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polemiche

Salta la presentazione del libro: dove c'è Amato c'è tensione

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L'evento previsto a San Vittore si è poi svolto in extremis a Palazzo di Giustizia. Chi parla di mere questioni logistiche e chi grida alla censura: ancora una volta l'ex premier scatena tensioni.

Editoriali 07_02_2024
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

Che si trattasse di una figura divisiva nelle istituzioni lo si era capito anche nelle settimane scorse. Giuliano Amato riesce a creare tensioni anche in carcere, visto che la presentazione del suo libro, che avrebbe dovuto tenersi ieri nel carcere di San Vittore, a Milano, è stata annullata. Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) ha negato l’autorizzazione e dunque il volume scritto dall'ex presidente del Consiglio e presidente emerito della Corte costituzionale, Giuliano Amato, e dalla giornalista Donatella Stasio, dal titolo Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società è stato presentato in altro luogo. L'evento è stato spostato in extremis al Palazzo di Giustizia per le 16 di ieri.

Questa decisione ha scatenato una ridda di polemiche. Mentre alcuni attribuiscono la mancata presentazione a problemi organizzativi, altri ritengono che l'esclusione di Amato rappresenti una ferita per il dibattito sulla democrazia e i diritti. C’è chi ha parlato di «triste sapore di censura», come l’ex garante dei detenuti Mauro Palma, e chi, come un altro presidente emerito della Consulta, Giovanni Maria Flick, ha visto nella decisione del Dap la volontà di mandare un messaggio molto chiaro: «Di Costituzione è meglio non parlare». La responsabile Giustizia del Partito Democratico, Debora Serracchiani, ha invece parlato di decisione «grave».

In realtà pare che la richiesta di autorizzare la presentazione del libro scritto da Giuliano Amato sia stata inoltrata al Dap dalla Direzione dell’istituto penitenziario solo lunedì 29 gennaio e senza il necessario interessamento del competente provveditorato. Al Dap, infatti, non è possibile comunicare unilateralmente la notizia dell’organizzazione di un evento in un carcere in un tal giorno, ma è indispensabile concordare per tempo i dettagli dell’evento e la data. Un’ingenuità o una polpetta avvelenata per Amato?

La dietrologia in questo caso si è scatenata. In verità il Dap ha «offerto agli organizzatori, per il tramite del provveditorato regionale, ampia disponibilità a riprogrammare la presentazione in una data successiva», ma il giallo rimane, perché questo inconveniente si poteva evitare con una maggiore prudenza e oculatezza.

Il Ministro della giustizia, Carlo Nordio, ha ribadito che il rinvio è dovuto solo a questioni organizzative in quanto «la presenza di personalità così qualificate e numerose all’interno dell’istituto penitenziario richiede un potenziamento di interventi che dev’essere adeguatamente programmato».

Il Garante milanese dei diritti dei detenuti Francesco Maisto ha detto di aver appreso la notizia con «meraviglia e imbarazzo». L'ente era infatti organizzatore dell'evento. «Non conosciamo le motivazioni ufficiali di questa inopinata decisione giunta a 24 ore dall'evento – ha dichiarato Maisto – né possiamo ritenere – in mancanza di chiarimenti pur richiesti ripetutamente – che dipenda da fattori organizzativi (come i tempi della richiesta di autorizzazione o la natura del libro visto che parla di Costituzione), tanto più che il libro rappresenta la continuazione ideale del Viaggio della Corte nelle carceri a seguito del quale è nato a San Vittore il Progetto formativo per i detenuti denominato "Costituzione Viva", con il quale gli autori del libro hanno mantenuto un legame e con il quale avrebbero dialogato anche in questa occasione».

Qualunque sia la motivazione, ancora una volta Giuliano Amato fa parlare di sé, in questo caso nel contesto di eventi culturali e accademici. Proprio nelle scorse settimane Amato era stato al centro di una polemica direttamente con Giorgia Meloni. Il premier aveva criticato la sua nomina alla presidenza della Commissione Algoritmi ma anche alcune dichiarazioni critiche rilasciate dall’ex presidente della Consulta nei confronti del governo di centrodestra. Amato aveva replicato dimettendosi dalla Commissione incaricata di studiare i rischi dell’Intelligenza Artificiale.

La decisione del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria di non autorizzare la presentazione del libro di Amato a San Vittore aggiunge un capitolo alla lunga storia di controversie che circonda il politico e giurista Amato. E se avesse ragione chi insinua il sospetto che non si sia trattato di un banale incidente burocratico bensì di una ponderata valutazione dell’inopportunità di svolgere a San Vittore la presentazione del libro di Amato? Ci verrà mai raccontato come sono andate realmente le cose?



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