imam radicali che istigano alla lotta armata, terroristi conclamati che hanno compiuto attacchi in Europa: gran parte di loro si sono radicalizzati in carcere. Invece che essere reinseriti sulla buona strada, hanno incontrato fanatici che li hanno instradati verso il terrorismo. Succede questo nelle carceri italiane, da anni. E all'Ucoii è stata affidata l'opera di de-radicalizzazione.
Il pestaggio nel carcere, sintomo di un sistema disumano
Il pestaggio sistematico dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, a Caserta, avvenuto nell'aprile del 2020 ed emerso solo in queste settimane, ha scioccato il Paese. Le immagini sono esplicite, secondini che picchiano carcerati ormai indifesi, anche una persona disabile in carrozzina, come rappresaglia per una rivolta dovuta al panico da Covid-19, che iniziava a diffondersi. È il sintomo di un problema più grave e diffuso, il sovraffollamento delle carceri e la disumanizzazione dei detenuti che dovrebbero invece essere reinseriti sulla buona strada. Ne parliamo con Francesco Cavallo, avvocato, del Centro Studi Livatino.
Pornografia diritto umano? Possibilità che inquieta
A un detenuto in Slovacchia vengono sequestrate delle riviste pornografiche. Lui ricorre alla Corte europea dei diritti dell’uomo lamentando la violazione di vita privata e libertà d’espressione. La Cedu ha deciso di pronunciarsi sul caso. E già questo preoccupa perché il buonsenso, il dovere degli Stati di proteggere la morale, il legame pornografia-violenza e la relativa Convenzione europea avrebbero suggerito di rigettare direttamente il ricorso.