Nigeria, le fabbriche dei bambini indesiderati
In Nigeria hanno chiuso una delle "fabbriche dei bambini". Lì si trovano i figli di madri violentate o non sposate, oppure donne ingravidate al solo scopo di procreare. I figli indesiderati vengono venduti. La Nigeria fa quel che può per fermare questo traffico. Il problema è però in una cultura che non riconosce diritti ai bambini.
Morire di stupro a 6 mesi. In India è strage di innocenti
È ancora in coma la bambina di sei anni violentata e abbandonata nell’Orissa, in India. Il giorno prima, nel Madhya Pradesh, un’altra bambina è stata violentata e uccisa: aveva solo sei mesi. Sono solo gli ultimi casi di una lunga scia di orrori, dovuti a una cultura per cui una bambina non ha diritti, non vale nulla.
Filippo, il bambino che non ha avuto paura di morire
“Con la maglietta a rovescio”, il libro sulla vita di Filippo Bataloni che per circa sei anni ha combattuto contro “il leone” feroce della leucemia. La forza della fede della sua famiglia, quella della preghiera della Chiesa e l'offerta della sua vita a Cristo ci confermano quello che scrive sua mamma: «Se Gesù toglie è per dare di più».
Da quando c'è Trump, niente più trans nell'esercito
Venerdì 23 marzo l'amministrazione Trump ha posto fine alla lunga questione sull'ammissibilità dei transgender nelle forze armate. Salvo poche eccezioni, che riguardano persone già arruolate da tempo che hanno cambiato sesso successivamente, trans e persone con disforia di genere sono esenti dal servizio militare.
Il sogno di Giuseppe, dove Dio parla
Come per i grandi profeti, anche Giuseppe confida sempre nell’Altissimo e si dispone alla sua visita anche durante la notte. Ecco perché «il suo sonno non era quello del vigliacco o dell’indifferente che si addormenta egoisticamente nell’incoscienza di tutto, ma era quello dell’uomo di Fede che sa che nulla giunge che Dio non l’abbia voluto o permesso. Il libro di don Marcello Stanzione.
Lorenzin e i facili luoghi comuni sul femminicidio
Per quanto riguarda il femminicidio, ci si potrebbe chiedere perché incide, in Italia, più al Nord che al Sud. Non era il Sud più sanguigno, più incline alla violenza per motivi d’onore? Non sarà che il Sud, nel suo inguaribile ritardo, divorzia e si separa meno? Infatti, la maggior parte dei casi di femminicidio è scatenata proprio dal timore di un abbandono. Appunti per il quasi ex ministro Lorenzin.
"Ecco perché i miei genitori gay erano anche pedofili"
Moira Greyland, abusata dai genitori, scrive in The Last Closet: «Sono la figlia di tre genitori gay». Nel volume denuncia il legame intrinseco fra cultura omosessualità e pedofilia: «Ho sentito le solite proteste: "I tuoi genitori erano malvagi non perché erano gay", non sono d'accordo. Il problema è filosofico: per loro il sesso è sempre tutto buono».
E il giudice aprì la porta alla poligamia
Per un uomo ucciso in un incidente stradale, un giudice vicentino riconosce il risarcimento a moglie e amante, elevando così l'adulterio a istituto giuridico. Ma è la logica conseguenza delle sentenze che in questi anni hanno cambiato il concetto di famiglia.
Anche un pasticcere ha diritto all'obiezione di coscienza
Cathy Miller è titolare della pasticceria Tastries Bakery di Bakersfield, in California. Due lesbiche le hanno chiesto una torta di nozze e lei ha rifiutato per motivi coscienza. Processata per discriminazione, il giudice David Lampe esprime un parere importante e ben motivato per difenderla.
Il prete che mostra a centinaia di sposi la verità sul matrimonio
C'è un sacramento non ancora «trafficato fino in fondo dalla Chiesa», quello nuziale, «che può portare i coniugi ad un livello di amore pari a quello di Cristo sulla Croce: non uno sforzo ma un dono da saper usare. Per cui non c'è matrimonio che possa fallire, anche dopo l'abbandono». Così don Renzo Bonetti catechizza centinaia di famiglie.
- SALVARE UN MATRIMONIO. SI PUO' E SI DEVE, di Riccardo Caniato
Salvare un matrimonio. Si può e si deve
Attraverso le esperienze raccolte come avvocato esperto in Conciliazione familiare, Massimiliano Fiorin in «L'amore non arrende» mostra come sia possibile salvare un matrimonio in crisi.
E Barilla annuncia la sua adesione al club Lgbt dell'Onu
Nel 2013 Guido Barilla, presidente dell’azienda omonima disse che l'immagine del suo brand mal si conciliava con gli Lgbt. E da allora non ha più finito di chiedere scusa, aderendo fino in fondo a una campagna di rieducazione aziendale. A Davos, ieri, ha annunciato l'adesione agli Standards of Conduct for Business dell'Onu.